Non può applicarsi presunzione di disponibilità sui beni dell’impresa
14 Aprile 2016
Sui beni relativi alla sola attività di impresa non si applica la presunzione di disponibilità, e l'avviso di accertamento sintetico basato su tali fattori si deve annullare. È la posizione della Cassazione nella sentenza del 12 aprile 2016, n. 7146.
La contribuente si era vista notificare un avviso di accertamento sintetico a fini IRPEF e addizionali, rideterminando in aumento il reddito dichiarato per l'anno indicato, alla luce degli indici di maggior capacità contributiva sub specie di incrementi patrimoniali per beni mobili ed immobili, con disponibilità di un'auto e di un'unità immobiliare.
La contribuente ricorreva eccependo, tra l'altro, la violazione del D.M. 10 settembre 1992. In particolare, sosteneva che la CTR non avesse esaminato il fatto che l'autovettura fosse usata a fine esclusivo dell'impresa e che il giudicante avesse eluso l'applicazione del Decreto ministeriale nella parte in cui prevede che non si applichi a beni relativi all'attività di impresa la presunzione secondo cui si considerano nella disponibilità della persona che utilizza i beni stessi o ne sopporta i costi.
Dalla Cassazione, i Giudici hanno osservato come la parte ricorrente avesse assolto, in modo autosufficiente, all'onere di dettagliare le fonti di prove dedotte in riferimento alla detrazione fatta dall'impresa della spesa di acquisto del bene mobile registrato. Il giudicante “non avrebbe potuto omettere di considerare ed applicare la previsione del detto Decreto – hanno concluso i Giudici – secondo la quale la presunzione di disponibilità non si applica a riguardo dei beni relativi esclusivamente all'attività di impresa”. |