Giurisdizione ordinaria per le controversie attinenti al rapporto tra Regione e concessionaria ACI

La Redazione
18 Gennaio 2017

È del giudice ordinario la giurisdizione inerente la cognizione delle controversie relative all'impugnazione di una cartella di pagamento con la quale la Regione faccia valere nei confronti di una concessionaria ACI il credito nascente dal mancato riversamento alla Regione, da parte di detta concessionaria, delle somme riscosse a titolo di tassa automobilistica.

È del giudice ordinario la giurisdizione inerente la cognizione delle controversie relative all'impugnazione di una cartella di pagamento con la quale la Regione faccia valere nei confronti di una concessionaria ACI il credito nascente dal mancato riversamento alla Regione, da parte di detta concessionaria, delle somme riscosse a titolo di tassa automobilistica.

Questo il principio espresso dai Supremi Giudici della Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 960/2017.

Nello specifico il giudice tributario osservava che:

  1. il credito fatto valere con la cartella di pagamento traeva origine dal rapporto tra l'ente impositore (Regione) ed il soggetto autorizzato alla riscossione delle tasse automobilistiche e, dunque, non ha natura tributaria, non attenendo al rapporto tra soggetto attivo e soggetto passivo del tributo;
  2. l'atto presupposto dalla cartella è costituito dall'ordinanza-ingiunzione, revocata con sentenza non impugnata e passata in giudicato;
  3. dunque, la natura privatistica del credito indicato nella cartella comporta la giurisdizione del giudice ordinario.

Le Sezioni Unite confermano che l'attribuzione al giudice tributario di controversie non aventi "natura tributaria" comporta la violazione del divieto costituzionale di istituire giudici speciale. Ne segue che, ai fini del riparto di giurisdizione, occorre far riferimento alla pretesa fatta valere con la cartella e valutare se essa si risolva in una pretesa di natura tributaria.

Nel caso oggetto di disamina la pretesa economica fatta valere con la cartella impugnata nasce dall'esercizio del diritto dell'ente impositore a conseguire le somme che la concessionaria dell'ACI ha riscosso per conto dello stesso ente impositore a titolo di tassa automobilistica e che non ha (integralmente) riversato. Trattasi di un diritto esercitato nell'ambito di un rapporto di tipo privatistico, restando estraneo alla fattispecie l'esercizio del potere impositivo, che è proprio del rapporto tributario.

Se ne ricava la conclusione che la giurisdizione è da affidare al giudice ordinario.

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