Necessarie le "radicali trasformazioni" per classificare un immobile come commerciale anziché pubblico

La Redazione
19 Luglio 2017

La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 17683/2017, ha confermato che l'immobile adibito a sede di ufficio giudiziario prende la categoria catastale B/4, anziché categoria catastale D/8, poiché per essere considerato commerciale deve essere oggetto di radicali trasformazioni strutturali.

La questione oggetto di pronuncia da parte dei Supremi Giudici riguarda il giusto classamento catastale per erronea attribuzione della categoria propria degli immobili che possono essere destinati esclusivamente ad uffici pubblici.

La CTR ha accolto l'appello dell'Ufficio sostenendo l'effettiva erronea attribuzione della categoria catastale B/4, l'immobile ha caratteristiche strutturali tali da "non poter essere destinato ad uso uffici o depositi, di proprietà di un soggetto privato che ha stipulato un contratto di affitto con il Comune" e nonostante nel caso concreto lo stesso sia destinato a sede del Tribunale, la sua destinazione può mutare in qualsiasi momento ed essere utilizzato per attività di natura terziaria da parte di soggetti non pubblici. Questo il punto di vista dei giudici di merito.

D'altra parte il contribuente impugna la sentenza per falsa applicazione dell'art. 2 del D.Lgs. n. 514/1948 in quanto rientrerebbero nella categoria D/8 solo i "fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni". In questo caso specifico l'immobile – spiega il ricorrente – è stato adattato non ad esigenze commerciali, bensì a quelle pubblicistiche proprie dell'amministrazione della giustizia.

Ora, la Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 17683/2017, ha ritenuto di dover accogliere la censura, in quanto risulta pacifico che l'immobile in oggetto è stato adibito a sede di ufficio giudiziario. La relativa assunzione nella categoria catastale B/4 (come preteso dal contribuente) anziché categoria catastale D/8 (come invece ritenuto dall'amministrazione) integra una questione di falsa applicazione della norma invocata.

Non vi è stata, infatti, nessuna ristrutturazione e la conformazione interna delle unità mobiliari è strutturata come ufficio pubblico, va dunque esclusa un'attuale destinazione delle stesse ad uso commerciale.

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