Auto storiche, norma regionale illegittima se estende il perimetro di esenzione della tassa
25 Novembre 2016
Un intervento sull'esenzione dalla tassa dei veicoli di interesse storico e collezionistico eccede la competenza regionale e incide «su un aspetto della disciplina sostanziale del tributo riservat[o] alla competenza legislativa esclusiva dello Stato» (sentenza n. 455 del 2005), in violazione degli artt. 117, secondo comma, lettera e), e 119, secondo comma, Cost.
Oggetto dell'intervento della Consulta - sentenza 22 novembre 2016, n. 242 - una norma della legge della Regione Veneto 27 aprile 2015, n. 6: l'art. 2 impugnato esenta, a certe condizioni, dalla tassa automobilistica «ordinaria» gli autoveicoli e i motoveicoli di età compresa tra venti e trenta anni, di interesse storico collezionistico, assoggettandoli, in caso di utilizzazione sulla pubblica strada, ad una «tassa di circolazione forfettaria».
La Corte Costituzionale, già con la sentenza n. 288 del 2012, aveva ribadito come la tassa automobilistica fosse un tributo erariale, oggetto della competenza esclusiva statale, attribuita dall'art. 117, secondo comma, lettera e), Cost., e non costituirebbe, invece, un tributo proprio della Regione ai sensi dell'art. 119, secondo comma, Cost. Con la pronuncia in oggetto la Consulta ricorda come i limiti di manovrabilità imposti alla legge regionale concernono anche le esenzioni dalla tassa automobilistica, permesse solo nei termini stabiliti dalla legge dello Stato.
Sul medesimo tema si era di recente espresse la stessa Corte (sentenza n. 199/2016), relativamente alle legge regionali di Umbria e Basilicata: le Regioni non possono introdurre casi di esclusione del tributo diverse da quelle contemplate dalla legge statale, laddove l'esonero interessa esclusivamente i veicoli ultra trentennali. |