La legittimazione processuale della persona fisica che agisce in rappresentanza di un ente
03 Ottobre 2017
La costituzione in giudizio della curatela fallimentare, soggetto dotato della legittimazione processuale, laddove avvenga allo scopo di proseguire il giudizio introdotto con la domanda della società fallita, comporta volontà tacita di ratifica dell'operato del falsus procurator dell'ente.
Il caso. Una S.r.l., in persona del procuratore speciale, conveniva in giudizio innanzi al Tribunale una S.p.a. chiedendo la condanna al risarcimento del danno. Il Tribunale adito rigettava la domanda e avverso tale provvedimento la S.r.l. proponeva appello. Intervenuto il fallimento della società appellante, si costituiva la curatela fallimentare. La Corte territoriale, nel rigettare il ricorso, osservava che il procuratore speciale della S.r.l. era privo della legittimazione processuale a proporre la domanda introduttiva del giudizio in quanto la procura speciale non conferiva il potere di agire in giudizio. Avverso tale sentenza, la S.r.l. proponeva ricorso in Cassazione.
Il difetto di legittimazione processuale della persona fisica. Il difetto di legittimazione processuale della persona fisica, la quale agisce in giudizio in rappresentanza di un ente, può essere sanato in qualunque stato e grado del giudizio, con efficacia retroattiva e con riferimento a tutti gli atti processuali già compiuti, per effetto della costituzione in giudizio del soggetto dotato della effettiva rappresentanza dell'ente stesso, il quale manifesti la volontà, anche tacita, di ratificare l'operato del falsus procurator. |