Sulle offerte migliorative suscettibili astrattamente di determinare un aggravio di spesa a carico della S.A.

Redazione Scientifica
02 Agosto 2016

In ordine alla valutazione delle offerte, prima e indipendentemente da ogni valutazione di merito, sussiste una discrezionalità tecnica della p.a. non censurabile intrinsecamente dal giudice amministrativo...

In ordine alla valutazione delle offerte, prima e indipendentemente da ogni valutazione di merito, sussiste una discrezionalità tecnica della P.A. non censurabile intrinsecamente dal giudice amministrativo, il cui sindacato va circoscritto alla verifica di ragionevolezza del percorso argomentativo svolto per la valutazione dell'offerta.

In forza dell'art. 46, comma 1-bis, del d.lgs. n. 163 del 2006, le cause di esclusione dei concorrenti da una procedura di evidenza pubblica sono tassative e non contemplano l'eventuale illegittimità intrinseca dell'offerta economica discendente dalle sue peculiari modalità di formulazione; queste ultime, ferma la loro irrilevanza ai fini dell'esclusione del concorrente, potranno semmai rilevare ai soli fini delle valutazioni di merito in ordine al punteggio attribuito all'offerta in vista della formazione della graduatoria definitiva.

Pertanto, nel caso in cui le “variazioni” apportate dall'aggiudicataria alla lista dei prezzi unitari si risolvano in un aggravio di spesa per la stazione appaltante, ciò in ogni caso non potrebbe determinare addirittura un'esclusione dell'aggiudicatario dalla gara, potendo al più incidere sulla valutazione dell'offerta.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.