Rapporto tra la centrale di committenza nazionale (Consip) e le centrali di committenza regionali

Redazione Scientifica
29 Giugno 2017

La Stazione Unica Appaltante (SUA) regionale non è tenuta a motivare la scelta di indire una autonoma gara...

La Stazione Unica Appaltante (SUA) regionale non è tenuta a motivare la scelta di indire una autonoma gara anziché attendere che la CONSIP spa, quale centrale di committenza nazionale, concluda una analoga procedura di gara (nella specie per l'affidamento dei Servizi di pulizia per gli enti del SSN), in quanto la disposizione introdotta dalla legge finanziaria n. 296 del 2006, che all'art. 1, comma 455, consente alle Regioni la costituzione di centrali di committenza, non impone affatto un coordinamento tra le iniziative assunte da CONSIP a livello nazionale ed i soggetti aggregatori regionali.

La legge della Regione Basilicata 18 agosto 2014, n. 26 (modificando la precedente legge n. 18 del 2013) con l'art. 10 ha istituito “la Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata per lavori, servizi e forniture di importo superiore a quelli previsti dalla normativa vigente per le acquisizioni in economia” ,“al fine di assicurare il contenimento delle spese e l'economicità della gestione”, ed, in secondo luogo, ha stabilito che la SUA “funge altresì da Centrale di Committenza degli enti e delle aziende del SSR per lavori, servizi e forniture di importo superiore a quelli previsti dalla normativa vigente per le acquisizioni in economia”. In applicazione della citata legge regionale n. 26 del 2014,la SUA della Regione Basilicata svolge le funzioni di Stazione Unica Appaltante, Centrale di Committenza e Soggetto Aggregatore.

La normativa nazionale contenuta nella legge finanziaria per il 2007, n. 296 del 2006, art. 1, comma 449 e seguenti, nel mentre consente alle Regioni di costituire “centrali di committenza in favore delle amministrazioni regionali”, specularmente, in realtà, non impone un corrispondente espresso onere della centrale di committenza regionale di coordinarsi, quanto alle iniziative in materia di procedure di gare, con la CONSIP, centrale di committenza a livello nazionale. Né tale esigenza di coordinamento si può desumere in via logico deduttiva dalla circostanza che il legislatore, nella stessa legge finanziaria del 2007, afferma che la CONSIP spa e le centrali regionali costituiscono “un sistema a rete” inteso ad armonizzare i piani di razionalizzazione della spesa pubblica, essendo evidente che la nozione di “sistema a rete”, come modulo organizzativo, sotto il profilo ontologico non comporta quale unico criterio di coordinamento, la necessità che la centrale di committenza regionale, prima di indire nuove procedure per i fabbisogni delle Aziende sanitarie operanti nel proprio ambito territoriale, attenda l'esito della eventuale procedura CONSIP in corso di espletamento in ambito nazionale.

L'art. 9, comma 3, d.l. n. 66 del 2014, nel prevedere che con DPCM saranno individuate tipologie di fabbisogni e soglie la cui sussistenza richiede che “gli enti del servizio sanitario nazionale ricorrono a Consip S.p.A. o agli altri soggetti aggregatori di cui ai commi 1 e 2 per lo svolgimento delle relative procedure” , in apertura del comma fa salve le disposizioni dell'art. 1, comma 449, legge n. 296 del 2006, a norma del quale “Gli enti del Servizio sanitario nazionale sono in ogni caso tenuti ad approvvigionarsi utilizzando le convenzioni stipulate dalle centrali regionali di riferimento ovvero, qualora non siano operative convenzioni regionali, le convenzioni-quadro stipulate da Consip S.p.A.”

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