Immediata impugnazione del bando e successiva partecipazione alla gara
15 Aprile 2016
La sentenza affronta la questione relativa all'interesse ad impugnare immediatamente il bando anche prima della presentazione della domanda di partecipazione. Come noto, a partire dalla sentenza del Consiglio di Stato in Adunanza plenaria n. 1 del 29 gennaio 2003, la giurisprudenza ha più volte ribadito che l'onere di immediata impugnazione del bando è circoscritto alle previsioni preclusive della partecipazione o impositive – ai fini della partecipazione – di oneri manifestamente irragionevoli e sproporzionati. Se ritenute illegittime le altre previsioni possono essere impugnate unitamente all'atto conclusivo della procedura concorsuale, che per l'interessato rappresenta l'atto concretamente lesivo (ex multis, TAR Abruzzo, Pescara, Sez. I, 29 gennaio 2016, n. 27; Cons. St., Sez. III, 15 settembre 2014, n. 4698; Cons. St., Sez. V, 25 giugno 2014, n. 3203). Ebbene, nelle sue conclusioni la sentenza in esame non si discosta dal prevalente orientamento giurisprudenziale, considerato che l'interesse al ricorso viene ritenuto sussistente proprio sul presupposto che l'impugnata clausola del bando impedisca l'utile presentazione della domanda di partecipazione. Senonché, il percorso argomentativo della pronuncia sembra auspicare il superamento dell'orientamento tradizionale attraverso lo specifico richiamo ad una recente giurisprudenza che riterrebbe sussistente l'onere di tempestiva impugnazione con riferimento a «qualsiasi clausola del bando ritenuta illegittima» (il richiamo è testualmente a Cons. St., Ad,. plen., 22 aprile 2013, n. 8, sebbene il riferimento appropriato debba intendersi alla relativa ordinanza di rimessione, Cons. St., Sez. VI, 1 febbraio 2013, n. 634). Sotto altro e connesso profilo, la sentenza esclude in ogni caso che la successiva presentazione della domanda di partecipazione renda inammissibile l'impugnazione per intervenuta acquiescenza al bando. A sostegno viene addotto che, a fronte di una tempestiva impugnazione della lex specialis, la domanda di partecipazione costituisce «atto normalmente necessario proprio per radicare l'interesse al ricorso». La sentenza si segnala anche per i profili relativi al tema del sindacato del giudice amministrativo sulla discrezionalità tecnica. |