Divieto di indicazione “a cascata” delle imprese esecutrici dei lavori nei consorzi di concorrenti
15 Settembre 2016
È illegittima per violazione dell'art. 37, comma 7, d.lgs. n. 163 del 2006 («I consorzi di cui all'articolo 34, comma 1, lettera “b”, sono tenuti ad indicare, in sede di offerta, per quali consorziati il consorzio concorre») la designazione di secondo grado, o “a cascata” che si verifica allorquando la società consorziata indicata per l'esecuzione dei lavori dal consorzio aggiudicatario, anziché provvedervi direttamente, manifesti l'intento di affidare le opere ad un diverso imprenditore non consorziato né legato al consorzio da alcun diverso rapporto; tuttavia, detta illegittimità non comporta l'esclusione dalla gara, trattandosi di operazione che vitiatur sed non vitiat, nel senso che non impedisce di conservare legittimamente l'aggiudicazione in capo al Consorzio e comporta che designata per l'esecuzione dei lavori rimanga la consorziata originariamente indicata dal Consorzio stesso, ferma restando la facoltà per quest'ultimo di indicare una diversa consorziata per la realizzazione dell'appalto laddove la prima designata non sia in condizione di svolgere compiutamente la prestazione. |