Le conseguenze esperibili dall’appaltatore in caso di sospensione illegittima dei lavori
20 Febbraio 2017
Nell'ambito di un appalto di lavori quali conseguenze possono scaturire da una sospensione lavori disposta dalla stazione appaltante per un motivo inesistente (motivata per ragioni di maltempo ma in realtà resasi necessaria per rimediare ad errori progettuali)?
La riferita ipotesi di sospensione può determinare conseguenze sia di natura contrattuale che in termini di responsabilità, anche professionale, in capo ai soggetti che rappresentano la stazione appaltante. Per quanto concerne il piano contrattuale, la sospensione dei lavori disposta per un motivo inesistente configura a tutti gli effetti un'ipotesi di sospensione illegittima di cui all'art. 160 d.P.R. n. 207 del 2010 (oggi art. 107 d.lgs. n. 50 del 2016), ciò anche nel caso di sospensione per errore progettuale, sempre che tale errore sia effettivamente imputabile alla stazione appaltante. Da ciò discende che, sempre assumendo che l'imputabilità dell'errore sia da ricondursi alla committente, l'operatore economico avrà diritto a vedersi ristorati i maggiori oneri e danni patiti per effetto del fermo intervenuto. Tuttavia, la salvaguardia del diritto sopra indicato impone all'operatore economico di sottoscrivere, a pena di decadenza, il verbale di sospensione con riserva procedendo, contestualmente, alla relativa esplicitazione nel rispetto delle modalità di cui all'art. 191 d.P.R. n. 207 del 2010. Sicché, l'eccezione di illegittimità della sospensione e la determinazione del danno, dapprima giornaliero e successivamente, in coincidenza con la ripresa dei lavori, complessivo, da determinarsi sulla scorta delle voci di danno indicate dall'art. 160 del Regolamento, sono le conseguenze contrattuali della fattispecie descritta. A conclusioni parzialmente diverse si perviene, invece, nel caso in cui il maltempo era una circostanza effettivamente esistente al momento della sospensione dei lavori, poi indebitamente protratta anche quando le condizioni di meteo avverse erano venute meno. In tal caso, viene in rilievo un'ipotesi di sospensione che, dapprima legittima, diviene poi illegittima per effetto del protrarsi del fermo successivamente alla cessazione del presupposto che lo giustificava. In tale ipotesi, allo scopo di salvaguardare il proprio diritto al risarcimento dei maggiori oneri e danni patiti a titolo di sospensione divenuta illegittima, l'appaltatore è tenuto, a pena di inammissibilità della domanda, a formulare specifica diffida al RUP a voler ordinare alla D.L. di disporre la ripresa dei lavori. In tal caso, nella persistenza del fermo, l'operatore economico avrà diritto al risarcimento dei maggiori oneri e danni sostenuti per il protrarsi della sospensione (dalla data della diffida) e da determinarsi (dapprima a mezzo PEC e successivamente a pena di decadenza sul verbale di ripresa e al primo SAL utile) sulla scorta delle voci di danno indicate dall'art. 160 sopra citato. |