L’omissione degli oneri di sicurezza aziendali è insanabile attraverso il soccorso istruttorio
23 Febbraio 2017
La sentenza ha affrontato la questione dell'omessa indicazione degli oneri di sicurezza aziendali e dell'eventuale sanabilità attraverso il soccorso istruttorio. In proposito il collegio ha rilevato che, a fronte dell'esplicito tenore letterale dall'art. 95, comma 10, d.lgs. n. 50 del 2016, ai sensi del quale «nell'offerta economica l'operatore deve indicare i propri costi aziendali concernenti l'adempimento delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro», appare del tutto irrilevante che la lex specialis di gara o il modello di offerta economica predisposto dalla stazione appaltante avessero, nel caso di specie, previsto anche la dichiarazione separata di tali oneri. Discenderebbe direttamente e inequivocabilmente dalla nuova formulazione di legge l'obbligo (rectius, l'onere) di effettuare la tale dichiarazione, che rappresenterebbe il quid novi contenuto nella disciplina dettata sul punto dall'art. 95, comma 10, cit., che ha inteso porre fine, una volta per tutte, ai ben noti contrasti insorti nel preesistente assetto normativo. Ad avviso del collegio, inoltre, una volta accertata l'omissione, non potrebbe nemmeno configurarsene la relativa sanabilità attraverso l'istituto del soccorso istruttorio previsto dall'art. 83, comma 9, d.lgs. n. 50 del 2016, poiché è proprio questa disposizione che, nel consentire il cd. soccorso istruttorio a pagamento per sanare le mancanze, le incompletezze e le altre irregolarità essenziali degli elementi e del documento unico di gara europeo di cui al successivo art. 85, esclude dalla sanatoria «quelle afferenti all'offerta tecnica ed economica». E, premesso che gli oneri di sicurezza cd. aziendali o specifici, per la loro finalità di tutela della sicurezza del lavoro, costituiscono elemento essenziale dell'offerta, essi rientrino nella menzionata esclusione dalla sanabilità con il soccorso istruttorio. |