La non necessarietà del corrispettivo nel contratto di avvalimento

Tommaso Rossi
25 Settembre 2017

Ai fini della validità del contratto di avvalimento, previsto dall'art. 89 d.lgs. n. 50 del 2016, la previsione di un corrispettivo in favore dell'impresa ausiliaria non può costituire elemento necessario.A ciò ostano sia il tenore letterale dell'art. 89 stesso che la giurisprudenza formatasi sul punto, che richiedono unicamente che il contratto di avvalimento specifichi in modo chiaro le risorse relative al requisito di capacità economico-finanziaria apportate dall'ausiliaria in favore dell'ausiliata, mentre non viene richiesta ai fini della validità del contratto stesso l'indicazione di un corrispettivo economico in favore dell'ausiliaria.

Il caso in esame trae origine dall'impugnazione presentata da una impresa partecipante avverso il provvedimento di aggiudicazione definitiva, in favore di altra ditta, della gara di appalto con procedura aperta per la fornitura di servizi.

Le doglianze avanzate sono molteplici, ma quella che rileva in questa sede è la presunta violazione dell'art. 89 d.lgs. n. 50 del 2016, con riguardo al contratto di avvalimento prodotto dall'aggiudicataria. A dire della ricorrente lo stesso, privo del prezzo e assolutamente generico, avrebbe in realtà celato un preannuncio di subappalto anziché l'impegno da parte dell'ausiliaria di mettere a disposizione dell'ausiliata partecipante i propri requisiti economico-finanziari.

La sentenza in commento, che rigetta il ricorso, ritiene da un lato che le capacità economico-finanziarie, così come richiesto, siano indicate in modo chiaro e preciso nel contratto di avvalimento; d'altro canto, il Tribunale amministrativo territoriale sottolinea come non sia richiesta, ai fini della validità del contratto di avvalimento previsto dall'art. 89 d.lgs. n. 50 del 2016, l'indicazione di un corrispettivo economico in favore dell'ausiliaria.

Gli elementi richiesti, infatti, debbono essere sufficienti per verificare che lo strumento dell'avvalimento non si trasformi nel “prestito” di un valore puramente cartolare e astratto dall'ausiliaria all'ausiliata, essendo invece necessario che dal contratto risulti chiaramente l'impegno dell'impresa ausiliaria di prestare le proprie risorse e il proprio apparato organizzativo, in tutte le parti che giustificano l'attribuzione del requisito di qualità, come i mezzi, il personale, la prassi e tutti gli altri elementi aziendali qualificanti (così, Cons. St., Sez. III, 19 giugno 2017, n. 2985).

La mancanza di corrispettivo in favore dell'ausiliario non è indice di per sé d'inefficacia del contratto d'avvalimento, laddove sia individuabile l'interesse patrimoniale che ha indotto l'ausiliario ad assumere le obbligazioni derivanti dal contratto d'avvalimento e le relative responsabilità, in linea teorica anche senza previsione di un corrispettivo (cfr., CGA, 21 gennaio 2015, n. 35).

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