Oneri della sicurezza aziendale

Redazione Scientifica
27 Giugno 2017

La Corte di Giustizia UE ha recentemente affermato, con ordinanza...

La Corte di Giustizia UE ha recentemente affermato, con ordinanza 10 novembre 2016, C-140/2016, che il principio della parità di trattamento e l'obbligo di trasparenza, come attuati dalla direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, devono essere interpretati nel senso che ostano all'esclusione di un offerente dalla procedura di aggiudicazione di un appalto pubblico a seguito dell'inosservanza, da parte di detto offerente, dell'obbligo di indicare separatamente nell'offerta i costi aziendali per la sicurezza sul lavoro, obbligo il cui mancato rispetto è sanzionato con l'esclusione dalla procedura e che non risulta espressamente dai documenti di gara o dalla normativa nazionale, bensì emerge da un'interpretazione di tale normativa e dal meccanismo diretto a colmare, con l'intervento del giudice nazionale di ultima istanza, le lacune presenti in tali documenti.

La Corte UE ha affermato altresì che i principi della parità di trattamento e di proporzionalità devono inoltre essere interpretati nel senso che non ostano al fatto di concedere a un tale offerente la possibilità di rimediare alla situazione e di adempiere detto obbligo entro un termine fissato dall'Amministrazione.

La possibilità di sanare l'omessa indicazione degli oneri per la sicurezza aziendale, anche secondo la giurisprudenza della Corte UE, riguarda quei casi in cui l'obbligo di indicare i costi per la sicurezza non è previsto dalla lex specialis.

In dette ipotesi l'impossibilità di avvalersi del cd. soccorso istruttorio emerge dal fatto che l'omessa indicazione, in sede di offerta, dei costi di sicurezza interni o aziendali determina un'incertezza assoluta sul contenuto di questa, per difetto di un elemento essenziale, non sanabile con il “soccorso istruttorio”, giacché quest'ultimo non consente di integrare ex post un'offerta mancante di un elemento essenziale.

L'applicazione dei principi affermati nella sentenza della Adunanza plenaria n. 19 del 2016 deve circoscriversi alle sole ipotesi in cui l'onere di indicazione separata dei costi della sicurezza non sia contemplato nella legge di gara.

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