Organizzazioni sindacali

19 Settembre 2014

Scheda in fase di aggiornamento

I sindacati sono associazioni aventi lo scopo di difendere gli interessi professionali della categoria che rappresentano.Nell'ordinamento italiano non esiste una definizione legislativa di sindacato, ciononostante, in base alle enunciazioni dottrinali e giurisprudenziali, il sindacato può definirsi come l'associazione libera e spontanea di singoli individui, nello specifico status di prestatori di lavoro subordinato o in quello di datori di lavoro, al fine di tutelare i loro interessi comuni.

Abstract

I sindacati sono associazioni aventi lo scopo di difendere gli interessi professionali della categoria che rappresentano.

Nell'ordinamento italiano non esiste una definizione legislativa di sindacato, ciononostante, in base alle enunciazioni dottrinali e giurisprudenziali, il sindacato può definirsi come l'associazione libera e spontanea di singoli individui, nello specifico status di prestatori di lavoro subordinato o in quello di datori di lavoro, al fine di tutelare i loro interessi comuni.

Il sindacato, sotto il profilo strutturale, si presenta come un'associazione volontaria. L'art. 39 Cost. ha stabilizzato la posizione dell'organizzazione sindacale nell'ordinamento garantendole l'immunità da controlli e riconoscendole un'importante funzione di protezione degli interessi collettivi legati all'attività lavorativa.

Nozione

L'art. 18 Cost. riconosce ai cittadini il diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.

A questo fondamentale diritto, il legislatore costituzionale ha aggiunto all'art. 39 Cost. la libertà di organizzazione sindacale.

La dottrina ha fatto rilevare una duplice previsione costituzionale, in quanto l'art. 18 Cost. parla di associazione, mentre l'art. 39 Cost. di associazione sindacale, di fatto si configurano due diverse ipotesi, chiaramente associative, ma con finalità contenuti e caratteri diversi.

L'art. 14 dello Statuto dei lavoratori (L. 300/70) enuncia che il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale è garantito a tutti i lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro.

Le conseguenze dovute alla mancata attuazione dell'art. 39 c. 2 Cost., sulla qualificazione e sulla disciplina delle organizzazioni sindacali, hanno comportato l'accentuazione della natura privatistica e l'appartenenza delle associazioni sindacali, ad esclusione delle strutture aziendali, dei consigli di fabbrica e delle commissioni interne, che rappresentano degli organismi elettivi su base non associativa, rientranti nelle associazioni non riconosciute.

I sindacati e le organizzazioni imprenditoriali, in quanto associazioni non riconosciute, sono infatti soggetti alla disciplina di cui agli artt. 36, 37 e 38 c.c., per quanto riguarda invece l'ordinamento interno e l'amministrazione, le norme richiamate rinviano agli accordi degli associati come ad esempio atto costitutivo o statuto.

In evidenza

Per la costituzione delle associazioni sindacali, considerato che rientrano tra le associazioni non riconosciute, non sono richieste, salvo diversa volontà degli associati, forme particolari di registrazione.

Definizione

Il concetto di organizzazione sindacale è definito su quattro criteri fondamentali:

  • criterio funzionale: in base a tale criterio, può definirsi sindacale un atto o un'attività diretta all'autotutela di interessi connessi a relazioni giuridiche in cui sia dedotta l'attività di lavoro. La funzione delle organizzazioni sindacali, non è solo quella di stipulare contratti collettivi, ma anche quella di assistere i lavoratori nelle conciliazioni e nelle controversie di lavoro e comunque di svolgere attività di promozione sociale;

  • criterio strumentale: i sindacati e partiti si differenziano per gli strumenti di cui fanno uso, i sindacati si avvalgono della contrattazione collettiva e delle varie forme di lotta sindacale, i partiti hanno canali di rappresentanza politica ricorrendo ai canali istituzionali;

  • criterio soggettivo: i soggetti che svolgono rappresentanza sindacale devono essere investiti direttamente dai lavoratori o dai datori di lavoro;

  • criterio strutturale: l'organizzazione, presuppone, secondo l'orientamento dottrinale prevalente, un'aggregazione di soggetti. Tale affermazione in realtà è esatta per quanto riguarda l'organizzazione sindacale dei lavoratori, e non anche per quanto riguarda i datori di lavoro i quali singolarmente.

Atteso che elemento qualificante della fattispecie sindacale è l'esercizio in forma organizzata di autotutela sindacale, non è necessario che l'organizzazione sindacale rivesta la forma associativa.

Infatti, anche le coalizioni o i gruppi spontanei ed occasionali, sorti al fine di svolgere attività di autotutela collettiva, possono qualificarsi come sindacati.

Criteri di classificazione

Le associazioni sindacali si distinguono :

1) In base al contenuto degli interessi collettivi tutelati

Sindacati dei lavoratori

Sindacati dei datori di lavoro

- prestatori di lavoro subordinato;

- lavoratori a domicilio;

- pubblici dipendenti.

- datori di lavoro imprenditori;

- datori di lavoro professionisti.

2) In base all'attività esercitata sia dai lavoratori che dai datori di lavoro nei seguenti settori

Trasporto

Commercio

Servizi

Agricoltura

Artigianato

Turismo

Chimica

Comunicazione

Spettacolo

Credito e assicurazioni

Dirigenti

Edilizia

Istruzione

Sanità

Tessile

3) In base alla loro composizione

Associazioni sindacali semplici

Associazioni sindacali complesse o Federazioni sindacali

Confederazioni sindacali

Composte da soggetti individuali del rapporto di lavoro.

Costituite da associazioni di due o più sindacati semplici i quali conservano la loro autonomia.

Sono costituite da più federazioni sindacali.

4) In relazione alla sfera di competenza territoriale

Sindacati locali

Sindacati di carattere generale

Sindacati la cui attività è limitata ad una determinata circoscrizione “comune, provincia, regione”.

Sindacati la cui attività è estesa a

- più regioni (sindacati interregionali);

- tutto il territorio nazionale (sindacati nazionali);

- più nazioni (sindacati internazionali).

Organizzazione

L'organizzazione sindacale dei lavoratori è strutturata sia in base all'attività svolta dal lavoratore nell'impresa (organizzazione verticale), sia su base professionale (organizzazione orizzontale).

Le maggiori confederazioni di rilievo, anche per numero di iscritti, sono tre:

CGIL

CISL

UIL

UGL

Confederazione Generale

Italiana del Lavoro

Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori

Unione Italiana del Lavoro

Unione Generale del Lavoro

Si tratta delle sigle che raccolgono il più ampio numero di iscritti e che a livello nazionale sono coinvolti nella definizione dei contratti nazionali.

Esistono poi una serie di Sindacati autonomi che contano numerosi iscritti, soprattutto in determinati settori come nel pubblico impiego es. Cobas, Gilda, Snals.

I Sindacati si rivolgono a tutte le tipologie di lavoratori ovvero dipendenti, parasubordinati definiti anche atipici e pensionati.

Per quanto riguarda invece i datori di lavoro, coesistono sistemi diversi che prevedono una distinzione in base alla natura del capitale delle imprese rappresentate, alla loro dimensione, al settore di attività.

Per quanto riguarda le maggiori organizzazioni sindacali dei datori di lavoro si evidenziano:

CONFINDUSTRIA

CONFAPI

CGIA

CNA

CONFCOMMERCIO

CONFESERCENTI

COLDIRETTI

CONFAGRICOLTORI

Funzioni

Il nostro ordinamento giuridico riconosce alle organizzazioni sindacali, secondo i principi della Costituzione (art. 39 Cost.), dello Statuto dei lavoratori e dalle norme sul processo del lavoro, la funzione di stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per gli aderenti che appartengono ad una determinata categoria, di sostenere le rivendicazioni dei lavoratori, di assisterli nelle conciliazioni e nelle controversie individuali e di svolgere opera di promozione sociale.

I sindacati sono soggetti deputati a trattare, con i corrispettivi della parte datoriale, per definire le condizioni di lavoro degli iscritti.

La loro attività si concretizza in diversi livelli:

nazionale

regionale

comprensoriale

aziendale

Le funzioni principali sono:

Sindacati dei lavoratori

Sindacati dei datori di lavoro

Una delle funzioni fondamentali di tali associazioni è la trattativa con i rappresentanti dei datori di lavoro sui contratti collettivi di categoria in occasione del rinnovo.

Più in generale, il loro compito è quello di rappresentare le categorie dei lavoratori nella difesa dei loro interessi, nella promozione dei livelli di vita e in tutti quei contesti che richiedono valutazioni ed equilibri fra le varie componenti sociali ed economiche della comunità.

Hanno il compito di discutere e successivamente stipulare gli accordi nazionali (contratti collettivi) raggiunti con i rappresentanti dei lavoratori.

Le organizzazioni dei datori di lavoro , come quelle dei lavoratori, hanno una struttura a livello sia regionale sia provinciale per stipulare contratti collettivi a livello aziendale.

Per quanto riguarda i sindacati autonomi spesso sono invitati a firmare il contratto oppure aderiscono spontaneamente.

Rappresentanze sindacali

Le rappresentanze sindacali in azienda sono costituite da:

RSU

RSA

E' un organismo sindacale che esiste in ogni luogo di lavoro pubblico e privato ed è costituito da non meno di tre persone elette da tutti i lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato. La RSU si forma con le elezioni. Le procedure sono regolate principalmente dall'Accordo Quadro e prevedono la partecipazione al voto di almeno il 50% +1 degli elettori. I componenti delle RSU sono eletti su liste del sindacato ma possono anche essere non iscritti a quel sindacato, in ogni caso gli eletti rappresentano tutti i lavoratori, non il sindacato nella cui lista sono stati eletti.

I poteri e le competenze contrattuali nei luoghi di lavoro vengono esercitati dalle RSU e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del relativo CCNL di comparto.

Alla costituzione delle RSU, si procede mediante elezione a suffragio universale e a scrutinio segreto tra le liste concorrenti. Il numero dei componenti delle RSU sarà pari almeno a :

a) 3 componenti per la RSU costituita nelle unità produttive che occupano fino a 200 dipendenti;

b) 3 componenti ogni 300 o frazione di 300 dipendenti nelle unità produttive che occupano

fino a 3.000 dipendenti;

c) 3 componenti ogni 500 o frazione di 500 dipendenti nelle unità produttive di maggiori dimensioni, in aggiunta al numero di cui alla precedente lett. b).

I componenti della RSU restano in carico per tre anni , al termine dei quali decadono automaticamente. In caso di dimissioni il componente sarà sostituito dal primo dei non eletti appartenente alla medesima lista.

Sono ammesse alla contrattazione collettiva nazionale le Federazioni delle Organizzazioni Sindacali firmatarie dell'Accordo del 10 gennaio 2014, del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013 che abbiano, nell'ambito di applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, una rappresentatività non inferiore al 5%, considerando a tal fine la media tra il dato associativo e il dato elettorale. Le Organizzazioni Sindacali favoriranno, in ogni categoria, la presentazione di piattaforme comuni.

La titolarità della contrattazione aziendale è esercitata dalla Rsu congiuntamente alle organizzazioni sindacali come da CCNL, sulle materie ivi previste mentre sulle materie di competenza, le Rsu decidono a maggioranza.

I contratti aziendali possono definire deroghe modificative a fronte di situazioni di crisi o di programmi di investimenti, al fine di favorire lo sviluppo e la tutela occupazionale e comportano la piena esigibilità e impegnano Ie Parti a darvi piena applicazione e a non promuovere iniziative di contrasto.

RSA è invece eletta dagli iscritti del singolo sindacato e/o designata dall'organizzazione sindacale. Gran parte delle funzioni delle due rappresentanze sono simili ma esistono due fondamentali differenze:

La RSU, essendo eletta da tutti i lavoratori, ha la rappresentanza generale dei lavoratori e partecipa alla contrattazione aziendale;

La RSA, essendo eletta soltanto dagli iscritti, tutela soltanto gli iscritti a quel singolo sindacato e non è titolare della contrattazione aziendale.

Servizi di assistenza e consulenza

I Sindacati oltre alla stipula e al rinnovo del contratto collettivo di lavoro, forniscono servizi di assistenza e consulenza ai propri iscritti.

I Confederali sono, senza dubbio, quelli che offrono una maggiore rosa di servizi di assistenza e consulenza, in diversi settori quali:

  • adempimenti fiscali;
  • prestazioni sociali;
  • pensionamento;
  • contratti di lavoro;
  • controllo della busta paga o dei versamenti contributivi;
  • assegni familiari;
  • risarcimento dei danni da lavoro;
  • permessi per la maternità e la paternità;
  • orientamento per la ricerca di un lavoro o per la formazione professionale;
  • contratto di affitto;
  • qualità dei consumi alimentari, tariffe, richiesta di un equo finanziamento bancario;
  • immigrazione ecc...

Le carte servizi dei confederati, oltre all'assistenza e alla consulenza nei settori sopra citati, offrono proposte culturali, ricreative, artistiche e commerciali quali ad esempio:

  • convenzioni per servizi assicurativi o bancari,
  • convenzioni per strutture alberghiere,
  • convenzioni per determinati appuntamenti culturali o strutture di divertimento ecc.
Finanziamento

Dopo l'abrogazione ad opera del DPR 313/95, dei commi 2 e 3 dell'art. 26 L. 300/70 è venuto meno l'obbligo per il datore di lavoro di operare, sulla base di una mera istanza del lavoratore dipendente, la trattenuta sulla retribuzione della quota associativa sindacale a favore della associazione sindacale di appartenenza; tale obbligo può fondarsi attualmente solo sulla autonomia contrattuale, espressa nella contrattazione collettiva, e non è automaticamente estensibile in favore dei lavoratori non iscritti ai sindacati firmatari; tali lavoratori potranno ottenere dal datore di lavoro la trattenuta in favore della propria associazione sindacale solo in forza di un accordo e non sulla base di una determinazione unilaterale.

Attualmente, infatti, le modalità di contribuzione alle organizzazioni sindacali sono disciplinate dai singoli CCNL, in ogni caso in cui la riscossione dei contributi avviene attraverso la decurtazione della somma dalla retribuzione, la manifestazione di volontà del prestatore di lavoro espressa mediante la delega al datore di lavoro è condizione necessaria per far sorgere il diritto di percezione del contributo in capo alle organizzazioni sindacali.

In evidenza

Le modalità di adesione sono definite dal CCNL, di norma si richiede il versamento di una piccola parte della retribuzione (in genere è 1% della retribuzione lorda di ogni mese). Generalmente il versamento viene effettuato con trattenuta, da parte dell'azienda, dei contributi previsti, dallo stipendio. Successivamente l'azienda avrà il compito di versare su c/c bancari indicati da ciascun sindacato le quote sopraindicate.

Riferimenti

Normativa:

  • Accordo del 10 gennaio 2014 (Testo Unico sulla rappresentanza)
  • Art. 8 DL 138/2011
  • L. 300/70 (artt. 14 e 26)
  • Art. 18 Cost.
  • Art. 39 Cost.

Giurisprudenza:

  • Corte Cost. 23 luglio 2013 n. 231
  • Trib. Napoli 12 aprile 2012
  • Trib. Torino 13 aprile 2012
  • Cass. 11 luglio 2008 n. 19275
  • Cass. 21 dicembre 2005 n. 28269
  • Cass. 9 gennaio 2008 n. 212
  • Corte Cost. 26 gennaio 1990 n 30

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