Assegno divorzile: necessario adeguare le linee guida della Cassazione alle particolarità del caso concreto

Redazione Scientifica
20 Ottobre 2017

Secondo il Tribunale di Roma, è necessario adeguare l'applicazione dei principi stabiliti dalla Cassazione in tema di assegno divorzile alle peculiarità delle diverse realtà familiari.

Parte resistente, a seguito di sentenza non definitiva sullo scioglimento del vincolo matrimoniale, ha chiesto al Tribunale di Roma di attribuirle un consistente assegno divorzile, in ragione del notevole divario reddituale tra lei e l'ex marito.

Il Tribunale di Roma ritiene che i pur condivisibili principi statuiti dalla recente sentenza della Cassazione (Cass. 10 maggio 2017, n. 11504 (v. A. Simeone, L'assegno di divorzio secondo la Cassazione: chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto in ilFamiliarista.it), con la quale si è rimesso in discussione il criterio della conservazione del tenore di vita matrimoniale per la determinazione del diritto all'assegno divorzile, debbano essere integrati con ulteriori considerazioni che rappresentano un effettivo adattamento dell'istituto dell'assegno divorzile alle peculiarità delle diverse realtà familiari.

Nel caso in esame, dalla ricostruzione della storia della coppia e delle condizioni economiche reali della resistente, risulta innegabile che la moglie si sia adoperata per mettere a frutto le competenze professionali acquisite in passato ma abbia comunque «scontato in qualche modo gli anni in cui, per seguire le esigenze di carriera del marito, si era trovata nella necessità di lasciare il proprio posto di lavoro».

Non si tratta, quindi, sottolinea il Collegio, di intervenire in funzione equilibratrice di una condizione personale disallineata né di ricondurre il tenore di vita dell'ex moglie agli standard cui era abituata in precedenza, ma si tratta di evitare che la resistente, a causa del contributo effettivamente fornito al menage coniugale, si trovi oggi nella difficoltà di mantenere, ad esempio, una soluzione abitativa adeguata al proprio livello professionale e sociale.

Pertanto, il Tribunale di Roma riconosce in favore della richiedente il diritto di percepire un assegno divorzile posto a carico dell'ex marito, ritenendo tale soluzione adeguata ad assicurare in concreto il giusto assetto post matrimoniale, nel rispetto delle linee guida tracciate dal Giudice di legittimità.

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