Decreto legislativo - 7/09/2005 - n. 209 art. 144 - Azione diretta del danneggiato


Azione diretta del danneggiato

 

1. Il danneggiato per sinistro causato dalla circolazione di un veicolo o di un natante, per i quali vi è obbligo di assicurazione, ha azione diretta per il risarcimento del danno nei confronti dell'impresa di assicurazione del responsabile civile, entro i limiti delle somme per le quali è stata stipulata l'assicurazione.

2. Per l'intero massimale di polizza l'impresa di assicurazione non può opporre al danneggiato eccezioni derivanti dal contratto, né clausole che prevedano l'eventuale contributo dell'assicurato al risarcimento del danno. L'impresa di assicurazione ha tuttavia diritto di rivalsa verso l'assicurato nella misura in cui avrebbe avuto contrattualmente diritto di rifiutare o ridurre la propria prestazione.

3. Nel giudizio promosso contro l'impresa di assicurazione è chiamato anche il responsabile del danno.

4. L'azione diretta che spetta al danneggiato nei confronti dell'impresa di assicurazione è soggetta al termine di prescrizione cui sarebbe soggetta l'azione verso il responsabile.

Inquadramento

Il codice delle assicurazioni private prevede due ipotesi di litisconsorzio necessario, ovvero quella contemplata dall'art. 144 comma 3 in relazione all'azione diretta del danneggiato nei confronti dell'assicuratore e quella disciplinata dall'art. 140 comma 4 nei giudizi con pluralità di danneggiati. Secondo la prima di tali disposizioni,

quando il danneggiato promuove l'azione diretta nei confronti dell'assicuratore, nel giudizio è chiamato anche il responsabile del danno.

La disposizione replica i contenuti dell'art. 23 della legge n. 990/1969, che ne costituisce l'antecedente storico, ed introduce un'ipotesi di litisconsorzio necessario in deroga alla regola generale per la quale nell'azione promossa per l'adempimento di un'obbligazione solidale vige il principio della facoltatività del litisconsorzio tra i condebitori.

L'art. 140 comma 4 ha introdotto un'ulteriore ipotesi di litisconsorzio necessario nei giudizi aventi ad oggetto sinistri con pluralità di danneggiati al fine di consentire il riparto del massimale in misura proporzionale tra tutti in caso di incapienza.

Secondo la dottrina assolutamente prevalente, tra l'obbligazione risarcitoria del responsabile civile e quella indennitaria dell'assicuratore convenuto con l'azione diretta sussiste un vincolo di solidarietà (Franzoni, 1039 ss.) che è diretta conseguenza dell'assunzione legale del debito del responsabile civile da parte della sua impresa di assicurazione.

Ed è noto come l'opinione maggioritaria assuma che l'obbligazione solidale, pur avendo ad oggetto una medesima prestazione, non determina la costituzione di un rapporto unico ed inscindibile fra creditori e debitori solidali (Bianca, 700; Barassi, 183; contra Busnelli, 186) e non dà luogo a litisconsorzio necessario (Mandrioli, 339; Proto Pisani, 357-358), con le relative conseguenze in ordine all'integrazione del contraddittorio.

La deroga prevista nella disciplina dell'azione diretta contro l'assicuratore del responsabile si giustifica in forza dell'esigenza di creare le condizioni per un accertamento contestuale nei confronti dell'assicuratore e dell'assicurato al fine di consentire al primo di esperire, in presenza di clausole contrattuali limitative o escludenti l'indennizzo – le quali sono inopponibili al terzo danneggiato —, l'azione di rivalsa, invocando il giudicato sulla domanda proposta dal danneggiato.

In giurisprudenza costituisce principio acquisito quello per il quale in generale l'obbligazione solidale, pur avendo ad oggetto un'unica prestazione, dà luogo non ad un rapporto unico ed inscindibile, ma a rapporti giuridici distinti, anche se fra loro connessi, e, potendo il creditore ripetere da ciascuno dei condebitori l'intero suo credito, è sempre possibile la scissione del rapporto processuale, il quale può utilmente svolgersi anche nei confronti di uno solo dei coobbligati è affermato con indirizzo costante anche dalla giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 5082/1990; Cass. n. 5738/1995; Cass. n. 3215/1995; Cass. n. 3573/2011).

Con specifico riguardo alla materia dell'assicurazione obbligatoria della responsabilità per la circolazione dei veicoli, la Suprema Corte afferma con indirizzo costante che a norma dell'art. 144 del d.lgs. n. 209/2005 (e prima di esso dell'art. 23 l. n. 990/1969) il proprietario del veicolo assicurato deve essere, quale responsabile del danno, chiamato in causa come litisconsorte necessario nel giudizio promosso dal danneggiato contro l'assicuratore con azione diretta, in deroga al principio della facoltatività del litisconsorzio in materia di obbligazioni solidali, trovando detta deroga giustificazione nell'esigenza di rafforzare la posizione processuale dell'assicuratore, consentendogli di opporre l'accertamento di responsabilità al proprietario del veicolo, quale soggetto del rapporto assicurativo, ai fini dell'esercizio dei diritti nascenti da tale rapporto, ed in particolare, dall'azione di rivalsa (Cass. n. 23706/2016; Cass. n. 5538/2011; Cass. n. 9592/1998; Cass. n. 3162/1982).

La Corte di Cassazione ha, inoltre, precisato che detto principio è applicabile anche in tutte le ipotesi di azione diretta disciplinate dal codice delle assicurazioni private e, quindi, sia in quella ordinaria ex art. 144, che in quella prevista all'art. 149 per l'ipotesi di risarcimento diretto, sia in quella prevista all'art. 141 in caso di danni al trasportato, essendo volta a rendere opponibile all'assicurato l'accertamento della sua condotta colposa, al fine di facilitare l'eventuale regresso dell'assicuratore (Cass. n. 23706/2016; Cass. n. 25421/2014).

Rinvio

Per il commento, v. sub art. 149 d.lgs. n. 209/2005 - "Litisconsorzio nelle cause di risarcimento dei danni derivanti dalla circolazione dei veicoli"

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