I criteri orientativi per il concordato in appello della procura generale della Repubblica di Trento

03 Novembre 2017

La riforma Orlando (art. 1, comma 56,l. 103/2017) ha (re)introdotto il concordato sui motivi d'appello nel nuovo art. 599-bis c.p.p. ...

La riforma Orlando (art. 1, comma 56,l. 103/2017) ha (re)introdotto il concordato sui motivi d'appello nel nuovo art. 599-bis c.p.p. (concordato anche con rinuncia ai motivi di appello). Attraverso tale meccanismo, la Corte d'appello decide in camera di consiglio sulla richiesta delle parti che dichiarano di concordare sull'accoglimento, in tutto o in parte, dei motivi di appello, con rinuncia agli altri eventuali motivi. Al quarto comma la norma prevede che, ferma la previsione dell'articolo 53, comma 1, c.p.p. (autonomia del pubblico ministero in udienza), «il procuratore generale presso la Corte di appello, sentiti i magistrati dell'ufficio e i procuratori della Repubblica del distretto, indica i criteri idonei a orientare la valutazione dei magistrati del pubblico ministero nell'udienza, tenuto conto della tipologia dei reati e della complessità dei procedimenti».

La procura generale presso la Corte d'appello di Trento (tra le prime insieme a Genova e Messina) ha provveduto, in applicazione della norma citata, a pubblicare in data 18 ottobre 2017 il decreto contenente i criteri orientativi distrettuali. Il provvedimento, già nella sua premessa, evidenzia alcuni aspetti di particolare interesse, tra i quali: la ritenuta applicabilità dell'istituto in parola anche al processo a carico di imputati minorenni; l'indicazione organizzativa di un privilegiato ricorso all'istituto anteriore all'udienza (almeno 10 giorni prima) – in considerazione delle finalità deflattive dell'istituto – e della conseguente necessità di prevedere, sentiti i consigli dell'ordine degli avvocati, adeguate misure e sistemi di comunicazione telematica delle proposte di concordato, anche ricorrendo alle necessarie integrazioni del documento organizzativo generale dell'ufficio. Quanto al merito dei criteri prescelti, il procuratore generale di Trento indica, tra l'altro, che il capo dell'ufficio dovrà essere sentito tutte le volte che le proposte di concordate pervenute riguardino processi di articolare tipologia (ad es. per reati di criminalità organizzata, terrorismo, nei confronti di minorenni, contro la P.A., o riguardanti determinate categorie di soggetti tra cui magistrati, avvocati, notai, ufficiali o agenti di P.G.). L'orientamento si esprime poi per una “tendenziale” esclusione del concordato in processi riguardanti determinati reati (ulteriori rispetto a quelli già esclusi ex lege dall'art. 599-bis, comma 2, c.p.p.) , tra i quali quelli aggravati da recidiva specifica o reiterata, in danno di soggetti deboli, lesioni e omicidi colposi per violazione di normativa antinfortunistica o stradali se commessi in stato di alterazione alcolica o da stupefacenti. Infine è anche indicato che, ai fini nelle valutazioni dell'ufficio per addivenire al concordato, dovrà tenersi conto dell'avvenuto risarcimento del danno o di altre condotte riparatorie.

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