La prescrizione del reato non blocca il raddoppio dei termini di accertamento

La Redazione
08 Novembre 2017

Ai fini del solo raddoppio dei termini per l'esercizio dell'azione accertatrice, rileva l'astratta configurabilità di un'ipotesi di reato e l'intervenuta prescrizione del reato non è di per sè stessa d'impedimento all'applicazione del termine raddoppiato per l'accertamento.

Ai fini del solo raddoppio dei termini per l'esercizio dell'azione accertatrice, rileva l'astratta configurabilità di un'ipotesi di reato e l'intervenuta prescrizione del reato non è di per sè stessa d'impedimento all'applicazione del termine raddoppiato per l'accertamento. Ciò in quanto non rileva nè l'esercizio dell'azione penale da parte del p.m., ai sensi dell'art. 405 c.p.p., mediante la formulazione dell'imputazione, nè la successiva emanazione di una sentenza di condanna o di assoluzione da parte del giudice penale, atteso anche il regime di "doppio binario" tra giudizio penale e procedimento e processo tributario.

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