Decreto legislativo - 2/07/2010 - n. 104 art. 90 - Pubblicita' della sentenza

Roberto Chieppa

Pubblicità della sentenza

 

1. Qualora la pubblicità della sentenza possa contribuire a riparare il danno, compreso quello derivante per effetto di quanto previsto all'articolo 96 del codice di procedura civile, il giudice, su istanza di parte, può ordinarla a cura e spese del soccombente, mediante inserzione per estratto, ovvero mediante comunicazione, nelle forme specificamente indicate, in una o più testate giornalistiche, radiofoniche o televisive e in siti internet da lui designati. Se l'inserzione non avviene nel termine stabilito dal giudice, può procedervi la parte a favore della quale è stata disposta, con diritto a ripetere le spese dall'obbligato.

Inquadramento

Con l'art. 90 è stata introdotta nel processo amministrativo la pubblicità della sentenza come contributo alla riparazione del danno

Pubblicità della sentenza

L'art. 90 riprende il contenuto dell' art. 120 c.p.c. in materia di pubblicità della sentenza come contributo alla riparazione del danno.

L' art. 120 c.p.c. (Pubblicità della sentenza) stabilisce che « Nei casi in cui la pubblicità della decisione di merito può contribuire a riparare il danno, compreso quello derivante per effetto di quanto previsto all'articolo 96, il giudice, su istanza di parte, può ordinarla a cura e spese del soccombente, mediante inserzione per estratto, ovvero mediante comunicazione, nelle forme specificamente indicate, in una o più testate giornalistiche, radiofoniche o televisive e in siti internet da lui designati. — Se l'inserzione non avviene nel termine stabilito dal giudice, può procedervi la parte a favore della quale è stata disposta, con diritto a ripetere le spese dall'obbligato».

Il primo comma del citato art. 120, è stato così sostituito dall' art. 45, comma 16, l. 18 giugno 2009, n. 69.

L'art. 90 in particolare prevede che quando la pubblicazione, per estratto, su giornali, radio, TV e rete Internet, può contribuire a «risarcire» il danno, compreso quello subito per aver, la parte soccombente, agito in giudizio con malafede o colpa grave ( art. 96 c.p.c.), il giudice, su istanza di parte, ordina la pubblicazione della sentenza sui media a cura e spese del soccombente.

Oltre che per estratto, la pubblicazione può avvenire anche «mediante comunicazione, nelle forme specificamente indicate». L'inciso sembra conferire al giudice la possibilità di predisporre il testo di una comunicazione inerente al contenuto della decisione.

Il potere discrezionale che l' art. 120 c.p.c. attribuisce al giudice di merito in ordine alle modalità ed estensione della pubblicazione della sentenza, nonché alla scelta del giornale, nei casi in cui ne sia riconosciuta l'utilità per la riparazione in forma specifica del danno, trova un limite solo nella esigenza di razionalità ed adeguatezza della pronuncia e nel divieto di ultrapetizione, in relazione al quale il giudice non può ordinare la pubblicazione, se questa non è stata richiesta, o imporre una pubblicazione integrale della sentenza, se questa è stata richiesta per estratto, o in più giornali e per più volte consecutive, quando questa è stata richiesta solo in un giornale o per una sola volta (Cass. III, n. 2491/1993).

La disposizione introduce nel processo amministrativo uno strumento di tutela ulteriore rispetto ad altre forme di condanna (risarcimento per equivalente), al fine di riparare i danni arrecati alla parte vittoriosa mediante la diffusione di un estratto della sentenza (Fares, 666)

La mancata pubblicazione nei termini ordinati dal giudice permette alla parte danneggiata di provvedervi in prima persona, salvo il suo diritto di ripetizione nei confronti dell'obbligato.

Pertanto, quando il giudice dispone la pubblicità della sentenza come forma di riparazione del danno, compreso quello derivante per aver agito in giudizio con malafede o colpa grave, la parte è tenuta a procedere alla pubblicazione nelle forme indicate dal giudice (mediante inserzione per estratto, ovvero mediante comunicazione, nelle forme specificamente indicate, in una o più testate giornalistiche, radiofoniche o televisive e in siti internet da lui designati). Se l'inserzione non avviene nel termine stabilito dal giudice, può procedervi la parte a favore della quale è stata disposta, con diritto a ripetere le spese dall'obbligato.

Per l'emanazione dell'ordine di pubblicazione della sentenza si ritiene che sia necessaria una istanza di parte e che l'ordine non possa essere emesso d'ufficio dal giudice (Dalfino, 278).

Bibliografia

Benvenuti, Notificazione, pubblicazione e comunicazione della sentenza amministrativa, in Riv. trim. dir. proc. civ. 1987, I, 397; Dalfino, La sentenza: contenuto e pubblicità, in Le novità per il processo civile (l. 18 giugno 2009 n. 69), in Foro it., 2009, V, 274 ss.; Fares, Articolo 88-90 c.p.a., in Quaranta, Lopilato (a cura di), Il processo amministrativo. Commentario al D.lgs. 104/2010, Milano, 2011, 666; Giordano, Pubblicità della sentenza, in Nuovo processo civile, Milano, 2009; Menchini-Renzi, Sentenza, in Morbidelli (a cura di), Codice della giustizia amministrativa, Milano, 2015, 885 ss.

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