Decreto legislativo - 2/07/2010 - n. 104 art. 1 - Registro generale dei ricorsiRegistro generale dei ricorsi
1. Presso ciascun ufficio giudiziario è tenuto il registro di presentazione dei ricorsi, diviso per colonne, nel quale sono annotate tutte le informazioni occorrenti per accertare esattamente la presentazione del ricorso, del ricorso incidentale, della domanda riconvenzionale, dei motivi aggiunti, della domanda di intervento, degli atti e documenti prodotti, nonché le notificazioni effettuate, l'esecuzione del pagamento del contributo unificato, l'indicazione dei mezzi istruttori disposti o compiuti e i provvedimenti adottati, la notizia delle impugnazioni proposte avverso i provvedimenti del giudice e il relativo esito. La proposizione dell'impugnazione è registrata quando la segreteria del giudice ne riceve notizia ai sensi dell'articolo 6, comma 2, dell'allegato 2, ovvero ai sensi degli articoli 123 e 137-bis delle disposizioni di attuazione al codice di procedura civile. La segreteria del giudice a cui l'impugnazione è proposta trasmette senza ritardo copia del provvedimento giurisdizionale che definisce il giudizio di impugnazione 1. 2. I ricorsi sono iscritti giornalmente secondo l'ordine di presentazione. 3. Il registro è vistato e firmato in ciascun foglio dal segretariato, con l'indicazione in fine del numero dei fogli di cui il registro si compone 2. 4. Il registro è chiuso ogni giorno con l'apposizione della firma di un addetto al segretariato generale 3. [1] Comma modificato dall'articolo 1, comma 2, lettera a), numero 1), del D.Lgs. 15 novembre 2011, n. 195 e successivamente dall'articolo 19, comma 1, del D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 , con effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023, come stabilito dall'articolo 35, comma 1, del D.Lgs. 149/2022 medesimo, come modificato dall'articolo 1, comma 380, lettera a), della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 [2] Comma modificato dall'articolo 1, comma 2, lettera a), numero 2), del D.Lgs. 15 novembre 2011, n. 195. [3] Comma modificato dall'articolo 1, comma 2, lettera a), numero 3), del D.Lgs. 15 novembre 2011, n. 195. InquadramentoL'art. 1 del Titolo I regolamenta il registro generale dei ricorsi, con disposizione parzialmente analoga all'abrogato art. 23 del decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1973 n. 214, ma aggiornata ai contenuti del Codice del processo amministrativo. La norma prescrive che presso ciascun ufficio giudiziario venga tenuto un registro, articolato in più colonne, ove annotare, progressivamente in ordine di data gli adempimenti effettuati dalle parti del giudizio e, quindi, la presentazione dei ricorsi, dei ricorsi incidentali, delle domande riconvenzionali, dei motivi aggiuntivi, degli atti di intervento e il deposito degli atti e documenti. Le registrazioni così effettuate consentono di stabilire con certezza la data di compimento dell'adempimento processuale, per ogni conseguente effetto ai fini del giudizio. Nello stesso registro generale trovano altresì annotazione l'effettuato pagamento del contributo unificato, l'indicazione dei mezzi istruttori disposti o compiuti ed i provvedimenti adottati dal Giudice. La norma prevede che i ricorsi siano iscritti giornalmente in rigoroso ordine cronologico e di presentazione e — ai fini di certezza delle annotazioni eseguite —, che il registro sia vistato e firmato in ciascun foglio dal segretario generale, con l'indicazione in fine del numero dei fogli di cui il registro si compone. Il registro, infine, secondo la formulazione letterale della norma deve essere “chiuso ogni giorno con l'apposizione della firma del segretario generale”. Tale disposizione, seppure apparentemente non investita dalle modifiche apportate dalla l. n. 197/2016, per i ricorsi depositati dopo il 1° gennaio 2017 ricade nella previsione di cui all'art. 13, comma 2-ter, disp. att. c.p.a. secondo cui salvi i casi in cui è diversamente disposto, tutti gli adempimenti previsti dal codice e dalle norme di attuazione inerenti ai ricorsi depositati in primo o secondo grado dal 1° gennaio 2017 sono eseguiti con modalità telematiche, secondo quanto disciplinato nel d.P.C.S. 28 luglio 2021 (pubbl. in G.U. n. 183 del 2 agosto 2021). Anche i registri di segreteria, quindi, dovranno essere tenuti in forma automatizzata, come del resto già avvenuto nel Pct, nel quale le regole procedurali per la gestione del sistema informatico del Ministero della giustizia e per la tenuta informatizzata dei registri informatizzati tenuti, a cura delle cancellerie o delle segreterie, presso gli uffici giudiziari sono state dettate già con d.m. n. 264/2000, sostituito dal d.m. 27 aprile 2009. Il d.lgs 10 ottobre 2022, n. 149, che attua la riforma del processo civile delegata al Governo dalla l. 26 novembre 2021, n. 206, ha variamente modificato l'art. 36 disp. att. c.p.c., il cui nuovo ultimo comma in particolare prevede ora espressamente che «la tenuta e conservazione del fascicolo informatico equivale alla tenuta e conservazione del fascicolo d'ufficio su supporto cartaceo, fermi restando gli obblighi di conservazione dei documenti originali unici su supporto cartaceo previsti dal codice dell'amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e dalla disciplina processuale vigente». E' stato tuttavia osservato in una recente Relazione dell'Ufficio Studi della GA che l'innovazione introdotta nel PCT non sembra destinata ad incidere più di tanto sul processo amministrativo, in quanto, in forza del combinato disposto dell'art. 13, disp. att. c.p.a., da un lato, e delle analitiche previsioni contenute nel d.P.C.S. 28 luglio 2021, dall'altro lato, il processo amministrativo telematico è già dotato di una disciplina autosufficiente, destinata a non essere modificata dalle recenti modifiche introdotte dal legislatore delegato. Tornando pertanto alla specifica disciplina riguardante il PAT, non soltanto il concetto di sottoscrizione autografa dei registri, quindi, dovrà essere sostituito con sistemi elettronici di firma, che consentano l'apposizione della firma elettronica del Segretario Generale (salvo poi verificare la sufficienza, in tal caso, dell'apposizione della firma «semplice», eventualmente costituita dall'accesso al sistema informativo tramite username e password o la necessità anche in tal caso della firma digitale); ma tutta la norma dovrà essere riscritta tenendo conto delle nuove modalità telematiche, al fine di valutarne la compatibilità con le prescrizioni, ad esempio, in tema di vidimazione di ciascun foglio e di indicazione del «numero di fogli» di cui il registro si compone nonché di registrazione dei ricorsi «giornalmente», oltre che secondo l'ordine di presentazione. Deve tuttavia osservarsi che il d.P.C.S. 28 luglio 2021, pur nel fare espresso riferimento ai registri tenuti in forma automatizzata all'art. 4 (dove si da atto che il S.I.G.A. gestisce con modalità informatiche in ogni grado del giudizio la formazione del fascicolo, le operazioni di individuazione del procedimento giurisdizionale e la tenuta dei registri) e all'art. 2, comma 2 (dove si afferma che per le finalità del Pat si procede al trattamento dei dati con modalità informatiche automatiche, ai sensi degli articoli 46 e 47 del d.lgs. n. 196/2003, Codice in materia di protezione dei dati personali, disposizioni queste abrogate dal d.lgs. n. 101/2018 a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali -GDPR), e soprattutto all'art. 6 (secondo cui i registri di presentazione dei ricorsi e i registri particolari, di cui agli articoli 1 e 2 delle disposizioni di attuazione del c.p.a. sono gestiti con modalità informatiche, assicurando la numerazione progressiva dei ricorsi, la certezza della data e dell'oggetto delle registrazioni è l'identificazione del soggetto che procede alle registrazioni informatiche, nonché secondo quanto previsto dalle specifiche tecniche di cui all'articolo 19) non ne reca la relativa disciplina, per il quale deve quindi attendersi ulteriore regolamentazione di dettaglio. BibliografiaChieppa, Il processo amministrativo dopo il correttivo al codice, Milano, 2012, Ufficio Studi e Formazione della Giustizia Amministrativa, RELAZIONE SUGLI EFFETTI DIRETTI E SULLE IMPLICAZIONI SISTEMATICHE CHE LA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE, APPRESTATA DAL D.LGS. 10 OTTOBRE 2022, N. 149, RECA AL PROCESSO AMMINISTRATIVO |