Decreto legislativo - 2/07/2010 - n. 104 art. 2 - Ultrattivita' della disciplina previgenteUltrattività della disciplina previgente
1. Per i termini che sono in corso alla data di entrata in vigore del codice continuano a trovare applicazione le norme previgenti. InquadramentoQuando viene introdotto un nuovo assetto normativo, che modifica un regime esistente, il legislatore deve farsi carico delle questioni di diritto intertemporale e dettare una chiara disciplina sulla transizione tra la regolazione previgente e quella nuova. In astratto, le opzioni regolatorie concettualmente disponibili sono tre: a) la normativa anteriore continua ad applicarsi ai rapporti sorti prima dell'entrata in vigore del nuovo atto normativo (principio di ultrattività); b) la nuova normativa si applica anche ai rapporti pendenti (principio di retroattività); c) viene dettata la previsione di una regolazione autonoma provvisoria. In mancanza di un'esplicita regolazione del regime transitorio, ma solo in quel caso, soccorrono all'interprete i noti principi del divieto di retroattività (articolo 11 delle preleggi: «la legge non dispone che per l'avvenire»), che impedisce di ascrivere entro l'ambito operativo di una disposizione legislativa nuova una situazione sostanziale sorta prima, e, per quanto riguarda le fattispecie sostanziali che constano di una sequenza di atti (ivi comprese quelle processuali), il principio del tempus regit actum, che impone di giudicare ogni atto della procedura soggetto al regime normativo vigente al momento della sua adozione. La disposizione transitoria di cui all' art. 2 disp. trans. c.p.a. (ultrattività della disciplina previgente), in deroga al principio generale dell'immediata applicabilità alle situazioni ancora pendenti delle nuove disposizioni in campo processuale, previsto dall'art. 11 delle disposizioni preliminari al codice civile, dispone che le norme previgenti continuano ad applicarsi esclusivamente «per i termini che sono ancora in corso alla data di entrata in vigore del codice». Quale effetto della disposizione transitoria di cui all'art. 2, la giurisprudenza ha ritenuto che in materia di interruzione del giudizio, la nuova disciplina non sarebbe applicabile solo se la conoscenza dell'evento interruttivo (e il conseguente decorso del termine) sia stata antecedente alla data del 16 settembre 2010 ( Cons. St. VI, n. 6730/2011). BibliografiaChieppa, Il processo amministrativo dopo il correttivo al codice, Milano, 2012. |