Sovraindebitamento e soddisfacimento del creditore ipotecario

La Redazione
16 Novembre 2017

In tema di soddisfacimento del creditore ipotecario nel sovraindebitamento, la fattispecie di cui all'art. 8, comma 4, L. n. 3/2012 trova applicazione solo nell'ipotesi in cui il contratto di mutuo ipotecario sia risolto, mentre, nel caso in cui il contratto non si sia risolto ed il consumatore si proponga di onerare il mutuo secondo le ordinarie scadenze, la disposizione non osta all'omologa del piano.

In tema di soddisfacimento del creditore ipotecario nel sovraindebitamento, la fattispecie di cui all'art. 8, comma 4, L. n. 3/2012 trova applicazione solo nell'ipotesi in cui il contratto di mutuo ipotecario sia risolto, mentre, nel caso in cui il contratto non si sia risolto ed il consumatore si proponga di onerare il mutuo secondo le ordinarie scadenze, la disposizione non osta all'omologa del piano.

L'art. 55, comma 2, l.fall., il quale prevede che agli effetti del concorso i debiti pecuniari del fallito si considerano scaduti dalla data del fallimento, è da considerarsi una norma speciale e, come tale, non applicabile in casi diversi da quelli espressamente stabiliti atteso che, altrimenti, si determinerebbe un effetto modificativo degli obblighi liberamente assunti dalle parti in assenza di una diversa loro manifestazione di volontà o di una esplicita disposizione di legge in tal senso.

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