Atto di citazione di risarcimento danni subìti a causa della reiterata interruzione della fornitura di energia elettrica

Andrea Penta
aggiornata da Francesco Agnino

Inquadramento

A seguito della notifica di atto di citazione con il quale un utente chiede il risarcimento dei danni, patrimoniali e non, asseritamente subìti a causa della reiterata interruzione della fornitura di energia elettrica, l'ente distributore dell'energia elettrica si costituisce in giudizio e deduce, tra l'altro, la natura bagatellare dei pregiudizi di cui si invoca il ristoro.

Formula

GIUDICE DI PACE ..../ TRIBUNALE DI ....

COMPARSA DI COSTITUZIONE E RISPOSTA

Nell'interesse di:

Società .... , P.I. n. .... , in persona dell'Amministratore Unico Sig. .... , nato a .... il .... , C.F. .... [1], con sede legale in .... , alla via .... n. .... , elettivamente domiciliata in .... , alla via .... n. .... , presso lo studio dell'Avv. .... , C.F. ...., che lo rappresenta e difende, giusta procura a margine/in calce al presente atto, con dichiarazione di voler ricevere le comunicazioni, ai sensi dell' art. 125, comma 1, c.p.c. e dell'art. 136, comma 3, c.p.c., al seguente numero di fax ...., oppure tramite PEC .... [2];

-convenuta-

CONTRO

Sig. .... , nato a .... il .... , C.F. ...., residente in .... , alla via .... n. .... , elettivamente domiciliato in .... , alla via .... n. .... , presso lo studio dell'Avv. .... , che lo rappresenta e difende, in virtù di procura in calce/a margine dell'atto di citazione;

-attore-

* * *

PREMESSO CHE

Con atto di citazione notificato in data .... , il Sig. .... ha convenuto in giudizio l'odierna convenuta, esponendo che:

— il giorno .... (domenica) si erano verificate, alle ore .... e .... , due interruzioni nella fornitura di energia elettrica della durata, rispettivamente, di ....e di ....;

— erano imputabili alla Società .... ed alla Società .... l'ingiustificato ritardo nella riattivazione della fornitura elettrica a seguito dei blackout e l'assoluta carenza di informazioni circa i distacchi e le interruzioni, nonché sui tempi ed i modi delle relative riattivazioni del servizio;

— aveva, per l'effetto delle dette interruzioni, subìto un danno ai prodotti alimentari a breve conservazione custoditi nel frigorifero, deterioratisi, e un danno esistenziale, per i disagi sofferti a causa delle rinunce operate e, in particolare, in conseguenza delle forti limitazioni allo svolgimento delle normali attività quotidiane;

e chiedendo la sua condanna al pagamento della somma di Euro .... a titolo di risarcimento danni, patrimoniali e non, nonché dell'indennizzo forfetario previsto dalla Carta del servizio della Società .... , oltre interessi e rivalutazione monetaria.

Con il presente atto, si costituisce la convenuta, la quale contesta integralmente l'avversa domanda, poiché infondata in fatto e in diritto per i seguenti:

MOTIVI

Quanto alla imputabilità dell'evento dannoso, si deduce che ....

Avuto riguardo all'an debeatur e prendendo le mosse dagli asseriti danni patrimoniali, l'attore intende affidare ad una prova testimoniale, peraltro generica ed intrisa di valutazioni soggettive, la dimostrazione della presenza, al momento delle due denunciate interruzioni della energia elettrica, di determinate derrate alimentari all'interno del frigorifero, laddove avrebbe dovuto fornire tale prova attraverso la produzione degli scontrini attestanti l'avvenuto acquisto dei prodotti.

Con riferimento al danno cd. esistenziale o relazionale, va evidenziato che non sono meritevoli di tutela risarcitoria i pregiudizi consistenti in disagi, fastidi, disappunti, ansie ed in ogni altro tipo di insoddisfazione concernente gli aspetti più disparati della vita quotidiana che ciascuno conduce nel contesto sociale. Invero, al di fuori dei casi determinati dalla legge ordinaria, solo la lesione di un diritto inviolabile della persona concretamente individuato è fonte di responsabilità risarcitoria non patrimoniale.

Eventuali sensazioni, tipo il fastidio di livello infimo, il disappunto, il disagio costituiscono sensazioni del tutto naturali, soggettive, bagatellari e, comunque, evitabili ex art. 1227 c.c., che rimangono nella sfera personale e non possono presentare valenza giuridica, essendo prive di incidenza lesiva.

In caso di lesione di diritti costituzionali inviolabili, il danno non patrimoniale deve essere risarcito solo se ricorre il requisito della gravità dell'offesa: il diritto deve essere inciso oltre una certa soglia minima, cagionando un pregiudizio serio, per cui la tutela viene assicurata solo laddove la lesione ecceda una certa soglia di offensività, rendendo il pregiudizio tanto serio da essere meritevole di tutela, in un sistema che impone un grado minimo di tolleranza. Pregiudizi connotati da futilità ogni persona inserita nel complesso contesto sociale li deve accettare in virtù del dovere della tolleranza che la convivenza impone.

Nel caso di specie, non è revocabile in dubbio che l'interruzione di alcune ore non può aver determinato il drastico mutamento delle abitudini di vita dell'attore né aver provocato rinunce di tale portata da alterare gli assetti relazionali suoi propri, inducendolo a scelte di vita diverse quanto all'espressione e realizzazione della sua personalità nel mondo esterno.

Tanto premesso ed esposto, il Sig. ...., come in epigrafe rappresentato e difeso, rassegna le seguenti:

CONCLUSIONI

Voglia l'Ill.mo Giudice adito rigettare la domanda attrice.

Con vittoria di spese, diritti e compensi del giudizio.

In via istruttoria chiede ammettersi prova testimoniale sui seguenti capitoli:

1) Vero che ....;

Indica a testi i Sigg.: ....

Offre in comunicazione e deposita in Cancelleria i seguenti documenti:

1) ....;

2) ....;

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA ALLE LITI

SE NON APPOSTA A MARGINE

Il convenuto deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione, depositando in cancelleria il proprio fascicolo contenente la comparsa di cui all'articolo 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione. Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come sostituito dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti". In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio ( art. 23, comma 50, d.l. 6 luglio 2011, n. 98, conv., con modif., in l. 15 luglio 2011, n. 111). L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista, oltre che dall' art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv. con modif. in l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall' art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. dalla legge n. 24/2010. La competenza per valore spetta al Giudice di Pace ove la somma richiesta sia inferiore ad euro venticinquemila e la relativa domanda si propone con ricorso chiedendo la fissazione, ai sensi dell'art. 281undecies comma 2 c.p.c., con decreto emesso entro cinque giorni dalla designazione del Giudice, l'udienza di comparizione delle parti, con concessione del termine per la notificazione del ricorso e del decreto di fissazione di udienza e assegnazione del termine per la costituzione dei convenuti che dovrà avvenire non oltre dieci giorni prima dell'udienza, con avvertimento che la mancata costituzione o la costituzione oltre i termini comporterà le decadenze di cui agli artt. 38,167 e 281 undecies, comma 3 e 4 c.p.c., che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che esso convenuto, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, che in caso di mancata costituzione si procederà in sua legittima e dichiaranda contumacia.

[2] A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, modificati dall' art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif., dalla legge n. 114/2014.

L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall' art. 125 c.p.c. e dall'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, modificati dall' art. 45-bis d.l. n. 90/2014, conv. con modif., dalla legge n. 114/2014. Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. cit., «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax ...ovvero qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale .... il contributo unificato è aumentato della metà».

Commento

I pregiudizi “bagatellari”

In tema di risarcimento del danno non patrimoniale, all'interno della categoria del danno non patrimoniale (dove va stata fatta confluire la voce danno alla salute), oltre al pretium doloris connesso al danno morale, tradizionalmente legato ai fatti di reato, ed al danno biologico, esiste un vasto territorio di pregiudizi non bagatellari, idiosincratici o da disappunto, che attentano ai diritti della persona, di indubbio rilievo costituzionale (si pensi alla perdita del rapporto parentale o alla lesione della serenità familiare, ex artt. 2, 29, 30 Cost.). A questi pregiudizi, filtrati attraverso il prisma costituzionale, pare doveroso offrire un adeguato ristoro.

Non sono, invece, risarcibili i danni non patrimoniali c.d. “bagatellari”, ossia quelli futili od irrisori, ovvero causati da condotte prive del requisito della gravità. Pertanto, la liquidazione, specie nei giudizi decisi dal giudice di pace secondo equità, di danni non patrimoniali non gravi o causati da offese non serie, è censurabile in sede di gravame per violazione di un principio informatore della materia ( Cass. S.U. n. 26973/2008).

In quest'ottica, non sono meritevoli di tutela risarcitoria, invocata a titolo di danno esistenziale, i pregiudizi consistenti in disagi, fastidi, disappunti, ansie ed in ogni altro tipo di insoddisfazione concernente gli aspetti più disparati della vita quotidiana che ciascuno conduce nel contesto sociale. Al di fuori dei casi determinati dalla legge ordinaria, solo la lesione di un diritto inviolabile della persona concretamente individuato è fonte di responsabilità risarcitoria non patrimoniale ( Cass. S.U., n. 26972/2008).

Eventuali sensazioni, tipo il fastidio di livello infimo, il disappunto, il disagio costituiscono sensazioni del tutto naturali, soggettive, bagatellari e comunque evitabili ex art. 1227 c.c., che rimangono nella sfera personale e non possono presentare valenza giuridica, essendo prive di incidenza lesiva (Cass. S.U. n. 21934/2008).

D'altra parte, la gravità dell'offesa costituisce requisito ulteriore per la risarcibilità dei danni non patrimoniali alla persona conseguenti alla lesione di diritti inviolabili. Il diritto, infatti, deve essere inciso oltre una certa soglia minima, cagionando un pregiudizio serio (Cass. III, n. 4427/2011).

Casistica

Senza pretese di esaustività, si segnalano in rapida rassegna alcuni casi border line in cui la Suprema Corte ha individuato i presupposti per la risarcibilità del danno, chiarendo quando si è al cospetto di meri pregiudizi bagatellari.

La domanda di risarcimento dei danni, che non si traducano in meri fastidi o, comunque, bagatellari insuscettibili di monetizzazione, per l'illegittima iscrizione del fermo amministrativo può essere avanzata, su istanza di parte, ai sensi dell' art. 96, comma 2, c.p.c., e presuppone l'accertamento dell'inesistenza del diritto per cui è stato eseguito il provvedimento di fermo e la normale prudenza in capo all'agente della riscossione (Cass. III, n. 12413/2016). Pertanto, in tale ipotesi, pur essendo illegittimo il fermo amministrativo, il danno non patrimoniale non è meritevole di tutela risarcitoria quando si traduca in meri disagi, fastidi, disappunti, ansie e ogni altra espressione di insoddisfazione, costituenti conseguenze non gravi ed insuscettibili di essere monetizzate perché bagatellari ( Cass. VI, n. 2370/2014).

Parimenti, quanto all'indennizzo per durata irragionevole del processo, ai sensi dell'art. 12 del Protocollo n. 14 alla CEDU, la soglia minima di gravità, al di sotto della quale il danno non è indennizzabile, va apprezzata nel duplice profilo della violazione e delle conseguenze, sicché dall'ambito di tutela della legge 24 marzo 2001, n. 89, restano escluse sia le violazioni minime del termine di durata ragionevole, di per sé non significative, sia quelle di maggior estensione temporale, ma riferibili a giudizi presupposti di carattere bagatellare, in cui esigua è la posta in gioco e trascurabili i rischi sostanziali e processuali connessi ( Cass. II, n. 633/2014). Ai sensi della l. n. 89/2001, cit., il giudice, nel determinare la quantificazione del danno non patrimoniale subìto per ogni anno di ritardo, può scendere al di sotto del livello di «soglia minima» là dove, in considerazione del carattere bagatellare o irrisorio della pretesa patrimoniale azionata nel processo presupposto, parametrata anche sulla condizione sociale e personale del richiedente, l'accoglimento della pretesa azionata renderebbe il risarcimento del danno non patrimoniale del tutto sproporzionato rispetto alla reale entità del pregiudizio sofferto (Cass. II, n. 12937/2012).

Non ha, invece, diritto ad alcun risarcimento a titolo di danno esistenziale chi lamenta i ripetuti invii di missive da parte della Rai, con le quali lo si invita a regolarizzare il pagamento del canone tv; nella specie, infatti, non sussiste alcuna ingiustizia costituzionalmente qualificata, tantomeno si verte in un'ipotesi di danno patrimoniale, risultando, piuttosto, la ritenuta lesione della “serenità personale” insuscettibile di essere monetizzata, siccome inquadrabile in quegli sconvolgimenti quotidianità consistenti in disagi, fastidi, disappunti, ansie ed in ogni altro di insoddisfazione (oggetto delle c.d. liti bagatellari) ritenuti non meritevoli di tutela risarcitoria (Cass. III, n. 12885/2009).

È applicando i riportati principi che si è reputato non risarcibile il danno non patrimoniale subito dall'utente in conseguenza dell'interruzione della somministrazione di energia elettrica addebitabile al gestore della rete di distribuzione (alla cui specifica formula si rinvia), ove la parte non indichi, né provi, quale sia lo specifico diritto inviolabile costituzionalmente garantito, leso in modo serio sul fatto illecito (Cass. VI, n. 5096/2013; Cass. III, n. 1766/2014).

Occorre, in definitiva, accertare se la vicenda concreta, pur se indubbiamente fonte di disagio, rientri o meno fra le contrarietà e gli inconvenienti della vita quotidiana, in relazione ai quali l'ordinamento richiede un certo margine di tolleranza.

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