Atto di citazione per risarcimento del danno per lesioni di non lieve entità

Maria Carolina De Falco

Inquadramento

Il sistema tabellare di liquidazione del danno alla persona conseguente ai sinistri stradali, come è noto, non è completo ma necessita ancora dell'emanazione di una tabella unica nazionale per le cd. macrolesioni.

Nel presente atto, la parte attrice, vittima di un sinistro stradale grave, rifiuta la somma liquidata stragiudizialmente dalla compagnia corrispondente solo alla componente del danno biologico come da Tabelle di Milano, e attiva la tutela giurisdizionale per ottenere - oltre al risarcimento dei danni patrimoniali conseguenti all'urto - anche la percentuale di personalizzazione massima prevista dalla norma dell'art. 138 cod. ass. per la lesione del proprio diritto all'integrità della sua personalità esplicantesi - prima del sinistro - nello svolgimento costante di attività sportiva, inibita dopo l'evento dannoso.

Formula

TRIBUNALE DI .... [1]

ATTO DI CITAZIONE

Per il Sig. ...., nato a ....il ...., residente in ....alla via ....n. ...., C.F. ...., elettivamente domiciliato [2] in ....alla via .... n. .... presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. .... [3] che lo rappresenta e difende in virtù di procura in calce del presente atto, il quale dichiara di voler ricevere le comunicazioni al fax .... [4] o all'indirizzo di posta elettronica .... [5] espone quanto segue.

PREMESSO [6]

1) In data .... alle ore ....in loc. ...., l'istante, mentre percorreva via .... con direzione in via ...., a bordo del proprio motociclo modello ....targa ...., veniva violentemente urtato dall'autovettura .... targa ....condotta da ....e assicurata presso la ....Ass. ni....

2) A seguito dell'urto, il Sig. ....cadeva rovinosamente a terra, perdendo i sensi;

3) Intervenuta la polizia stradale veniva redatto verbale (doc.) dal quale risulta:....

4) A causa delle gravi lesioni riportate, l'istante veniva trasportato al Pronto Soccorso dell'Ospedale .... dove veniva ricoverato d'urgenza per .... (v. cartella clinica n. ....) e sottoposto a n .... interventi chirurgici il ....e il ....

5) In data .... l'attore veniva dimesso, con la diagnosi di .... e la prescrizione di riposo assoluto dal .... al ....(doc ....)

6) In conseguenza delle lesioni l'istante, che all'epoca dell'incidente esercitava attività professionale di ...., con studio in .... (v. certificato di iscrizione all'albo/elenco), si faceva sostituire dal sig. ...., con un corrispettivo mensile di ...., in quanto impossibilitato, dal ....al ...., a svolgere qualunque attività.

7) Allo stesso modo l'attore, a causa della sua inabilità, si faceva sostituire nei lavori domestici, per i quali, dal .... al ...., doveva corrispondere la somma di Euro....

8) Inoltre, le accertate menomazioni psicofisiche dell'istante, incidevano in modo consistente sugli aspetti dinamico relazionali della vita. Difatti, l'odierno attore a seguito del sinistro, doveva sospendere l'attività sportiva di .... fonte di svago e di benessere, come è dato evincersi dalla relazione medico/legale a firma del Dott. ....

9) Con lettera raccomandata a/r del ...., l'istante domandava alla società assicuratrice .... il risarcimento dei danni patrimoniali e non derivanti dalla responsabilità civile di .... proprietario dell'autovettura .... tg.....

10) Con lettera raccomandata a/r del .... la società .... comunicava la sua intenzione di provvedere alla liquidazione dei danni, previo accertamento medico legale del proprio perito di fiducia;

11) In data .... con lettera raccomandata a/r, la società inviava l'assegno n .... dell'importo di Euro ....; importo che l'istante tratteneva a titolo di acconto sulle maggiori somme dovutegli.

12) Con lettera raccomandata del ...., l'istante invitava la convenuta assicurazione, a mezzo del sottoscritto procuratore costituito, a partecipare al procedimento di negoziazione assistita, ma la richiesta restava inevasa.

IN DIRITTO

1. Sul danno biologico da marcolesioni

In primo luogo deve osservarsi l'incongruità della somma offerta dalla società convenuta ...., la quale nel liquidare il danno non patrimoniale ha tenuto conto esclusivamente di ...., omettendo di ...., come è dato evincersi dalla relazione del Dott. ....allegata.

Ai fini della quantificazione del danno non patrimoniale dell'istante, si applica l'art. 138 cod. ass., in quanto derivante da lesioni di non lieve entità subite a seguito di sinistro stradale.

In attesa dell'adozione del d.P.R. contenente la tabella unica nazionale per il risarcimento dei danni non patrimoniali per macro-lesioni conseguenti ai sinistri stradali, la prassi sviluppatasi presso i tribunali è la liquidazione del danno secondo le Tabelle di Milano, cui la giurisprudenza di legittimità riconosce una “vocazione nazionale” [7].

Non si tratta, tuttavia, di una liquidazione automatica, ma di una liquidazione “personalizzante” che impone al giudice, nella liquidazione del danno biologico, di tener conto dell'età della vittima, del grado di invalidità permanente, cioè delle componenti a prova scientifica medico-legale, e delle componenti relative all'incidenza negativa sulle attività quotidiane (c.d. inabilità totale o parziale).

Alla luce di tali considerazioni preliminari, la somma di Euro .... offerta dalla compagnia si assicurazioni a titolo di risarcimento del danno biologico risulta incongrua, in quanto comprensiva del solo....

Diversamente, alla vittima compete, a titolo di danno biologico, la somma di ...., come di seguito calcolata:

I.P. ....; I.T.A. di gg. ....; I.T.P. di gg.....

Pertanto si ha:

I.P. ....anni ....Euro....

I.T.A. gg. ....Euro....

I.T.R. gg. ....Euro....

Totale Euro....

2. Sul danno esistenziale

Tale somma, inoltre, risulta incongrua in quanto non considera l'impatto che l'evento dannoso ha sugli aspetti dinamico relazionali della vita della vittima e, in specie, sulla possibilità di praticare attività sportiva.

La vittima sin da .... ha praticato ...., che oltre a costituire fonte di piacere e di svago per l'attrice, ha ricoperto un ruolo fondamentale nella formazione della propria persona.

Nel caso di specie, costituendo il diritto alla pratica sportiva un diritto certamente rientrante tra gli interessi di rango costituzionale ex art. 2 Cost., la liquidazione del danno non patrimoniale deve tener conto anche del danno esistenziale patito dall'istante [8].

Ne deriva che, attesa la non sovrapponibilità dei pregiudizi derivanti dalla lesione dell'integrità psico-fisica lamentata dall'attore e di quelli di tipo morale da questi sofferti, anche il danno esistenziale, se adeguatamente provato, va risarcito.

È assunto di comune esperienza quello secondo cui non è possibile praticare ...., in quanto le lesioni permanenti subite dall'istante riguardano parti del corpo che sono di importanza nevralgica per gli spostamenti richiesti dallo svolgimento delle predette discipline.

Peraltro, tale assunto è corroborato dalla relazione del Dott. .... che sconsigliava alla Sig. .... di praticare qualunque tipo di attività....

Alla luce di ciò, compete all'istante anche il risarcimento del danno esistenziale, da quantificarsi nella misura di ...., pari al 30 % dell'importo che quantifica il danno biologico, secondo quanto disposto dall'art. 138, n. 3, cod. ass.

3. Sul danno patrimoniale

Come risultante da documentazione versata in atti, infine, compete all'attore il risarcimento dei danni patrimoniali complessivamente quantificati nella somma di Euro ...., e derivanti dalle spese mediche sostenute per le visite specialistiche e durante la degenza; dalle spese di riparazione del motociclo; nonché dalle spese che l'istante ha sostenuto a titolo di corrispettivo per le prestazioni professionali svolte dal ...., nel periodo dal .... al ...., e per le prestazioni svolte dalla collaboratrice domestica dal ....al....

Tutto ciò premesso l'attrice, come in epigrafe rappresentata, difesa e domiciliata

CITA

Il Sig. ....(C.F. ....), residente in .... via .... n .... e la ....Ass.ni .... (C.F./P.I. ............), in persona del suo legale rappresentante p.t., con sede in ...., via ....n ...., a comparire innanzi al Tribunale di ...., nell'udienza del ...., ora di rito, dinanzi al Giudice Istruttore che sarà designato ai sensi dell'art. 168bis c.p.c., con l'invito a costituirsi nel termine di almeno venti giorni prima della suddetta udienza ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 166 c.p.c., con l'avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di cui agli artt. 167 e 38 c.p.c. e che, in difetto di costituzione, si procederà in sua contumacia, per sentir accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia il Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, voglia così provvedere:

— accertare e dichiarare l'esclusiva responsabilità del conducente dell'autovettura .... tg. .... in ordine alla produzione del sinistro descritto in premessa e, per l'effetto,

— condannare, in solido tra loro, la ...., in persona del legale rappresentante p.t., e ...., in qualità di proprietario dell'autovettura .... tg. .... al risarcimento del danno non patrimoniale subito dall'attrice, quantificato complessivamente nella somma di .... (di cui Euro .... a titolo di danno biologico e .... a titolo di danno esistenziale);

— nonché al pagamento della somma di Euro ....a titolo di danni patrimoniali.

Con vittoria di spese, competenze e onorari del giudizio.

IN VIA ISTRUTTORIA

Chiede ammettersi prova testimoniale sui seguenti capitoli di prova e per i testi a fianco di ciascuno indicati:

1) «Vero è che la sig. .... in data .... in loc ....mentre percorreva la via ....con direzione in via .... veniva urtata dall'autovettura condotta da ....» - Sig.....

2) «Vero è che il Sig. ...., a seguito dell'urto ....» - Sig.....

3) «Vero è che il Sig. ....si fece sostituire nell'attività professionale da ....fino al ....» - Sig.....

4) «Vero è che il Sig. ....si fece sostituire nelle vicende domestiche dal ....al» - Sig.....

5) «Vero che il Sig. ....praticava ....fin da bambino» - Sig.....

6) «Vero che il Sig. ...., a seguito dell'infortunio, interruppe totalmente la suddetta attività sportiva» - Sig.....

Si allegano:

1) rapporto della polizia stradale di ....;

2) verbale di Pronto soccorso e successiva documentazione medica

3) relazione medico legale del Dott. ....

5) racc. a/r datata ....ex art. 145 e 148 d.lgs. n. 209/2005;

6) lettera del ....della Compagnia di assicurazione;

7) assegno n....

8) racc. a/r datata ....di invito alla negoziazione assistita;

9) doc. fotografica del motociclo condotto dall'attrice;

10) fattura delle spese di riparazione;

11) documentazione spese mediche sostenute

12) fatture delle spese sostenute per la sostituzione professionale

13) fatture delle spese per collaboratrice domestica

14) certificato di iscrizione all'albo del Dott. ....

15) visura P.R.A. sull'auto tg.....

16) relazione medico/legale a firma del Dott. ....

Ai sensi dell'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 si dichiara che il valore del presente procedimento è di Euro....

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Io sottoscritto ...., nato a ...., il ...., conferisco procura all'Avv. ...., affinché mi rappresenti e difenda nel giudizio di imputazione di cui al presente atto.

Dichiaro altresì di avere ricevuto informativa ex d.lgs. n. 28/2010, così come novellato a seguito della conversione del d.l. n. 69/2013, relativamente ai procedimenti per i quali è obbligatorio esperire il tentativo di mediazione e relativamente ai benefici fiscali connessi con tale procedimento, nonché di aver ricevuto l'informativa ai sensi degli artt. 2 e segg. del d.l. n. 132/2014, convertito con modifiche dalla l. n. 162/2014, della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati disciplinata dagli art. 2 e segg. del suddetto d.l.

Eleggo domicilio, ai fini del presente giudizio, presso il suo studio professionale in .... alla via ...., e gli conferisco, altresì, ogni più ampia facoltà di legge.

Acconsento, infine, al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito, ai sensi del d.lgs. n. 196/2003.

Luogo e data ....

Sig. ....

È autentica

Firma Avv. ....

[1] Il foro stabilito dall'art. 20 c.p.c., per le cause relative a diritti di obbligazione concorre con i fori generali di cui agli artt. 18 e 19 c.p.c. e l'attore può liberamente scegliere di adire uno dei due fori generali, oppure il foro facoltativo dell'art. 20 c.p.c. La norma - infatti - stabilisce che per le cause relative a diritti di obbligazione (tra le quali rientrano anche le obbligazioni scaturenti da responsabilità extracontrattuale) è anche competente il giudice del luogo in cui è sorta o deve eseguirsi la obbligazione. In particolare, in tema di obbligazioni nascenti da fatto illecito, l'azione di risarcimento sorge nel luogo in cui l'agente ha posto in essere l'azione produttiva del danno (forum commissi delicti) e in relazione a tale luogo deve essere determinata la competenza territoriale ex art. 20 c.p.c. (Cass. II, n. 13223/2014).

[2] L'elezione di domicilio nel Comune in cui ha sede il Tribunale adito è obbligatoria: essa individua il luogo legale ove effettuare le comunicazioni e notificazioni inerenti al processo: artt. 165 e 170 c.p.c.

[3] L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c..

[4] L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.. Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, come modificato dalla disposizione testè ricordata, «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax ....ovvero qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale .... il contributo unificato è aumentato della metà».

[5] A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif., dalla l. n. 114/2014

[6] L'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto costituenti le ragione della domanda dell'attore rappresenta un elemento essenziale della citazione. L'indicazione della causa petendi, e cioè del titolo della domanda, è richiesto dall'art. 163 comma 3, n. 4 c.p.c. Tuttavia solo la mancanza dell'indicazione dei fatti posti a fondamento della domanda produce la nullità della citazione a norma dell'art. 164, comma 4, c.p.c.

[7] Cfr. da ultimo Cass. III, n. 10263/2015.

[8] Com'è noto, la giurisprudenza di legittimità ormai prevalente (da ultimo Cass., n. 19611/2015; Cass., n. 9320/2015; Cass. III, n. 12594/2015) ha affermato che, ogni qualvolta a causa dell'illecito la vittima patisca diversi tipi di sofferenze, il risarcimento di ciascuna di tali conseguenze (fisiche, morali, relazionali) non dà vita ad una inammissibile duplicazione risarcitoria, ma consente di ristorare il pregiudizio non patrimoniale patito nella sua integralità (Cass. III, n. 19402/2013).

Commento

Premessa

Il danno alla persona, e la relativa liquidazione, costituiscono fin dal loro sorgere un'area del diritto in cui il legislatore tende a non intervenire tanto che sono pochi e determinati i settori in cui si registra tale intervento (r.c.-auto, infortuni sul lavoro), connotato il più delle volte da parzialità (danni da lesioni di lieve entità, c.d. micropermanenti).

La giurisprudenza, allora, ha dovuto inevitabilmente dovuto svolgere un ruolo di supplenza nei confronti dell'inerzia del legislatore, enucleando categorie, fissando principi, adottando tecniche di liquidazione dei danni e modificando le prassi faticosamente formatesi in base ai chiarimenti che mano a mano sono arrivati (non dal legislatore, ma) dai vertici della stessa giurisprudenza di legittimità.

Questa la premessa storica per comprendere la nascita dell'art. 138 cod. ass. e le difficoltà della sua completa attuazione.

Esso prevede una tabella unica nazionale per la liquidazione delle menomazioni superiori al 9% (dal 10 al 100%), non ancora entrata in vigore, e prevede che, ove la menomazione incida su aspetti dinamico-relazionali personali l'ammontare del danno possa essere aumentato dal Giudice sino al 30 %, purché sulla scorta di un equo e motivato apprezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato.

Il criterio di liquidazione suppletivo dell'equità. La prevalenza dell'utilizzo delle Tabelle di Milano

Fino all'approvazione di tale tabella unica nazionale, e per tutti i sinistri verificatisi antecedentemente alla data di entrata in vigore del decreto che la conterrà l'art. 138 cod. ass. si pone in rapporto di specialità rispetto alla normale disciplina di cui all'art. 2056 c.c. ( cfr. Cass., n. 12408/2011).

La pronuncia appena citata costituisce un caposaldo della applicazione concreta della norma in commento oltre che un vero e proprio vademecum del concetto di equità connesso a quello di adeguatezza e proporzionalità, principi necessari proprio in assenza della concreta attuazione della previsione normativa.

Invero, la Corte di Cassazione perviene all'adozione in via pretoria di una tabella giurisprudenziale condivisa in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, sostituendosi di fatto, nell'esercizio del proprio potere nomofilattico, all' intervento del legislatore.

I principali punti motivazionali che hanno sostenuto le ragioni della Suprema Corte nella scelta di dare prevalenza alle Tabelle elaborate dall'Osservatorio della Giustizia Civile del Tribunale di Milano sono stati: 1) l'equità va intesa non solo come adeguamento della fattispecie al fatto concreto, ma anche come parità di trattamento; 2) il rispetto dei principi di adeguatezza e proporzione presuppone l'adozione di un parametro di liquidazione uniforme, suscettibile di essere modulato a seconda del caso concreto; 3) è precipuo compito, ai sensi dell'art. 65 dell'Ordinamento giudiziario, della Corte di Cassazione assicurare l'esatta osservanza, l'uniforme interpretazione della legge e l'unità del diritto oggettivo nazionale.

Tali cardini sono rispettati, secondo la lettura della Suprema Corte, dall'adozione in caso di lesioni macro-permanenti e fino all'adozione dei provvedimenti attuativi del Governo, con l'applicazione delle tabelle meneghine.

Invero, pur ponendo la Corte le varie esperienze tabellari giurisprudenziali, su uno stesso livello di dignità concettuale, e scartata la soluzione della media aritmetica − che non consentirebbe di tenere conto né dei pesi ponderali diversi tra valori aggiudicati un numero imprecisato di volte in uffici giudiziari diversi, né dei criteri di liquidazione utilizzati, posto che la media aritmetica non potrebbe non riguardare che i meri valori liquidati - ha ritenuto di non potersi opporre - alla stregua di una scelta obbligata - alla opzione effettuata da oltre 60 Tribunali nazionali ed alla “vocazione nazionale” che caratterizza i criteri liquidativi meneghini.

In altre parole, la stessa prassi formatasi nella gran parte dei Tribunali italiani di aderire al sistema tabellare milanese per la liquidazione delle macro-lesioni era espressione della garanzia di uniformità e adeguatezza dello stesso a rispondere alle esigenze di diverse realtà territoriali.

D'altronde, come chiarito dallo stesso Tribunale di Milano, dopo le Sezioni Unite del 2008 sul danno non patrimoniale, anche le Tabelle Milanesi si sono adeguate ai parametri richiesti dalla giurisprudenza di legittimità.

Invero, «Alla luce della sentenza delle S.U., devono essere necessariamente rivisti i criteri di liquidazione tabellare adottati dagli uffici giudiziari. In particolare, la tabella milanese (ad eccezione del danno morale) già comprendeva, nella nozione unitaria del danno biologico, la molteplicità delle singole possibili “voci” di pregiudizi, non lasciando spazio ad autonome liquidazioni del danno alla vita di relazione, del danno estetico, del danno alla sfera sessuale, ecc.; la tabella prevedeva, separatamente, solamente la liquidazione del danno morale, nella misura da un quarto alla metà dell'importo liquidato per il danno biologico. Incorreva dunque anche questa tabella nelle censure delle sezione Unite, perché produceva una duplicazione di risarcimento del danno. La nuova tabella milanese muove dal presupposto che i criteri di liquidazione del danno non patrimoniale da lesione del bene salute debbano prevedere valori monetari che siano riconducibili a quelli già riconosciuti precedentemente, sia a titolo di danno biologico che di danno morale, da liquidarsi dal giudice complessivamente, all'esito di una unitaria personalizzazione del danno accertato. Pertanto, per ciascun punto percentuale di menomazione dell'integrità psicofisica, si liquida un importo che dia ristoro alle conseguenze della lesione in termini “medi”: in relazione agli aspetti anatomo-funzionali, agli aspetti relazionali, agli aspetti di sofferenza soggettiva, ritenuti provati anche presuntivamente. Il giudice - in considerazione delle peculiarità allegate e provate nella fattispecie concreta, con specifico riguardo sia alla “sofferenza soggettiva” che alle “particolari condizioni soggettive del danneggiato” (nozione accolta anche dagli art. 138 e 139 cod. ass.) - procede ad un'adeguata e complessiva “personalizzazione” della liquidazione del danno entro valori monetari stabiliti in un predeterminato “range” di aumento dei citati importi “medi”. Con gli stessi criteri il giudice liquida anche il danno biologico temporaneo, comprensivo altresì del danno morale, entro un rango che consenta un'idonea personalizzazione. In ogni caso, il giudice è libero di liquidare importi diversi da quelli indicati in tabella, con congrua motivazione, soprattutto laddove la fattispecie concreta presenti aspetti affatto peculiari» (Trib. Milano V, 9 giugno 2009, n. 7515).

La mancata applicazione delle Tabelle di Milano anche nel caso dei danni alla persona subiti all'esito di un sinistro stradale, mentre per un verso (cfr. Cass. III, n. 12408/2012) viene considerata quale violazione di legge ai sensi dell'art. 350 comma 3 c.p.c. (Cass. I, n. 17678/2016), nella giurisprudenza più recente, obbligando ad uno sforzo motivazionale particolare da parte del Giudice, viene considerato in mancanza un vizio della motivazione ai sensi dell'art. 350 c.p.c. n. 5 ( cfr. Cass. III, n. 14402/2011; Cass. III, n. 20925/2016).

Merita di essere, altresì, chiarito che “la sopravvenienza di nuove tabelle, tra quelle periodicamente elaborate dal tribunale di Milano per la relativa liquidazione, in un momento successivo alla camera di consiglio per la decisione della causa, non comporta l'obbligo di riconvocazione della stessa, non essendo sostenibile che sussista una fattispecie di “retrocessione” della fase decisoria” (Cass. III, n. 20381/2016).

All'attualità, la posizione della giurisprudenza di legittimità è rimasta conforme, nel senso che il danno alla salute, temporaneo o permanente, in assenza di criteri legali va liquidato in base alle c. d. tabelle diffuse dal Tribunale di Milano, salvo che il caso concreto presenti specificità tali - che il giudice ha l'onere di rilevare, accertare ed esporre in motivazione - che consiglino od impongano lo scostamento dai valori standard del risarcimento (Cass. III, n. 9950/2017; così anche nella giurisprudenza di merito: Trib. Pavia III, 26 gennaio 2017, n. 11; Trib. Benevento, 2 febbraio 2017, n. 180; App. Napoli IV, 9 febbraio 2017, n. 589; App. Roma III, 21 dicembre 2016, n. 7200).

Personalizzazione. Rinvio alla formula sulle Tabelle di Milano

Naturalmente anche l'applicazione delle Tabelle di Milano in attesa della Tabella Unica nazionale ex art. 138 cod. ass. non può ridursi in una semplice attività applicativa di un calcolo aritmetico: invero, il Giudice, una volta ricavato il dato dalla tabella dall'incrocio dell'età del sinistrato e del punto di invalidità, deve prendere in considerazione le circostanze del caso concreto in cui la lesione si è verificata e decide se e come adeguarla.

I parametri principali di personalizzazione sono, a parte l'età, il grado di invalidità, l'attività espletata, le condizioni sociali e familiari del danneggiato e la tipologia di postumi permanenti.

Invero, «in tema di danno biologico permanente causato da un sinistro automobilistico in sede di personalizzazione del danno, si valuteranno tutte le circostanze del caso concreto ed in particolare la sofferenza interiore soggettiva sul piano emotivo, il peggioramento delle condizioni e abitudini della vita quotidiana etc., ma sempre e comunque nei limiti delle allegazioni della parte e della conseguente prova degli specifici elementi fattuali idonei a dare conto, su base presuntiva, documentale o testimoniale, dell'effettività dei pregiudizi stessi» (Trib. Massa, 24 giugno 2016, n. 651; cfr. anche Trib. Trieste, 2 agosto 2016, n. 628 «La liquidazione del danno biologico secondo le tabelle milanesi assorbe le conseguenze “normali” del danno, sul piano morale e relazionale. La obiettiva tipologia e la gravità della menomazione subita (semi-amputazione dell'arto inferiore di un minore) giustificano un incremento di tale importo, in un'ottica di doverosa personalizzazione del risarcimento».

Come è noto, in attesa dell'applicabilità concreta del massimo aumento percentuale del 30% come previsto dall'art. 138 cod. ass., anche le tabelle di Milano prevedono un massimo di personalizzazione, superabile secondo la Suprema Corte di Cassazione, solo «quando la specifica situazione presa in considerazione si caratterizzi per la presenza di circostanze di cui il parametro tabellare non possa aver già tenuto conto, in quanto elaborato in astratto in base all'oscillazione ipotizzabile in ragione delle diverse situazioni ordinariamente configurabili secondo l'“id quod plerumque accidit”, dando adeguatamente conto in motivazione di tali circostanze e di come esse siano state considerate» (Cass. III, n. 12717/2015; Cass. III, n. 15733/2015; Cass. III, n. 20895/2015; Cass. III, n. 3505/2016).

Invero, tale personalizzazione può giungere anche all'equiparazione tra le lesioni gravi e la morte: «Nell'ipotesi di lesione del rapporto parentale ai congiunti della vittima che abbia riportato lesioni gravissime, spetta al giudice che si avvalga per la liquidazione del danno delle tabelle in uso presso il tribunale di Milano, procedere ad una adeguata personalizzazione della liquidazione del danno biologico, valutando nella loro effettiva consistenza le sofferenze, fisiche e psichiche patite dal soggetto leso onde pervenire al ristoro del danno nella sua interezza. Qualora venga accertato che la lesione abbia comportato il venir meno di qualunque relazione di sorta all'interno del vincolo coniugale e parentale, si da frustrare ogni progettualità della vita futura sia tra i coniugi che nei confronti della prole, il pregiudizio lamentato deve essere personalizzato, sotto il profilo della perdita del rapporto parentale, alla stessa stregua e con gli stessi criteri adottati da questo tribunale in caso di morte del coniuge» (Trib. Milano XI, 29 giugno 2011).

Le previsioni de iure condendo

Nella seduta dell'8 giugno 2016, la Commissione permanente Industria, Commercio e Turismo del Senato ha approvato senza modifiche il testo dell'art. 8 del Disegno di Legge n. 2085, già approvato dalla Camera dei deputati lo scorso 7 ottobre 2015.

La norma approvata, che va a modificare il testo dell'art. 138 del codice delle assicurazioni, demanda ad un futuro d.P.R. da adottare entro 120 giorni la definizione di una tabella unica valida su tutto il territorio nazionale per il risarcimento delle lesioni all'integrità psico-fisica comprese tra 10 e 100 punti.

Pervero, solo in data 4 agosto 2017 con la l. n. 124/2017 (Legge Concorrenza 2017), proprio al fine di garantire il diritto delle vittime ad un pieno risarcimento del danno non patrimoniale effettivamente subito e di razionalizzare i costi gravanti sul sistema assicurativo e sui consumatori, il legislatore ha ribadito l'obbligo di adozione di un decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro della Salute, con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e con il Ministro della Giustizia, entro il termine di giorni 120 dall'emanazione della suddetta legge che fissi in una tabella unica per tutto il territorio nazionale: 1) le menomazioni all'integrità psico-fisica comprese tra 10 e 100 punti; 2) il valore pecuniario da attribuire a ogni singolo punto di invalidità comprensivo dei coefficienti di variazione corrispondenti all'età del soggetto leso.

La tabella dovrà essere adottata tenendo conto dei risultati della consolidata giurisprudenza di legittimità, ovvero dei seguenti criteri di valutazione del danno non patrimoniale: a) agli effetti della tabella, per danno biologico si intende la lesione temporanea o permanente all'integrità psico-fisica della persona, suscettibile di accertamento medicolegale, che esplica un'incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito; b) la tabella dei valori economici si fonda sul sistema a punto variabile in funzione dell'età e del grado di invalidità; c) il valore economico del punto è funzione crescente della percentuale di invalidità e l'incidenza della menomazione sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato cresce in modo più che proporzionale rispetto all'aumento percentuale assegnato ai postumi; d) il valore economico del punto è funzione decrescente dell'età del soggetto, sulla base delle tavole di mortalità elaborate dall'ISTAT, al tasso di rivalutazione pari all'interesse legale; e) al fine di considerare la componente del danno morale da lesione all'integrità fisica, la quota corrispondente al danno biologico stabilita in applicazione dei criteri di cui alle lettere da a) a d) è incrementata in via percentuale e progressiva per punto, individuando la percentuale di aumento di tali valori per la personalizzazione complessiva della liquidazione; f) il danno biologico temporaneo inferiore al 100 per cento è determinato in misura corrispondente alla percentuale di inabilità riconosciuta per ciascun giorno.

Anche il nuovo art. 138 Codice delle Assicurazioni Private, come il nuovo art. 139, prevede il concetto del'esaustività della liquidazione del danno tabellare, anche tenendo conto della personalizzazione che può ascendere fino al massimo al 30% della somma stabilita secondo i menzionati criteri.

È prevista nella nuova disposizione anche l'aggiornamento annuale con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, in misura corrispondente alla variazione dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati accertata dall'ISTAT.

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