Ricorso del lavoratore con domanda risarcitoriaInquadramentoun lavoratore, vittima di un infortunio in itinere, impugna la valutazione compiuta dall'INAIL e chiede il riconoscimento della rendita commisurata al reale grado della menomazione subita, secondo le vigenti tabelle di indennizzo del danno biologico FormulaSEZIONE LAVORO RICORSO EX ART. 414 C.P.C.3 Per il sig. ... (C.F. ...) 4 , residente in ... alla Via ... n. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... 5 (C.F. ...) 6 , con domicilio eletto in ..._ alla Via ... n. ... presso il suo studio ..., fax ... 7 , PEC: ...@..., giusta procura ... 8 -ricorrente CONTRO Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in ..., Via ... n.... -resistente- 1. Il ricorrente ha prestato dal ... al ... la propria attività lavorativa alle dipendenze della società ... con sede legale in ..., Via ... n...., quale operaio manovale nel settore edile; 2. la mattina del ..., il ricorrente, alla guida del proprio motociclo ... tg. ..., percorreva il tragitto che dalla propria abitazione sita in... alla via... n. conduce presso il cantiere edile in... via... presso il quale lavorava; 3. In particolare, nel recarsi sul cantiere, alle ore ... circa, il sig. ...alla guida del predetto motoveicolo, giunto all'altezza del n. civico..., veniva urtato ...; 4. Sul luogo del sinistro intervenivano gli agenti della Polizia Stradale di..., i quali provvedevano a redigere verbale (doc. 1); 5. A seguito del sinistro, l'istante subiva gravi lesioni e veniva trasportato, a mezzo ambulanza, presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale di ... ove gli venivano diagnosticati... 6. Trasferito presso il policlinico... di..., lo specialista ... effettuava la diagnosi di... e ne disponeva il ricovero nella struttura dal ... al.... 7. Dal... al..., seguiva il ricovero presso ..., in qualità di struttura convenzionata per i protocolli di riabilitazione. 8. Il datore di lavoro..., in data..., provvedeva a denunciare l'infortunio all'I.N.A.I.L. 9. In data..., l'odierno ricorrente si sottoponeva a visita medico legale I.N.A.I.L., il quale con lettera del... gli comunicava il riscontro di una menomazione psicofisica di grado pari al ..., sulla base della seguente diagnosi ... , e la disposizione in suo favore di una rendita di ... a partire dal... 10. In data... il sig.... , sulla base della relazione del proprio medico legale, dott...., presentava ricorso amministrativo avverso la valutazione di danno operata dal resistente; 11. A fronte di detta opposizione, l'I.N.A.I.L. disponeva visita collegiale per il ..., e confermava con lettera del... la pregressa valutazione del grado di lesione dell'integrità psico-fisica; 12. Il grado percentuale di invalidità riconosciuta dal medico legale I.N.A.I.L. , appare inadeguato ai danni concretamente patiti dal ricorrente il quale, riportando la valutazione medico legale del dott.... , risultano come di seguito: ...... Tanto premesso il sig...., così come in epigrafe rappresentato, domiciliato e difeso, CHIEDE che l'On.le Tribunale adito voglia fissare con decreto l'udienza di discussione, per ivi sentir accogliere le seguenti CONCLUSIONI Piaccia all'On.le Tribunale adito, contrariis reiectiis: - ordinare all'I.N.A.I.L. di esibire e depositare tutta la documentazione relativa alla parte ricorrente;- accertare e dichiarare che il ricorrente in data ..._ subiva un infortunio lavorativo con le modalità descritte ai capitoli 2 e 3 del presente ricorso; accertare e dichiarare che il ricorrente, a causa del predetto infortunio, presenta, sin dalla data dell'infortunio, un grado di inabilità pari almeno al..., o una percentuale maggiore o minore che risulterà più esatta a seguito di Consulenza Tecnica d'Ufficio, di cui si chiede fin d'ora l'ammissione;- per l'effetto condannare l'I.N.A.I.L., in persona del legale rappresentante pro-tempore, alla corresponsione della rendita da inabilità permanente nella misura del ..., calcolata secondo i parametri di quantificazione ex art. 13 d.lgs. n. 38/2000 o nella percentuale maggiore o minore che risulterà più esatta a seguito di Consulenza Tecnica d'Ufficio, detratto quanto già percepito, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dalla data dell'evento sino all'effettivo soddisfo. Con vittoria di spese, competenze ed onorari di giudizio, da distrarsi in favore dell' Avv. ..., procuratori antistatari 11 . IN VIA ISTRUTTORIA Chiede ammettersi CTU medico legale, volta ad accertare il grado di inabilità permanente del ricorrente derivatagli dell'infortunio del .... Si indica sin d'ora quale CTP il dott.... Si depositano, in copia, i seguenti documenti: 1. denuncia di infortunio all'I.N.A.I.L. del ...;2. Verbale Polizia del ...; 3. lettera I.N.A.I.L. del ...;4. ricorso amministrativo del ...; 5. relazione medico legale del dott.... datata ...; 6. verbale collegiale - Relazione Medica del ...; 7. Comunicazione I.N.A.I.L. del ...; 8. cartelle cliniche relative ai ricoveri presso: - Ospedale '...' di ...;- Policlinico ... di ...;- Casa di Cura '...' di ...; oltre a documentazione relativa accertamenti medici specialistici e documentazione fotografica. Luogo e data ... Firma Avv.... Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell´art. 14 del d.P.R. 30 maggio 2002 n. 115 e successive modifiche dichiara che il valore del presente procedimento ai fini del contributo unificato è pari a Euro.... Luogo e data... Firma Avv.... PROCURA AD LITEM (se non a margine o su documento informatico separato) [1] [1] A norma dell'art. 413 c.p.c. 'Le controversie previste dall'articolo 409 sono in primo grado di competenza del tribunale in funzione di giudice del lavoro' [2] [2] Per quanto riguarda il foro, il secondo comma dell'art. 413 c.p.c., derogando all'art. 18 c..c., dispone che 'competente per territorio è il giudice nella cui circoscrizione è sorto il rapporto ovvero si troval'azienda o una sua dipendenza alla quale è addetto il lavoratore o presso la quale egli prestava la sua opera al momento della fine del rapporto. Competente per territorio per le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni è il giudice nella cui circoscrizione ha sede l'ufficio al quale il dipendente è addetto o era addetto al momento della cessazione del rapporto. Nelle controversie nelle quali è parte una Amministrazione dello Stato non si applicano le disposizioni dell'articolo 6 del regio decreto 30 ottobre 1933, n. 1611.Qualora non trovino applicazione le disposizioni dei commi precedenti, si applicano quelle dell'articolo 18'. [3] [3] Ai sensi dell'art. 414 c.p.c. la domanda si propone con ricorso. [4] [4] Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. 6 luglio 2011, n. 98, conv., con modif., nella l. 15 luglio 2011, n. 111, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio. [5] [5] A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3 bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif., nella legge n. 114/2014. [6] [6] L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione citata sub nota 3. [7] [7] L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione citata sub nota 3. Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. 115/2002, come modificato dalla disposizione testè ricordata, «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax ...ovvero qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà». [8] [8] La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine della citazione. Nell'ipotesi di scelta di deposito telematico della citazione (art. 16-bis comma 1-bis d.l. n. 179/2012) occorrerà indicare la seguente dicitura: 'giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto di citazione ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.'. [9] [9] Il ricorso deve tra l'altro contenere l'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto sui quali si fonda la domanda con le relative conclusioni (art. 414 n. 4 c.p.c.) [10] [10] Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi). La domanda deve contenere, altresì, l'indicazione delle condizioni dell'azione cautelare (fumus boni iuris e periculum in mora), degli elementi che consentano di individuare la futura (eventuale) domanda di merito (strumentalità). [11] [11] La disciplina delle spese di giudizio segue quella ordinaria prevista dall'art. 91 c.p.c., secondo cui vanno poste a carico della parte soccombente o comunque di quella che ha dato causa alla lite. CommentoL'indennizzo per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali La materia è regolata dall'art. 10 d.P.R. n. 1124/1965 e dall'art. 13 d. Lgs. n. 38/2000. Ai sensi del primo: 1. L'assicurazione a norma del presente decreto esonera il datore di lavoro dalla responsabilità civile per gli infortuni sul lavoro. Nonostante l'assicurazione predetta permane la responsabilità civile a carico di coloro che abbiano riportato condanna penale per il fatto dal quale l'infortunio è derivato. (omissis) 7.Quando si faccia luogo a risarcimento, questo è dovuto solo per la parte che eccede le indennità liquidate a norma degli artt. 66 e seguenti. La tutela indennitaria originariamente prevista dal d.P.R. n. 1124/1965 riguardava i soli postumi permanenti rappresentati da una riduzione della capacita lavorativa del dipendente oltre la soglia del 10%, secondo quanto stabilito dall'art. 74 dello spesso decreto, che poteva essere superata anche soltanto in caso di aggravamento successivo dipendente dal medesimo infortunio o malattia professionale (art. 83 comma 8 d.P.R. n. 1124/1965, cit.). Ed infatti, anteriormente alla riforma del 2000, la giurisprudenza aveva più volte affermato che la copertura assicurativa prevista dal sistema di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, pur non avendo per oggetto esclusivamente il danno patrimoniale in senso stretto - posto che la prestazione dell'Inail spetta a prescindere dalla sussistenza o meno di una effettiva perdita o riduzione dei guadagni dell'assicurato - non ha per oggetto il danno biologico, poiché le indennità previste dal d.P.R. n. 1124/1965 sono collegate e commisurate esclusivamente ai riflessi che la menomazione psico-fisica ha sull'attitudine al lavoro dell'assicurato, mentre nessun rilievo assumono gli svantaggi, le privazioni e gli ostacoli che la menomazione comporta con riferimento ad ambiti diversi da quelli riconducibili all'attitudine al lavoro. Il D.Lgs. n. 38/2000, ha introdotto un nuovo sistema di liquidazione del danno conseguente agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali, prevedendo per la prima volta la liquidazione del danno biologico (indipendentemente da una riduzione della capacità di produzione di un reddito da parte del lavoratore colpito e dunque dalle ripercussioni della menomazione sulla sua attitudine allo svolgimento dell'attività lavorativa) - in capitale, in caso di menomazioni di grado pari o superiore al 6% e inferiore a 16%, e mediante una rendita, per le menomazioni di grado superiore -, aggiungendo in quest'ultimo caso una ulteriore quota di rendita per le conseguenze patrimoniali, commisurata al grado di menomazione, alla retribuzione dell'assicurato e sulla base di una apposita nuova tabella dei coefficienti. In attesa della definizione di carattere generale di danno biologico e dei criteri per la determinazione del relativo risarcimento (lacuna cui attualmente sopperisconole normative settoriali; es. artt. 138 e 139 cod. ass.), l'art. 13 ha definito, in via sperimentale, ai fini della tutela dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il danno biologico come la lesione all'integrità psicofisica, suscettibile di valutazione medico legale, della persona. Le prestazioni per il ristoro del danno biologico sono determinate in misura indipendente dalla capacità di produzione del reddito del danneggiato. Per i danni conseguenti ad infortuni sul lavoro e a malattie professionali verificatisi o denunciati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto ministeriale di cui al comma 3, l'INAIL nell'ambito del sistema d'indennizzo e sostegno sociale, in luogo della prestazione di cui all'articolo 66, punto 2), del testo unico, eroga l'indennizzo previsto e regolato dalle seguenti disposizioni: a) le menomazioni conseguenti alle lesioni dell'integrità psicofisica di cui al comma 1 sono valutate in base a specifica "tabella delle menomazioni'', comprensiva degli aspetti dinamico-relazionali. L'indennizzo delle menomazioni di grado pari o superiore al6 per cento ed inferiore al 16 per cento e' erogato in capitale, dal 16 per cento e' erogato in rendita, nella misura indicata nell'apposita "tabella indennizzo danno biologico". Per l'applicazione di tale tabella si fa riferimento all'eta' dell'assicurato al momento della guarigione clinica b)le menomazioni di grado pari o superiore al 16 per cento danno diritto all'erogazione di un'ulteriore quota di rendita per l'indennizzo delle conseguenze delle stesse, commisurata al grado della menomazione, alla retribuzione dell'assicurato e al coefficiente di cui all'apposita "tabella dei coefficienti", che costituiscono indici di determinazione della percentuale di retribuzione da prendere in riferimento per l'indennizzo delle conseguenze patrimoniali, in relazione alla categoria di attività lavorativa di appartenenza dell'assicurato e alla ricollocabilità dello stesso. La retribuzione, determinata con le modalità e i criteri previsti dal testo unico, viene moltiplicata per il coefficiente di cui alla "tabella dei coefficienti". La corrispondente quota di rendita, rapportata al grado di menomazione, e' liquidata con le modalità e i criteri di cui all'articolo 74 del testo unico. Le tabelle di cui alle lettere a) e b), i relativi criteri applicativi e i successivi adeguamenti sono approvati con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale su delibera del consiglio di amministrazione dell'INAIL. Secondo il costante indirizzo della Suprema Corte (Vds. Cass. sez. lav., n. 9956/2011; Cass. sez. lav., n. 17089/2010; Cass. sez. lav., n. 21022/2007), benché la nuova disciplina dettata dal d.lgs. n. 38/2000 - che ha riformulato le soglie di rilevanza dell'invalidità ai fini della tutela previdenziale - trovi applicazione con riferimento agli infortuni verificatisi successivamente all'entrata in vigore delle sue disposizioni, condizione per la copertura assicurativa pubblica del danno biologico ad opera dell'INAIL è il verificarsi dell'infortunio o della malattia professionale successivamente al 9 agosto 2000, data di entrata in vigore del primo decreto ministeriale recante le tabelle valutative di tale danno. Va precisato che, pur nel mutato assetto normativo, tuttavia, l'INAIL corrisponde sempre al lavoratore infortunato o affetto da malattia professionale un'indennità e non un risarcimento pari all'effettiva perdita; le conseguenze della menomazione sono inoltre valutate esclusivamente in relazione alla lesione dell'integrità psico - fisica, senza considerare l'eventuale altro danno patrimoniale non biologico; infine, l'indennizzo ha una struttura autonoma e una funzione sociale che ne giustifica la determinazione in misura forfetaria e predeterminata tabellarmente e prescinde dall'individuazione del responsabile civile . Come recentemente ribadito dai giudici di legittimità (Cass. sez. lav., n. 8243/2016), la liquidazione degli indennizzi operata dall'INAIL non si effettua secondo i criteri ordinari, ma in base ai parametri, alle tabelle e alle regole proprie stabilite dal sistema assicurativo e per conseguire i fini suoi propri in conformità all'art. 38 Cost.; pertanto, se, da un canto, non è consentito determinare l'entità del danno biologico richiesta dal lavoratore ai sensi dell'art. 13 d.lgs. n. 38/2000, sulla scorta della valutazione effettuata nella causa civile risarcitoria contro il datore di lavoro, dall'altro le somme eventualmente versate dall'INAIL a titolo di indennizzo non possono considerarsi integralmente satisfattive del diritto al risarcimento del danno biologico in capo al soggetto infortunato o ammalato, ove siano dedotti e dimostrati l'inadempimento del datore di lavoro e la conseguente sua responsabilità contrattuale (tra le ultime, Cass. sez. lav., n. 9166/2017). |