Comparsa di costituzione sulla responsabilità dei genitori per il trasporto in motorino di un passeggero da parte del figlio minorenneInquadramentoI genitori di un minore che, alla guida del proprio ciclomotore, trasportando un passeggero minorenne in violazione delle disposizioni del codice della strada, era rimasto coinvolto in uno scontro con un'autovettura, si costituiscono per contestare la domanda di regresso dell'impresa assicuratrice del conducente dell'autoveicolo, negando che la condotta del figlio abbia concorso alla causazione del sinistro e affermando di aver adeguatamente vigilato sul minore e di avergli impartito un'educazione adeguata FormulaTRIBUNALE DI ... R.G. n. ... G.I. Dott. ... COMPARSA DI COSTITUZIONE E RISPOSTA [1] del Sig. ... (C.F. ...) [2] , nato a ... il .../.../..., e della Sig.ra ... (C.F.) nata a ... il ..., entrambi residenti in ... alla via ... n. ..., rappresentati e difesi dall'Avv. ______ [3] (C.F. ____________) [4] , con domicilio eletto in _____________ alla via _______ n. ___ presso il suo studio ____________, fax __________ [5] , PEC ______@_____, giusta procura _________ [6] -terzi chiamati in causa - CONTRO La società ... Ass.ni, rappresentato e difeso come in atti -convenuta - - PREMESSO -Con l'atto di citazione notificato il ..., i Sig.ri ... e ..., quali esercenti la responsabilità genitoriale sul minore _______ hanno convenuto innanzi all'Ill.mo Tribunale il Sig. ... e la sua impresa assicuratrice _______ per sentirli condannare in solido al risarcimento dei danni subiti dal figlio in occasione del sinistro verificatosi il _____ nella via _____. -Hanno esposto che, in detto frangente, il minore viaggiava, in qualità di trasportato, sul ciclomotore ___ modello ____ trg ____, di proprietà e condotto dal minore _____, figlio degli odierni comparenti, lungo la via _____ quando, giunto all'intersezione con la via ____, si era scontrato con l'autovettura _____ trg. _____ di proprietà e condotta dal Sig. ______, assicurata per la r.c. dalla società ______ spa, che aveva omesso di arrestarsi malgrado la segnaletica verticale lo obbligasse a dare la precedenza ai veicoli provenienti dalla via _____. -Costituendosi in giudizio la società ________ ha chiesto di chiamare in causa gli odierni comparenti per essere tenuta indenne in caso di soccombenza in misura proporzionale alla colpa concorrente del minore _____ nella causazione del sinistro; -A sostegno di tale domanda la convenuta ha asserito che la presenza di un passeggero a bordo di un ciclomotore, abilitato al trasporto di una sola persona, rappresenta un fattore in grado di ridurre la stabilità del mezzo e la capacità di frenata e che della violazione commessa dal conducente del ciclomotore debbano rispondere in proprio i genitori ai sensi dell'art. 2048 c.c., per non avergli impartito principi educativi adeguati e non aver vigilato sulle modalità di utilizzo del proprio mezzo Con il presente atto l'Avv. ________ si costituiscono in giudizio al fine i Sig.ri _____ e ______ al fine di resistere alle avverse domande, in quanto infondate, per i seguenti MOTIVI INSUSSISTENZA DEL CONCORSO COLPOSO DEL MINORE La difesa della società assicuratrice muove dall'assunto errato che il fatto stesso che il ciclomotore sia stato posto in circolazione con più persone a bordo determini per ciò solo una condizione di sicurezza dalla quale possa inferirsi la sussistenza del nesso causale tra la circolazione del medesimo e il sinistro. Prevale invece, nella giurisprudenza di legittimità, il principio che l'abusiva circolazione del ciclomotore con a bordo due persone non comporta di per sé la responsabilità del trasportato e dello stesso conducente, quando l'evento si sia verificato non già per la colposa condotta di guida di quest'ultimo ma per fatto di un terzo e nessun contributo efficiente abbia fornito il ciclomotorista alla sua verificazione (Cass. III, n. 26239/2013). Di un tale contributo non vi è nessuna prova, ove si consideri che il minore _____ alla guida del motoveicolo si approssimò a moderata andatura all'intersezione e che l'impatto con l'autovettura _____ condotta dal Sig. _____ si verificò esclusivamente per la condotta gravemente imprudente di quest'ultimo che sopraggiunse a velocità sostenuta e non accordò la precedenza al ciclomotore che intanto aveva già impegnato l'incrocio. La riferita dinamica è peraltro quella che risulta dal rapporto di sinistro stradale redatto da ______ da cui risulta altresì che _______ INSUSSISTENZA DELLA RESPONSABILITA' DEI GENITORI AI SENSI DELL'ART. 2048 C.C. Per giurisprudenza costante La responsabilità dei genitori a norma dell'art. 2048 c.c. è una responsabilità non indiretta, bensì diretta dei genitori per il fatto illecito dei figli minori imputabili, nonché presunta, sia pure iuris tantum (in deroga alla generale previsione di cui all'art. 2043 c.c.), fino a quando non sia stata offerta la positiva dimostrazione, da parte dei medesimi, dei precetti posti dall'art. 147 c.c., relativo ai doveri verso i figli, tra i quali quello di educare la prole (Cass. III, n. 4481/2008). I genitori, ai fini dell'esonero della loro responsabilità, per il caso di atto illecito commesso dal minore capace di intendere e di volere, devono fornire la prova liberatoria di non aver potuto impedire il fatto, prova che si concretizza, normalmente, nella dimostrazione, oltre di aver impartito al minore un'educazione consona alle proprie condizioni sociali e familiari, anche di aver esercitato sul medesimo una vigilanza adeguata all'età (Cass. III, n. 9509/2007). Gli odierni comparenti hanno sempre vigilato sul figlio in maniera consona alla sua età e maturazione: obbligo di vigilanza ed età del minore sono infatti inversamente proporzionali, per cui la sorveglianza e l'ingerenza vanno progressivamente scemando quanto più il minore si approssima a raggiungere la maggiore età e la piena capacità di agire. Non poteva infatti esigersi dagli odierni comparenti una stretta sorveglianza e una costante presenza nei confronti di un minore dell'età di diciassette anni, prossimo al conseguimento della maturità liceale e pienamente abile nella guida del ciclomotore oltre che consapevole delle regole della circolazione stradale. Tanto più che la corretta assimilazione, da parte del minore, dei sani principi educativi trasmessigli dai genitori risulta dai profitti scolastici (all. ____), dai successi in campo sportivo (vds. all. ____), da __________ e sarà provato a mezzo le deposizioni testimoniali che si offriranno, a dimostrazione che mai _____ ha contravvenuto alle regole del vivere civile. Non ricorrono dunque i presupposti per l'affermazione della responsabilità degli odierni comparenti e per l'accoglimento dell'azione di regresso proposta da ______ Si conclude pertanto chiedendo che VOGLIA IL TRIBUNALE DI _______ Nel merito, ritenere e dichiarare le domande proposte dall'assicuratrice _____ s.p.a. infondate e sfornite di prova e, conseguente, rigettarle integralmente; Con vittoria delle spese e dei compensi del presente giudizio, oltre accessori nella misura di legge. A fini istruttori, Si depositano i seguenti documenti in copia: 1)Procura ad litem; 2)Atto di citazione per chiamata di terzo; 3)Rapporto di incidente stradale; 4)Pagelle scolastiche relative agli a.s. ______ 5)Classificazione del minore ____ ai tornei ______ Si chiede inoltre ammettersi prova testimoniale con il Sig. ____ residente in ___ via ____; e con la Sig.ra ______--residente in _____ sulle seguenti circostanze: 1)vero è che ________ 2)vero è che _____ Con riserva di formulare ulteriori istanze istruttorie, anche in esito alla condotta della controparte, nei termini di cui all'art. 183 comma 6 c.p.c., che sin d'ora si richiedono. Luogo e data _________ Firma Avv. __________ PROCURA AD LITEM (se non a margine o su documento informatico separato) [1] · La comparsa di risposta deve contenere l'indicazione dei mezzi di prova di cui il convenuto intende valersi e i documenti che offre in comunicazione. Tuttavia, l'onere di indicare i mezzi di prova e i documenti non è sancito a pena di decadenza, in ragione della previsione di cui all'art. 184 c.p.c.Il convenuto deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge [82, 86 c.p.c.], almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione, depositando in cancelleria il proprio fascicolo contenente la comparsa di cui all'articolo 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione. Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come sostituito dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". [2] Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., nella l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio. [3] A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3 bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45 bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif., nella l. n. 114/2014. [4] L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.. [5] L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.. Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, come modificato dalla disposizione testè ricordata,«Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax ...ovvero qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà». [6] La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine della citazione. Nell'ipotesi di scelta di deposito telematico della citazione (art. 16 bis comma 1 bis d.l. n. 179/2012) occorrerà indicare la seguente dicitura: 'giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto di citazione ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.'. CommentoLa responsabilità dei genitori del conducente minorenne La circolazione di un veicolo in condizioni di sicurezza è dovere che incombe innanzitutto al conducente: trasportare un passeggero su un mezzo che non è idoneo al trasporto di altre persone può rappresentare, al pari di altre trasgressioni delle prescrizioni dettate dagli artt. 169 e 170 Cod.strada, un fattore di almeno potenziale pericolo. Tuttavia, mentre alcune pronunce reputano insito il nesso causale nel fatto stesso dell'inidoneità del mezzo al trasporto di altre persone oltre il conducente, sul rilievo che costituisca massima d'esperienza che l'impianto frenante di un ciclomotore, progettato per una sola persona, abbia un'efficacia ben minore quando il mezzo sia appesantito per effetto del maggior peso determinato dalla presenza di un passeggero a bordo (Cass. III, n. 25218/2011; Cass. III, n. 11947/2006), in altri precedenti giurisprudenziali si sostiene, al contrario, che l'inosservanza di una norma del Codice della Strada, pur importando responsabilità sotto altro profilo per l'infrazione commessa, non è sufficiente di per sé a determinare la responsabilità civile per l'evento dannoso, ove questo non sia ricollegabile eziologicamente alla trasgressione (Cass, III, n. 26239/2013). Quest'ultimo indirizzo giurisprudenziale si è formato, in particolare, con riferimento alla posizione del trasportato e alla nota questione se la condotta di quest'ultimo, consistita nell'accettare i rischi connessi alla (abusiva) circolazione, integri di per sé quanto meno un concorso colposo nella causazione del sinistro (ai sensi dell'art. 1227 c.c.), secondo il principio di autoresponsabilità (cfr. Trib. Milano, 10 aprile 2009; Trib. Torino, 9 novembre 2004), o se sia a tal fine necessario l'accertamento di un suo contributo causale all'eziologia del sinistro (in quest'ultimo senso, Cass. n. 10526/2011; vds. anche Cass. III, n. 6481/2016). Sembra, in effetti, prevalere l'opinione che la violazione della disposizione che vieta il trasporto di altre persone sul ciclomotore non sia in diretto ed automatico collegamento causale con l'evento prodottosi e non sia, perciò, sufficiente a consolidare la responsabilità della conducente del ciclomotore per il danno verificatosi a carico della persona illegittimamente trasportata, a meno che non risulti o possa ragionevolmente inferirsi, dalle modalità del sinistro e in relazione agli elementi obiettivi a disposizione, che la presenza del passeggero, a bordo del ciclomotore, riducendone la stabilità e la capacità e rapidità di frenata, abbia concorso all'avveramento dell'evento, nel senso che in mancanza questo avrebbe potuto non verificarsi o determinare conseguenze dannose di minore entità. La responsabilità dei genitori del conducente minorenne La responsabilità dei genitori per i fatti illeciti commessi dal minore con loro convivente, prevista dall'art. 2048 c.c., è correlata ai doveri inderogabili posti a loro carico all'art. 147 c.c. ed alla conseguente necessità di una costante opera educativa, finalizzata a correggere comportamenti non corretti ed a realizzare una personalità equilibrata, consapevole della relazionalità della propria esistenza e della protezione della propria ed altrui persona da ogni accadimento consapevolmente illecito. Per sottrarsi a tale responsabilità, essi devono pertanto dimostrare di aver impartito al figlio un'educazione normalmente sufficiente ad impostare una corretta vita di relazione in rapporto al suo ambiente, alle sue abitudini ed alla sua personalità, non assumendo alcun rilievo, a tal fine, la prova di circostanze (quali l'età ormai raggiunta dal minore e le esperienze di studio o lavorative da lui eventualmente avute) idonee ad escludere l'obbligo di vigilare sul minore, dal momento che tale obbligo può coesistere con quello educativo, ma può anche non sussistere, e comunque diviene rilevante soltanto una volta che sia stata ritenuta, sulla base del fatto illecito determinatosi, la sussistenza della "culpa in educando" (Cass. III, n. 9556/2009). Quantunque la riforma del diritto di famiglia del 1975, le più recenti novità legislative (l. n. 219/2012 e l. n. 154/2013) (soprattutto i novellati artt. 147 e 316 c.c. e il nuovo art. 315-bis c.c.) e le normali dinamiche socio - familiari della società contemporanea inducano a ritenere che la vigilanza dei genitori sui figli minorenni sia improntata alla valorizzazione progressiva dell'autonomia e dell'autodeterminazione del minore, per cui all'approssimarsi della maggiore età del figlio dovrebbe conseguire una riduzione dell'intensità della vigilanza da parte dei genitori, resta nondimeno integro, malgrado l'emancipazione dei minori, l'obbligo di impartire a costoro l'educazione necessaria per non recare danni a terzi nella loro vita di relazione, dovendo altrimenti rispondere delle carenze educative a cui l'illecito commesso dal figlio sia riconducibile All'accertamento in concreto del contributo causale della condotta colposa del conducente minorenne del ciclomotore, che abbia posto il veicolo in circolazione in condizioni di insicurezza, può pertanto accompagnarsi l'affermazione della responsabilità dei genitori per culpa in vigilando, nel caso in cui costoro non abbiano adeguatamente vigilato sulle corrette modalità di utilizzo del veicolo da parte del figlio, o, più spesso, per culpa in educando, desumibile dalle stesse circostanze del fatto (res ipsa loquitur), ossia dalla consapevole esposizione a pericolo del passeggero, sintomatica dell'insufficiente introiezione delle regole sociali proprie del contesto nel quale si svolge la sua personalità e dei precetti di prudenza e diligenza a tutela della propria e dell'altrui incolumità. |