Atto di citazione con domanda di risarcimento del danno per fatto del coadiutore

Giovanna Nozzetti
aggiornata da Francesco Agnino

Inquadramento

La banca conviene il giudizio il notaio per farne valere la responsabilità contrattuale per fatto del coadiutore che, sostituendo il professionista nell'attività, aveva omesso di accertare la sussistenza di poteri rappresentativi in capo al procuratore del terzo datore di ipoteca.

Formula

TRIBUNALE DI ... 1

ATTO DI CITAZIONE

PER

La Banca ...... (C.F. ...) 2 , in persona del suo procuratore speciale e legale rappresentante pro tempore, sig. ..., giusta procura speciale in Notar ... del ... (rep/racc.), rappresentato e difeso dall'Avv. ... 3 (C.F. ......) 4 , con domicilio eletto in ...... alla via ... n. ... presso il suo studio ......, fax ... 5 , p.e.c.: ...@... (presso cui dichiara di voler ricevere tutte le comunicazioni e gli avvisi di cui agli artt. 133,134,170 comma 3 e 176 comma 2 c.p.c.), giusta procura ... 6

attore

CONTRO

Il Notaio ..., nato a ... il ..., domiciliato in ... via ...(C.F....)

convenuto

FATTO 7

-Con apposito incarico professionale, l'istante, nel corso dell'istruttoria relativa alla richiesta di mutuo ipotecario avanzata società ..., aveva affidato al Notaio ... la predisposizione della relazione ventennale relativa all'immobile offerto in garanzia, di proprietà della sig.ra ..., madre del legale rappresentante della richiedente;

-Con l'atto pubblico del ... trascritto il ... ai nn... rogato dal dott. ..., coadiutore del Notaio ... temporaneamente assente,presso il suo studio, la Banca ... concedeva alla società ... in persona del suo legale rappresentante ... il mutuo fondiario di Euro ... con ammortamento in anni ... mediante rate ..., garantito da ipoteca di primo grado sull'immobile sito in ..., identificato ..., per l'importo di Euro ...

-All'atto interveniva lo stesso ... quale procuratore della madre, sig.ra ..., proprietaria dell'unità immobiliare, giusta procura speciale;

-Erogato l'intero capitale mutuato ed iscritta l'ipoteca, la società ... si era resa inadempiente nel pagamento delle rate del finanziamento successive alla decima ed era stata dichiarata decaduta dal beneficio del termine (vds. missiva del ...) ed invitata al pagamento delle rate insolute, del capitale a scadere e degli interessi moratori per complessivi Euro ...;

-Con lettera del ... la sig.ra ... aveva contestato la validità dell'iscrizione ipotecaria sul proprio cespite denunciando la carenza di poteri rappresentativi in capo allo stipulante.

- Accertato che la procura riguardava effettivamente beni diversi da quello concesso in garanzia, essa attrice aveva provveduto sollecitamente a richiedere la cancellazione dell'iscrizione ipotecaria, subendo un gravissimo danno pari alla complessiva esposizione debitoria della società, gravata da numerosi pendenze nei riguardi di altri creditori;

8) con lettera raccomanda a/r del..., l'attrice aveva invitato il Notaio ... al procedimento di negoziazione assistita, ma la richiesta era rimasta inevasa 8 .

Alla luce di quanto esposto, sussiste la responsabilità professionale del notaio Dott. ... per i danni subiti dall'attore sulla scorta dei seguenti motivi in

DIRITTO 9

Nel caso che ci occupa, sussiste la responsabilità professionale e contrattuale del notaio convenuto, ai sensi e per gli effetti degli artt. 1176, comma 2, 1218 e 2230 c.c., sulla scorta delle seguenti motivazioni.

L'art. 45 della c.d. legge Notarile, l. n. 89/1913, prevede la figura del coadiutore inteso quale qualificato sostituto del Notaio impedito, che lo sostituisce, esercitando tutte le funzioni notarili in nome e nell'interesse del notaio impedito e ne assume tutti gli obblighi.

In caso di illeciti è pacifico in giurisprudenza che il Notaio sostituito risponda del fatto del coadiutore di cui si avvale, sia in virtù della responsabilità del mandante, sia ai sensi dell'art. 2232 c.c., essendo tenuto il professionista a svolgere personalmente il suo incarico nei confronti dei clienti (Cass. III, n. 20825/2009), ed ulteriormente ai sensi dell'art. 2049 c.c. nei confronti dei terzi, in solido con il collaboratore.

Difatti, a carico del notaio coadiuvato - cui competono gli onorari per le attività professionali eseguite in suo nome e nel suo interesse - è configurabile (ex art. 1704 e 1388 c.c.) la responsabilità verso i soggetti richiedenti la prestazione notarile, per la negligenza, imprudenza, imperizia ed inosservanza di norme in cui sia incorso il coadiutore medesimo nell'esercizio delle funzioni conferitegli (Cass. III, n. 3433/1981).

Pertanto, il notaio odierno convenuto risponderà dei danni subiti dall'odierno attore per la negligente condotta del suo coadiutore, Dott. ..., il quale, secondo i canoni di ordinaria diligenza professionale riferibili ad un soggetto aventi le medesime capacità ed attitudini professionali, avrebbe dovuto attentamente verificare i poteri rappresentativi del sedicente procuratore del terzo datore di ipoteca.

Tale condotta ha cagionato direttamente un rilevante danno all'attrice e precisamente:

Euro ... per le rate insolute, il capitale a scadere, gli interessi moratori maturati come da prospetto depositato, oltre interessi maturandi al tasso convenzionale, in ogni caso nei limiti del tasso soglia di cui alla legge 108/96;

Euro ... per le spese necessarie alla cancellazione dell'iscrizione ipotecaria;

Euro ... a titolo di compenso corrisposto al Notaio ... per la stipula del contratto di mutuo in favore della società .... di cui si chiede espressamente la restituzione anche a titolo di indebito, tenuto conto delle gravi omissioni commesse e degli effetti altamente pregiudizievoli che ne sono derivati.

Oltre gli interessi dagli esborsi al soddisfo.

Trattandosi di responsabilità di natura contrattuale, vengono in rilievo le disposizioni degli artt. 1223 e ss. c.c., onde la richiesta risarcitoria comprenderà sia il danno emergente che il lucro cessante che siano conseguenza diretta ed immediata dell'inadempimento.

Per quanto sopra, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, con il presente atto

Tutto ciò premesso l'attore, come in epigrafe rappresentato, difeso e domiciliato

CITA

Il Notaio dott. ...... (C.F. ......), nato a ... il .../.../..., domiciliato in ... alla Via ... n. - cap. ... a comparire innanzi il Tribunale ordinario di ...., Sezione e Giudice Istruttore a designarsi ai sensi dell'art. 168-bis c.p.c., all'udienza del ....  10, ora di rito, con invito alla parte convenuta a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite dall'articolo 166 e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'articolo 168-bis,

AVVERTE

il convenuto che:

  • la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli articoli 38 e 167 c.p.c.,
  • la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 c.p.c. o da leggi speciali,
  • la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato;

per ivi sentire accogliere le seguenti conclusioni  11

1)accertare e dichiarare la responsabilità da inadempimento per violazione della diligenza professionale del notaio ..., per le ragioni tutte di cui al presente atto, nei confronti della Banca ... per i danni subiti quale conseguenza immediata e diretta del suo inadempimento;

2)per l'effetto, condannare il notaio ... al risarcimento dei danni sofferti dal Sig. ..., quale conseguenza immediata e diretta del dedotto inadempimento, che si quantificano in complessivi Euro... , oltre interessi, ovvero in via subordinata, condannare il convenuto al pagamento in favore dell'attricedi quella diversa somma che il Tribunale adito dovesse ritenere comunque dovuta ed accertata a titolo di risarcimento del danno, con gli interessi come sopra richiesti;

3)condannare, infine, il notaio ... alla refusione delle spese e competenze del presente giudizio, oltre accessori nella misura di legge.

Con riserva di formulare le istanze istruttorie nei termini di cui all'art. 183 comma 6, c.p.c., che sin d'ora si richiedono.

Si depositano i seguenti documenti in copia:

1)messa in mora del ...;

2)invito alla negoziazione assistita del ...;

3)atto di compravendita del ... a rogito Notaio ...;

4)atto di compravendita del ... a rogito Coadiutore Notaio...;

5)elenco formalità pregiudizievoli gravanti sull'immobile sito in ...;

6)nota di trascrizione vincolo dell'avvenuta costituzione del vincolo reg. gen. ..., reg. part. ... del ...;

7)proposta irrevocabile di acquisto dell'immobile formulata dal Sig. ... in data ... a mezzo agenzia immobiliare ...;

8)giustificativo pagamento ....

Ai sensi e per gli effetti del d.P.R. n. 115/2002, si dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... 12

Luogo e data...

Firma Avv.......

PROCURA AD LITEM

Il sottoscritto Sig. ... (C.F.: ...), nato a ... il ... e residente in ... alla Via ..., informato ai sensi dell'art. 4, 3° comma, del d.lgs. n. 28/2010 della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 e 20 del medesimo decreto, con la presente conferisco incarico all'Avv. ... (C.F.: ...) a rappresentarmi e difendermi nel giudizio da promuovere dinanzi Tribunale di ..., ivi comprese le fasi esecutive e di impugnazione che da questo conseguono, con ogni più ampia facoltà di legge; a tal uopo conferisco, altresì, al nominato procuratore ogni facoltà di legge, comprese quelle di conciliare, incassare, quietanzare, rinunziare e transigere, con promessa di rato e fermo del suo operato; lo autorizzo, infine, al trattamento dei miei dati personali, conformemente alle norme del d.lgs. 196/2003 e limitatamente alle finalità connesse all'esecuzione del presente mandato. Eleggo domicilio presso il suo studio in ... alla Via ..., n. .

Luogo e data...

Firma Avv.......

Il Sig. ...

[1] La competenza per valore spetta al Giudice di Pace ove la somma richiesta sia inferiore ad euro venticinquemila e la relativa domanda si propone con ricorso chiedendo la fissazione, ai sensi dell'art. 281undecies comma 2 c.p.c., con decreto emesso entro cinque giorni dalla designazione del Giudice, l'udienza di comparizione delle parti, con concessione del termine per la notificazione del ricorso e del decreto di fissazione di udienza e assegnazione del termine per la costituzione dei convenuti che dovrà avvenire non oltre dieci giorni prima dell'udienza, con avvertimento che la mancata costituzione o la costituzione oltre i termini comporterà le decadenze di cui agli artt. 38,167 e 281 undecies, comma 3 e 4 c.p.c., che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che esso convenuto, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, che in caso di mancata costituzione si procederà in sua legittima e dichiaranda contumacia. Competente per territorio è il Tribunale o il Giudice di Pace del luogo in cui il convenuto ha la residenza o il domicilio e, se questi sono sconosciuti, quello del luogo in cui il convenuto ha la dimora ai sensi dell'art. 18 c.p.c. In alternativa è competente, ai sensi dell'art. 20 c.p.c., il giudice del luogo in cui è sorta o deve eseguirsi l'obbligazione. Trattandosi di responsabilità per fatto illecito sarà competente il giudice del luogo in cui il danno si è prodotto (forum commissi delicti).

[2] Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. 6 luglio 2011, n. 98, conv., con modif., nella l. 15 luglio 2011, n. 111, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio.

[3] A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. 90/2014 conv., con modif., nella legge 114/2014.

[4] L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c..

[5] L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.. Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. 115/2002, come modificato dalla disposizione testè ricordata, «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax ...ovvero qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà».

[6] La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine della citazione. Nell'ipotesi di scelta di deposito telematico della citazione (art. 16-bis comma 1-bis d.l. 179/2012) occorrerà indicare la seguente dicitura: «giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto di citazione ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.».

[7] La sezione dell'atto di citazione, normalmente introdotto dalle locuzioni 'premesso' o 'fatto', contiene la ricostruzione dei fatti costitutivi della domanda. L'art. 164 co. c.p.c. prevede che è nullo l'atto in cui risulti omessa o assolutamente incerta l'esposizione dei fatti costitutivi della domanda (art. 163 co. 3 n. 4) c.p.c.).

[8] La legge 132/2014 prevede l'obbligatorietà della negoziazione assistita nel caso in cui l'attore domandi il pagamento a qualsiasi titolo, salvo una delle materie per cui è prevista la mediazione, delle somme fino a euro 50.000, 00.

[9] La sezione dell'atto di citazione, normalmente introdotta dalla locuzione 'diritto', contiene l'esposizione della causa petendi, cioè dei fatti costitutivi e delle ragioni di diritto poste alla base della domanda (art. 163 comma 3 n. 4). L'art. 164 c.p.c. prevede tale contenuto a pena di nullità dell'atto.

[10] Tali elementi (indicazione del giorno dell'udienza di comparizione; invito a costituirsi nel termine di venti giorni prima dell'udienza indicata, ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 166 c.p.c., e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis c.p.c.; l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 c.p.c.) sono previsti dall'art. 164 c.p.c. a pena di nullità dell'atto di citazione.

[11] Le conclusioni contengono il petitum della domanda, cioè il bene della vita o la prestazione richiesta al convenuto (petitum mediato), ovvero il provvedimento giudiziale richiesto al giudice (petitum immediato). L'oggetto della domanda è previsto dall'art. 164 c.p.c. a pena di nullità dell'atto di citazione.

[12] La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». L'art. 13, co. 6 del medesimo decreto stabilisce che «Se manca la dichiarazione di cui all'articolo 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lettera g)...»; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

Commento

La responsabilità nell'esecuzione di prestazioni per il cui svolgimento è necessario il titolo di abilitazione professionale è rigorosamente personale perché si fonda sul rapporto tra professionista e cliente, caratterizzato dell'" intuitus personae; proprio in considerazione della natura del rapporto professionale, il notaio deve svolgere personalmente tutte le funzioni attribuitegli dall'ordinamento nel ricevimento degli atti, con specifico riguardo all'individuazione della volontà delle parti, incluse le attività preparatorie e le successive, non potendo delegare per intero ai collaboratori tali attività sulla base del loro carattere "routinario" o "seriale" (Cass. II, n. 8036/2014).

Gli artt. 44 e 45 della legge notarile consentono tuttavia la nomina di un coadiutore nei casi di assenza ed impedimento del Notaio, assicurando ad un tempo la prosecuzione del pubblico servizio e la gestione temporanea dello studio professionale, senza pregiudizio per la clientela.

In simili casi, il rapporto che si instaura fra il notaio coadiuvato ed il suo coadiutore - il quale, su proposta del notaio assente o impedito, sia stato nominato ad esercitare temporaneamente le funzioni notarili nello studio di quest'ultimo e nel nome e nell'interesse del medesimo, con il quale pattuisce liberamente il compenso spettantegli - si configura come un mandato con rappresentanza, ancorché sui generis per la sua peculiare connotazione pubblicistica. Ne consegue che a carico del notaio coadiuvato - cui competono, seppur in misura ridotta, gli onorari per le attività professionali eseguite in suo nome e nel suo interesse - è configurabile sia (ex artt. 1704 e 1388 c.c.) la responsabilità verso i soggetti richiedenti la prestazione notarile, per la negligenza, imprudenza, imperizia ed inosservanza di norme in cui sia incorso il coadiutore, sia (ex art. 2049 c.c.) la responsabilità nei confronti dei terzi danneggiati dal comportamento illegittimo del coadiutore medesimo nell'esercizio delle funzioni conferitegli. Mentre la prima ha natura contrattuale, giacchè il rapporto di prestazione d'opera professionale deve intendersi costituito tra i soggetti citati e il notaio titolare dello studio, rappresentato dal coadiutore, la seconda, di natura extracontrattuale, si ricollega alla culpa in eligendo (oltre che in vigilando, ove il coadiuvato si sia avvalso, ex art. 45 della legge n 89 del 1913, della facoltà di assistere il coadiutore) nonché al principio cuius commoda eius incommoda.

Poiché la legge notarile (art. 49 legge n. 89/1913) prevede come obbligo primario del notaio rogante l'accertamento della identità personale delle parti, il notaio deve essere certo di tale requisito e può raggiungere la relativa certezza, anche al momento dell'attestazione, con la valutazione di "tutti gli elementi" atti a formare il suo convincimento, facendo ricorso, in caso contrario, a due fidefacienti da lui conosciuti.

In considerazione della ratio della disposizione, si ritiene che, in base alla medesima, in caso di rappresentanza, spetti al notaio verificare la sussistenza di validi poteri rappresentativi in capo a colui che si qualifica come rappresentante, e ciò al fine di assicurare la piena efficacia dell'atto e la realizzazione dello scopo pratico di esso (vds. anche l'art. 54 r.d. n. 1326/1914 - Regolamento di esecuzione della legge sull'Ordinamento notarile che espressamente vieta ai notai di rogare contratti nei quali intervengano persone che non siano assistite od autorizzate in quel modo che è dalla legge espressamente stabilito, affinché esse possano in nome proprio o in quello dei loro rappresentati giuridicamente obbligarsi).

Ed invero, il notaio che non sia stato esonerato dalle parti dall'obbligo di assicurare utilmente gli effetti del negozio per la stipulazione del quale è stato chiamato a prestare la propria attività professionale, è tenuto, secondo le specifiche norme della legge professionale che gli impongono di non formare atti invalidi, ad assicurarsi circa l'esistenza di tutte le condizioni necessarie a garantire ai contraenti l'esatta produzione di tutti gli effetti giuridici che essi si propongono di conseguire.

Nondimeno, qualora il notaio o il suo coadiutore abbiano, abbiano omesso o ritardato il compimento di taluna delle attività dovute o siano altrimenti incorsi nella violazione degli obblighi specifici imposti dalle norme che riguardano l'esercizio dell'attività notarile, e pur in presenza di un danno subito dal creditore, la responsabilità del professionista deve essere esclusa ogniqualvolta il danno sia da ricondurre, con nesso esclusivo ed assorbente, a fatto proprio del cliente danneggiato.

Il mancato assolvimento, da parte del notaio, all'onere di dimostrare che l'inadempimento è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile, lascia infatti impregiudicata l'indagine circa il nesso di causalità tra fatto colposo e danno (la cui prova grava sul creditore - danneggiato, secondo il criterio generale di cui all'art. 2697 c.c.), che potrebbe portare a ravvisare, alla stregua dell'art. 1227 c.c., comma 1 (tra la altre. Cass. n. 564/2005), una colpa concorrente o, addirittura, esclusiva del creditore nella determinazione del danno.

Le considerazioni esposte concernono tanto le attività preparatorie rispetto alla redazione dell'atto pubblico, quanto quelle ad essa successive: in particolare l'art. 2671 c.c. obbliga il notaio (o il coadiutore) che ha ricevuto l'atto soggetto a trascrizione a curare che questa venga eseguita nel più breve tempo possibile e a risarcire i danni (derivanti dall'intervento di trascrizioni o iscrizioni pregiudizievoli nell'intervallo di tempo tra la stipula del rogito e i relativi adempimenti pubblicitari) in caso di ritardo. La Suprema Corte interpreta la disposizione lasciando spazio al prudente apprezzamento del Giudice di merito, il quale deve tener conto delle circostanze del caso concreto anche nel caso in cui, per espressa richiesta delle parti, la trascrizione dovesse essere eseguita con urgenza o anche immediatamente (Cass. n. 566/2000).

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