Atto di citazione per risarcimento danni in condominio per furto in appartamento tramite ponteggi

Emanuela Musi
aggiornata da Fernanda Annunziata

Inquadramento

Con l'atto di citazione per il risarcimento danni, il proprietario - condomino invoca la responsabilità del condominio per non aver vigilato sull'esecuzione dei lavori da parte della ditta appaltatrice ed in particolare sull'adozione delle cautele necessarie a prevenire l'evento delittuoso poi verificatosi (furto tramite ponteggio).

Formula

TRIBUNALE DI ....

ATTO DI CITAZIONE12

PER

il Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. ...., residente in ...., via .... rappresentato e difeso, come da procura in calce (oppure, a margine) del presente atto, dall'Avv. ...., C.F. ...., presso il cui studio elettivamente domicilia in .... Si dichiara di volere ricevere tutte le comunicazioni relative al presente procedimento al fax n ...., ovvero all'indirizzo PEC ....

PREMESSO CHE

— l'istante è proprietario dell'unità immobiliare individuata al catasto urbano di ...., foglio numero ...., particella ...., sub ...., ubicata al piano .... nel condominio ...., sito in ...., via .... (documento n. 1);

— con delibera numero .... del ...., l'assemblea condominiale decideva in via definitiva di eseguire lavori di ristrutturazione della facciata condominiale, per cui era necessaria l'installazione di ponteggi in metallo (documento 2);

— i detti lavori venivano affidati alla Società edile ...., con sede legale in ...., via ....(doc. 3);

— in data .... sconosciuti si introducevano all'interno dell'unità immobiliare di proprietà dell'istante portando via i seguenti beni ..... Il tutto per complessivi Euro ....(doc. 4);

— sul luogo sopraggiungevano i carabinieri della locale stazione, i quali facevano gli opportuni rilievi e redigevano apposito verbale, prendendo nota dei beni illecitamente sottratti (doc. 5). Dallo stesso risultava che i ladri si erano introdotti nell'appartamento attraverso la finestra della stanza ...., utilizzando i ponteggi installati per l'espletamento dei citati lavori di ristrutturazione della facciata condominiale;

— sussiste nel caso di specie la responsabilità del condominio .... per i danni patrimoniali subiti dall'istante a seguito del furto nel suo appartamento. Invero, il convenuto è tenuto ex art. 2051 c.c. ad un costante dovere di vigilanza onde evitare eventuali danni a terzi. Su tale scorta il rapporto tra il condominio e i ponteggi realizzati si inserisce perfettamente nell'ambito della custodia, in quanto sussiste un potere diretto sulla «cosa» che permette di controllare e prevedere i rischi ad essa insiti. Nel caso di specie, il condominio aveva, altresì, omesso di vigilare sulla osservanza, da parte della impresa appaltatrice, di tutte le precauzioni del caso essendo stata l'impalcatura montata senza luci esterne e senza alcuna struttura di sicurezza per l'inviolabilità degli appartamenti. Infatti, come risultante dagli accertamenti degli organi di polizia, i ponteggi installati all'esterno dell'edificio hanno favorito l'accesso dei ladri nell'appartamento di proprietà dell'istante, in tal modo costituendo antecedenti necessari per la commissione del reato. In buona sostanza, sussiste la responsabilità del condominio sia quale custode del fabbricato, ai sensi dell'art. 2051 c.c., sia per culpa in vigilando, poiché ha omesso di sorvegliare l'operato dell'impresa appaltatrice.

Di tal che, il diritto dell'attore a vedersi riconoscere la somma complessiva di Euro ...., di cui Euro .... pari al valore commerciale dei beni sottratti furtivamente dal suo appartamento, così come da allegata perizia (doc. 5), ed Euro .... somma necessaria alla riparazione della finestra dalla quale si sono introdotti in casa gli autori del furto (doc. 6);

— sussiste, altresì, il diritto dell'istante al risarcimento dei danni non patrimoniali alla luce del combinato disposto di cui agli artt. 2059 c.c. e 185 c.p., da determinarsi in via equitativa. Invero, evidente è il patema d'animo sofferto dall'istante in conseguenza dell'indebita intromissione di sconosciuti all'interno del suo appartamento, i quali sottraevano beni mobili di rilevante valore economico ed affettivo. In tal modo è stata lesa la sfera privata e personale dell'attore, oltre il forte stress derivante dall'attività illecita.

Tutto ciò premesso, il Sig. ...., come sopra rappresentata, difesa e domiciliata,

CITA

— il Condominio ...., C.F. ...., in persona dell'amministratore p.t., Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. ...., con sede legale in ...., via ....; a comparire innanzi:

— al Giudice di Pace di ...., all'udienza del ...., ore di rito, con l'invito a costituirsi nel termine e nelle forme stabilite dalla legge e che, in difetto, si procederà in sua contumacia;

— all'Ill.mo Tribunale di ...., Giudice istruttore designando ai sensi dell'art. 168-bis c.p.c., all'udienza del ...., ore di rito, con invito ex art. 163 c.p.c. a costituirsi, nelle forme e nei modi di cui all'art. 166 c.p.c., entro 70 giorni prima dell'udienza su indicata, e con l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini comporterà le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 c.p.c., che la difesa tecnica è obbligatoria in tutti i giudizi dinanzi al Tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali e che la parte, sussistendone i presupposti di legge può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio gratuito a spese dello stato e che, non costituendosi, si procederà, ugualmente, in sua contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti conclusioni:

— accertare e dichiarare la esclusiva responsabilità della convenuta per i fatti di cui sopra e per l'effetto condannarla al risarcimento delle seguenti voci di danno:

a) danni patrimoniali, complessivamente quantificati in Euro ...., pari al valore commerciale dei beni sottratti furtivamente dal suo appartamento, ed Euro .... somma necessaria alla riparazione della finestra dalla quale si sono introdotti gli autori del furto, ovvero nella somma diversa, minore o maggiore, ritenuta di giustizia, oltre rivalutazione monetaria ed interessi nella misura di legge sulla somma rivalutata;

b) danno non patrimoniale ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 2059 c.c. e 185 c.p., da quantificarsi in via equitativa, oltre rivalutazione monetaria ed interessi nella misura di legge sulla somma rivalutata .

Con vittoria di spese ed onorari ed attribuzione in favore del procuratore antistatario.

IN VIA ISTRUTTORIA

(indicazione dei mezzi istruttori di cui si intende valere): (ESEMPIO)

Si chiede ordinarsi alle convenute, ex art. 210 c.p.c. (qualora non si è in possesso della relativa documentazione) l'esibizione ed il deposito delle delibere condominiali del ...., numero ....

Si chiede, altresì, in caso di contestazione, che venga disposta apposita CTU (consulenza tecnica d'ufficio), al fine di quantificare i danni subiti dall'istante.

Si chiede, inoltre, di essere ammesso alla prove per testimoni sulle circostanze indicate in premessa/in punto di fatto, dal numero .... al numero ...., preceduti dalla locuzione “Vero è che”, ovvero sulle seguenti circostanze (formulare i capi di prova preceduti dalla locuzione “Vero che .... ”) .... A tal fine si indicano come testimoni i Sig.ri: 1) il Sig., residente in ....; 2) il Sig., residente in ....

Si allegano i documenti 1), 2), 3), 4) e 5) indicati nella narrativa del presente atto, riservandosi di produrne altri con le memorie di cui all'art. 183, comma 6, c.p.c., la concessione dei cui termini sin da ora viene richiesta.

Ai sensi del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 e successive modificazioni, si dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad Euro .... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato pari ad Euro ....

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]  Ai sensi dell'art. 163 c.p.c., novellato dal D.lgs. 149/2022, nell'atto introduttivo l'attore, nei casi in cui la domanda è soggetta a condizione di procedibilità, deve indicare di aver assolto agli oneri previsti per il relativo superamento;

[2]    In seguito alle modifiche apportate al codice di procedura civile dal D.lgs. 149/2022, in particolare agli artt. 316 ss c.p.c., la domanda davanti al Giudice di pace si propone con ricorso.

Commento

Fondamento

L'ipotesi in esame è quella del furto perpetrato attraverso l'utilizzo di ponteggi posti per attuare lavori di ristrutturazione su un immobile, fattispecie sulla quale la giurisprudenza sia di legittimità che di merito si è, svariate volte, interrogata sin dagli anni '70 (tra le molte v. Cass. III, n. 12111/2006, Cass. n. 20133/2005; nella giurisprudenza di merito cfr. Trib. Napoli 9 maggio 2005; Trib. Milano 28 ottobre 2002) sia sotto il profilo della responsabilità della ditta appaltatrice sia sotto quello della concorrente responsabilità del condominio.

La responsabilità dell'appaltatore. Cenni

Secondo l'orientamento pressoché costante della S.C., in caso di furto consumato attraverso i ponteggi installati per il restauro di un'abitazione, l'impresa appaltatrice può ritenersi responsabile, ai sensi dell'art. 2043 c.c., qualora “il proprietario dell'impalcatura trascurando le più elementari norme di diligenza e di perizia e violando, quindi, il principio del neminem laedere abbia colposamente creato un agevole accesso ai ladri, determinando così, con nesso causale diretto, il compimento dell'attività delittuosa e ponendo in essere le condizioni del verificarsi del danno” (così vedi Cass. n. 12111/2006 cit; Cass. III, n. 8696/2000). La prevalente giurisprudenza ritiene, quindi, che, affinché possa essere dichiarata la responsabilità dell'impresa appaltatrice, sia necessario provare l'esistenza di un'omissione delle regole di comune prudenza e diligenza e una connessione causale con l'attuazione dell'attività delittuosa (così Cass. n. 12111/2006 cit.). Giova evidenziare che l'orientamento della S.C. in punto di individuazione dell'obbligo giuridico di impedire l'evento ai sensi dell'art. 40 cpv. c.p. è nel senso che non basta un generico riferimento al principio del neminem laedere, rivelandosi necessaria una norma di legge che preveda specificamente tale obbligo ovvero l'esistenza di particolari rapporti giuridici: in particolare, è stato affermato che l'obbligo giuridico di impedire l'evento può derivare anche da una determinata situazione in base alla quale il soggetto chiamato a rispondere sia tenuto a compiere una certa attività a tutela e protezione del diritto leso, qualora dal compimento di una precedente attività lecita, derivi un'accertata situazione di pericolosità del diritto assoluto del terzo (Cass. III, n. 2836/1979). Dalle argomentazioni finora articolate discende che la ditta appaltatrice dei lavori di ristrutturazione è tenuta ad adottare ogni cautela ed accorgimento necessario ad evitare che l'esercizio dell'attività edilizia che abbia generato una situazione di potenziale pericolo per i diritti dei terzi possa cagionare un pregiudizio nei confronti degli stessi (così Cass. III, n. 2844/2005). Pertanto, la ditta appaltatrice non risponderà automaticamente nel caso di furto agevolato dalla presenza di ponteggi, ma solo qualora sia dimostrata la mancata adozione di quelle cautele basilari per evitare l'uso anomalo delle impalcature: tali cautele possono consistere nella predisposizione di un'illuminazione notturna del ponteggio, nella rimozione a fine di ogni giornata di lavoro della scala di collegamento dei diversi piani, o, ancora, nella realizzazione di uno sbarramento alla base del ponteggio fino ad un'altezza non agevolmente superabile. Cass.III n. 19399 /2016

La responsabilità del condominio committente

La giurisprudenza si è, poi, interrogata sulla configurabilità di una responsabilità del condominio che abbia commissionato i lavori di restauro della facciata dell'edificio, sul quale siano stati posti i ponteggi e le impalcature. È stato, più volte, affermato che il condominio committente risponde, in solido con l'impresa appaltatrice, per i danni arrecati a seguito del furto agevolato dai ponteggi ai sensi dell'art. 2051 c.c. (tra le altre, v. Cass. III, n. 6435/2009; Cass. n. 2844/2005 cit.).

Il condominio, esercitando un potere di fatto sulla cosa ed essendo gravato dal correlativo obbligo di custodia, risponde per il danno cagionato a terzi ed ai condomini dai beni ed impianti comuni (v. formula condominio ed obbligo di custodia), qualora non abbia adottato tutte le precauzioni idonee ad evitare il pregiudizio (v. Cass. n. 8697/2010 cit.). Inoltre, il condominio risponde per un secondo profilo di responsabilità, consistente nella culpa in vigilando o in eligendo, qualora risulti che abbia omesso di sorvegliare l'operato dell'impresa ovvero ne abbia scelto una manifestamente inadeguata per l'esecuzione dell'opera (in tal senso, nella giurisprudenza di merito, si v. Trib. Torre Annunziata 11 giugno 2018, che identifica un profilo di responsabilità tanto dell'appaltatore ex art. 2043 c.c., per omessa ordinaria diligenza nell’adozione delle cautele atte ad impedire l'uso anomalo dei ponteggi, quanto quella del condominio, sia ex art. 2043 c.c., per culpa in vigilando o in eligendo, allorché risulti che questo abbia omesso di sorvegliare sull'operato dell'impresa appaltatrice, o ne abbia scelta una manifestamente inadeguata per l'esecuzione dell'opera, sia ai sensi dell'art. 2051 c.c., per omessa custodia; nella giurisprudenza di legittimità si v. v. Cass. II,  n. 26900/ 2014;   Cass. III, n. 6435/2009; Cass. III, n. 9707/1997; Cass. n. 913/1980; v. Cass. III, n. 19474/2005): in tali ipotesi, all'attore spetterà unicamente dimostrare l'esistenza del nesso di causalità tra l'evento lesivo e la presenza dei ponteggi e delle impalcature; il condominio, per liberarsi dalla responsabilità, dovrà dimostrare la ricorrenza di un caso fortuito idoneo ad interrompere il nesso etiologico (in concreto, al condominio spetterà di provare - probatio diabolica - che il fatto del furto sia del tutto estraneo alla sua sfera soggettiva presentando i caratteri della imprevedibilità e della assoluta eccezionalità.

Ricorre, poi, un terzo profilo di responsabilità, qualora sia dimostrato che il pregiudizio sia derivato da un comportamento dell'impresa adottato in esecuzione di apposite pattuizione contrattuali ovvero di ordini o direttive impartite dal condominio committente o dal direttore dei lavori o da altro rappresentante del condominio, tali da rendere l'impresa appaltatrice un nudus minister e, come tale, priva di qualsiasi autonomia (in giurisprudenza di merito nello stesso senso si esprime Trib. Potenza 13 luglio 2010; Trib. Milano 28 ottobre 2002).

Sul punto, si segnala Trib. Milano 4 luglio 2023 che ha ritenuto conforme a quanto concordato nel contratto di appalto l’operato dell'impresa, avendo questa dotato i ponteggi di un adeguato sistema di allarme con tutte le caratteristiche necessarie per essere pienamente funzionante, come era effettivamente avvenuto anche nel giorno del furto. Nella specie, mancava la prova della omissione colposa da parte dell'impresa, non essendo stato dimostrato che il furto nell'appartamento dell'attore si fosse verificato in una fascia oraria in cui l'allarme non era inserito. Per il Tribunale è da escludersi anche la culpa in eligendo ed in vigilando del Condominio, il quale aveva scelto una ditta specializzata e dato prova di aver adempiuto a tutti i propri obblighi.

Concorso colposo del danneggiato

Il soggetto che abbia subito il furto perpetrato per il tramite dei ponteggi concorre nell'illecito ai sensi dell'art. 1227 c.c., allorché siano mancate da parte sua quelle cautele necessarie (e ragionevolmente esigibili) per prevenire l'illecito. Invero, la mancata adozione di misure di contrasto all'azione di potenziali i ladri può comportare l'esenzione da responsabilità dell'appaltatore o del condominio, laddove abbia costituito l'unico antecedente causale dell'evento delittuoso, integrando, in caso contrario, quantomeno, un concorso colposo del danneggiato. L'ipotesi ricorre, ad es., allorché sia accertato che i ladri si siano introdotti nell'appartamento senza effrazione, ovverosia accedendo sì dai ponteggi, ma anche per mezzo di porta o finestra lasciata incautamente aperta dal proprietario, ovvero difettosa e, pertanto, di facile apertura; in detti casi, è fuor di dubbio che al comportamento del danneggiato debba attribuirsi rilievo di fattore almeno concausale incidente sulla produzione dell'evento dannoso, tal che, in base alla gravità della colpa ed all'entità delle conseguenze derivatene, occorrerà procedere ad una diminuzione del risarcimento del danno (in tal senso si veda Cass. III, n. 292/2011; nonché Trib. Potenza cit.).

Danni risarcibili

Vale, da ultimo, evidenziare che l'onere della prova in punto di danno patrimoniale è piuttosto stringente, tant'è che il proprietario danneggiato dovrà dimostrare quali oggetti si trovassero all'interno dell'appartamento al momento dell'introduzione dei ladri (all'uopo potrà essere utilizzata la denunzia formalizzata presso le autorità penali, ma soccorreranno altresì le prove testimoniali) e che gli stessi fossero nella sua titolarità (tramite la produzione di fatture di acquisto), potendosi eventualmente far ricorso alla liquidazione equitativa in caso di impossibilità di quantificazione.

Il danno morale, configurandosi un'ipotesi di reato, potrà essere risarcito sempre che sul piano delle allegazioni siano forniti elementi di convincimento al giudice circa la derivazione causale della sofferenza morale dall'evento delittuoso prodotti (anche) a causa della condotta omissiva del condominio.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario