Tribunale di Vercelli: nullo il deposito di un atto processuale in un fascicolo telematico non pertinente

Redazione scientifica
03 Gennaio 2018

Il deposito dell'atto processuale in un fascicolo telematico non pertinente è nullo per mancanza del requisito di idoneità al raggiungimento dello scopo ex art. 156, comma 2, c.p.c..

Tizio, creditore procedente, aveva chiesto al Giudice dell'esecuzione di essere rimesso in termini per il deposito della documentazione ipocatastale, avendo egli depositato la relativa documentazione in un diverso fascicolo. Poiché il Giudice aveva respinto l'istanza ritenendo che la parte fosse incorsa in decadenza per errore ad essa imputabile, il creditore procedente ha chiesto al Tribunale di Vercelli di considerare valido il deposito e di revocare il precedente provvedimento.

Secondo il Tribunale di Vercelli è condivisibile l'orientamento di merito per cui il deposito di un atto processuale (e quindi anche della documentazione ipocatastale) «in un fascicolo non pertinente è affetto da nullità perché mancante dei requisiti indispensabili al raggiungimento dello scopo ex art. 156 c.p.c.. Il deposito in cancelleria infatti ha la funzione di comunicare l'atto alla controparte oltre che al Giudice. Questa funzione viene del tutto a mancare se l'atto non può essere reso accessibile nel pertinente fascicolo telematico perché indirizzata altrove» (cfr. Trib. Torino, 11 giugno 2015; Trib. Milano, 8 ottobre 2015; Trib. Bologna, 4 luglio 2016).

Pertanto, il Tribunale dichiara estinta la procedura.

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