Contratto di rete agricolo, i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate

La Redazione
23 Giugno 2017

Con la Risoluzione n. 75/E, l'Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti in merito al trattamento tributario delle imposte dirette e del contratto di rete agricolo.

Contratto di rete agricolo: chi vi partecipa deve dichiarare una percentuale del reddito agrario del terreno coltivato in comune. Lo ha precisato l'Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 75/E pubblicata ieri, con la quale è stata data risposta ad un quesito posto da alcune associazioni.

Il contratto di rete agricolo può essere stipulato da imprese agricole, piccole e medie, che mettono in comune i fattori di produzione per uno scopo comune esplicitato dal contratto. «Per quanto concerne le imposte dirette, l'Associazione istante ritiene che il contratto […] possa essere ricondotto […] nell'ambito dell'art. 33, comma 2, del T.U.I.R., il quale stabilisce che “Nei casi di conduzione associata, salvo il disposto dell'art. 5, il reddito agrario concorre a formare il reddito complessivo di ciascun associato per la quota di sua spettanza (...)”. Tale soluzione risulta condivisibile per i motivi che seguono. Come già precisato per il trattamento fiscale ai fini IVA, il contratto di rete in argomento prevede che più imprese agricole, mantenendo la propria autonomia giuridica, si associno per lo svolgimento in comune di attività i cui risultati (i.e. la produzione agricola) possono essere divisi fra le medesime imprese a titolo originario in base alla quota convenuta nel predetto contratto».

Le Entrate hanno quindi affermato che «per determinare il reddito agrario da imputare a ciascun retista per la quota di propria spettanza, si ritiene che sia necessario individuare un criterio di calcolo che tenga conto del reddito agrario di ogni terreno utilizzato per l'attività comune. Un criterio ragionevole sia quello che prevede la sommatoria dei redditi agrari dei singoli terreni messi in comune e la sua successiva ripartizione tra i retisti in base alle rispettive quote di spettanza previste dal contratto di rete. Pertanto, in sede di dichiarazione dei redditi, ciascuna impresa retista dovrà dichiarare, per la quota di prodotto ad essa spettante, il reddito agrario di ciascuno dei terreni messi in comune».

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.