Omesso versamento IVA non possono essere sequestrati i titoli sottoscritti dall'imprenditore
25 Gennaio 2018
I titoli sottoscritti dall'imprenditore, indagato per omesso versamento IVA, non sono sequestrabili, se è stata la banca ad acquistarli prima della commissione del reato. Si tratta infatti di somme che non possono essere in alcun modo il provento del reato e non è possibile sequestrarle. Parola dei Giudici di legittimità, che con la sentenza del 23 gennaio 2018, n. 2747 hanno respinto il ricorso di un PM, che aveva impugnato l'ordinanza d'appello.
L'indagato, legale rappresentante pro tempore di una S.p.A., aveva omesso di versare entro il termine del versamento dell'acconto relativo al periodo di imposta successivo, un ammontare complessivo di quasi 5 milioni di euro per l'annualità 2013. «Dunque – hanno osservato i Giudici di legittimità – il profitto derivante dal reato relativo all'omesso versamento dell'acconto IVA, pari alla somma versata (oltre interessi e sanzioni), si è formato nel 2013». Tuttavia, la sottoscrizione dei titoli era avvenuta nel 2012: «ne deriva che il relativo valore è entrato nel patrimonio della società prima della data di commissione del reato; in sostanza, i titoli di credito non possono essere stati acquistati con i proventi del delitto contestato, entrati nel patrimonio della società soltanto nel corso del 2013».
Nel caso in esame vi era, quindi, una traccia documentale che escludeva che le somme di denaro, giacenti sul conto corrente della società, costituissero il vantaggio economico derivante in via diretta ed immediata dalla commissione dell'illecito, perché costituivano il prezzo della vendita di beni sottoscritti ben prima della commissione del reato. |