Il trasferimento immobiliare che adempie all’accordo di separazione beneficia dell’esenzione da qualsiasi imposta

Redazione Scientifica
06 Febbraio 2018

Anche i trasferimenti di diritti reali immobiliari in cui i venditori non siano parte del nucleo familiare rientrano nell'ambito di applicazione dell'art. 19 l. n. 74/1987 se con la vendita i coniugi adempiono agli accordi di separazione o divorzio.

Il notaio rogante un atto di compravendita con cui l'ex marito aveva acquistato un immobile, riservandone l'usufrutto all'ex moglie e la nuda proprietà ai figli, ha proposto appello alla CTP Lazio ritenendo che la CTR nella sentenza impugnata avesse interpretato erroneamente l'art. 19 l. n. 74/1987 norma che, secondo la giurisprudenza di legittimità, prevede che qualunque pattuizione, anche relativa al trasferimento di diritti reali immobiliari, che venga prevista in adempimento di un accordo di separazione o divorzio, beneficia dell'esenzione da qualsiasi imposta.

L'art. 19, l. n. 74/1987, nel testo risultante dalla dichiarazione di illegittimità costituzionale (Corte cost. n. 154/1999) comporta che si debba riconoscere il «carattere di negoziazione globale» a tutti gli accordi di separazione che, anche tramite trasferimenti mobiliari o immobiliari, siano volti a definire in modo stabile la crisi coniugale destinata a concludersi con un divorzio «non solo prefigurato, ma voluto dalle parti, in presenza delle necessarie condizioni di legge» (Cass. n. 2111/2016). Nel caso di specie, secondo la CTP, l'operazione immobiliare concerneva l'adempimento concreto di obblighi contenuti nel provvedimento di omologa della separazione dei coniugi.

A parere del Collegio, inoltre, non rileva il fatto che i venditori nella compravendita fossero persone estranee al nucleo familiare in quanto le altre parti del contratto erano i coniugi e i loro figli ed era espressamente previsto tra le condizioni della separazione consensuale l'obbligo per il marito di acquistare, a propria cura e spese, un appartamento adatto alle necessità della moglie e dei figli minori.

Oltretutto «la disposizione di legge e la stessa giurisprudenza fanno riferimento genericamente a trasferimenti mobiliari e immobiliari senza specificare che tali trasferimenti debbano riguardare beni già di proprietà di uno o di entrambi i coniugi».

La Commissione, pertanto, accoglie l'appello.

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