Decorrenza del termine dell’azione di risarcimento per gli illeciti verificatisi antecedentemente all’entrata in vigore del processo amministrativo

Redazione Scientifica
19 Febbraio 2018

Qualora la fonte di responsabilità aquiliana della p.a. si sia perfezionata prima dell'entrata in vigore del D.Lgs. n. 104/2010 (c.p.a.), deve trovare....

Qualora la fonte di responsabilità aquiliana della p.a. si sia perfezionata prima dell'entrata in vigore del D.Lgs. n. 104 del 2010 (c.p.a.), deve trovare applicazione la disciplina previgente, con la conseguenza che all'azione risarcitoria da illegittimo esercizio della funzione amministrativa proposta in via autonoma dopo l'annullamento degli atti amministrativi si applica il termine di prescrizione quinquennale di cui all'art. 2947, comma 1, c. c.; in dette ipotesi, il momento iniziale del decorso del termine quinquennale dell'azione di risarcimento va individuato non già nell'evento lesivo ma nella data del passaggio in giudicato della decisione di annullamento del giudice amministrativo.

In materia di quantificazione del danno conseguente all'illegittimo operato della p.a. in una pubblica gara, deve escludersi la possibilità di fare ricorso al criterio di liquidazione del lucro cessante imperniato sulla formula della percentuale del 10%, di cui all'art. 345, allegato F), legge n. 2248 del 1865, sia perché tale disposizione riguarda, in realtà, altri istituti (come l'indennizzo dell'appaltatore nel caso di recesso dell'Amministrazione committente, o la determinazione del prezzo a base d'asta negli appalti di lavori), perché la sua applicazione potrebbe condurre all'abnorme risultato di un risarcimento dei danni più favorevole per l'imprenditore dell'impiego del capitale. Peraltro, qualora ricorra quella notevole difficoltà di prova del preciso ammontare del danno che consente di procedere alla sua liquidazione equitativa, ai sensi dell'art. 1226 c.c., va assunto come parametro di riferimento la media degli utili che le imprese normalmente traggono dalla partecipazione alle gare, che è stata individuata, in giurisprudenza, in una misura percentuale variabile dal 3% al 5% dell'offerta presentata in sede di gara.

In presenza di un illegittimo operato della p.a. in una pubblica gara, spetta all'interessato il risarcimento del danno curriculare e d'immagine, quale ulteriore profilo del lucro cessante, posto che il mancato arricchimento del “curriculum” professionale dell'impresa danneggiata pregiudica la sua capacità di competere nel mercato e diminuisce le “chances” di aggiudicarsi ulteriori affidamenti; trattasi peraltro di pregiudizio la cui entità deve essere puntualmente comprovata dal richiedente.

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