Liquidazione del danno biologico permanente: valori discordanti tra legge concorrenza e DM di aggiornamento

Redazione Scientifica
22 Febbraio 2018

Il valore del punto base per la liquidazione del danno biologico permanente (€795,91) e del danno biologico temporaneo (€ 39,37) come modificati dall'art. 1 comma 19 l. n. 124/2017, non sono coerenti né con quelli del testo originario dell'art. 139 cod. ass. (€ 803,79 e € 39,37), né con quelli dell'ultimo DM di aggiornamento del 17 luglio 2017 (€ 803,79 e € 46,88). Si pone una questione di integrale applicabilità della normativa, dal momento che la legge concorrenza è entrata in vigore il 29 agosto 2017 e che ha portata superiore al DM.

IL CASO Un avvocato, mentre attraversa la strada, viene investito da un motociclista che procede ad alta velocità, cade e riporta, oltre a trauma commotivo con ferita lacerocontusa occipitale, contusioni multiple. Il professionista agisce in giudizio per ottenere dal centauro e dalla sua compagnia di assicurazione il risarcimento del danno non patrimoniale connesso alle lesioni alla sua integrità psicofisica sulla base delle Tabelle di Milano - quantificato in € 26.604,00- e del danno patrimoniale consistente nel mancato guadagno durante la convalescenza - quantificato in € 197.547,81 - sulla base del reddito più alto percepito nel triennio anteriore all'incidente. In giudizio si costituisce la Compagnia di Assicurazioni, che contesta l'ammontare dei danni e denuncia come la responsabilità del sinistro dovesse essere ascritta, in via esclusiva o quanto meno prevalente, al danneggiato che aveva attraversato la strada in modo repentino al di fuori delle strisce pedonali.

CONCORSO DI COLPA DEL DANNEGGIATO Il Giudice di prime cure ritiene pacifica l'illiceità della condotta dell'attore, che ex art. 190 c.d.s . si sarebbe dovuto servire delle strisce pedonali per l'attraversamento della carreggiata, e ritiene che tale comportamento abbia concorso alla produzione del sinistro. Ciò posto, non esclude la responsabilità ex art. 2054, comma 1, c.c. del centauro, anzi sottolinea come su di lui gravasse l'onere di attuare ogni cautela necessaria ad impedire danni a terzi, e attribuisce al motociclista una percentuale di responsabilità dell'80%, conferendo la restante percentuale del 20% al danneggiato stesso.

LIQUIDAZIONE EX ART. 139 COD. ASS. Avendo la CTU medico legale accertato un danno con lesioni permanenti inferiori al 9%, il Tribunale ricorda che la fattispecie è rientrante ex art. 139 cod. ass. (la cui legittimità è stata accertata anche dalla Corte Costituzionale con la sent. n. 234/2014) e che pertanto la liquidazione non può avvenire secondo criteri equitativi ex art. 1226 c.c., né tanto meno secondo le Tabelle milanesi. Il danno biologico dovrà essere liquidato alla stregua delle Tabelle approvate annualmente con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico.

VALORI DISCORDANTI NELLA LEGGE CONCORRENZA 2017 Il Giudice di merito evidenzia però che, con la riforma operata dall'art. 1 comma 19 l. n. 124/2017, il valore del punto base per la liquidazione del danno biologico permanente (€795,91) e del danno biologico temporaneo (€ 39,37) non sono coerenti né con quelli del testo originario dell'art. 139 cod. ass. (€ 803,79 e € 39,37), né con quelli dell'ultimo DM di aggiornamento del 17 luglio 2017 (€ 803,79 e € 46,88). E quindi si pone una questione di integrale applicabilità della normativa, dal momento che la legge concorrenza è entrata in vigore il 29 agosto 2017 e che ha portata superiore al DM. Il Giudice la ritiene una svista di carattere tecnico «per aver proceduto già ad una parziale rivalutazione ISTAT rimessa invece secondo lo schema originario al periodico D.M.», nella convinzione che il legislatore, con la novella di agosto, abbia voluto riconfermare il modello normativo vigente.

LIQUIDAZIONE EX D.M. 17 LUGLIO 2017 Il giudice liquida, dunque, i danni alla persona secondo le tabelle ed i parametri approvati con D.M. 17 luglio 2017 riconoscendo un importo pari a €3.940,35, oltre ad interessi e rivalutazione monetaria. Riconosce inoltre, a titolo di danno patrimoniale, € 40.000,00, da riconoscersi in via risarcitoria in € 32.000,00 in ragione del riconosciuto concorso di colpa.

Il tribunale di Milano condanna dunque il centauro, il proprietario della moto e la Compagnia di assicurazione al pagamento di quanto stabilito in favore dell'attore, oltre alle spese processuali.

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