Spese straordinarie: la Corte deve valutare la domanda di revisione anche se non conosce il Protocollo

Redazione Scientifica
23 Febbraio 2018

La Corte d'appello non può esimersi dal valutare la domanda di revisione delle spese straordinarie soltanto perché il Protocollo vigente nel Tribunale di primo grado, richiamato dalla richiedente, non costituisce atto normativo e non è conosciuto dall'Ufficio.

La Corte di appello di Brescia ha ritenuto inammissibile la domanda di revisione della ripartizione delle spese straordinarie presentata dalla madre di un minore in quanto il protocollo AIAF richiamato, vigente presso il Tribunale di Bergamo, costituiva un atto non avente valore normativo e risultava sconosciuto all'Ufficio. Avverso tale provvedimento la madre ha presentato ricorso per cassazione.

A giudizio della Suprema Corte, il motivo con cui si deduce l'omessa pronuncia sulla richiesta di regolamentazione delle spese straordinarie è fondato. Infatti, la circostanza che il protocollo AIAF (Associazione Avvocati per la famiglia e per i minori) invocato dalla ricorrente, vigente presso il Tribunale di Bergamo per la ripartizione delle spese straordinarie, fosse un «atto non normativo a lei ignoto», non poteva esimere la Corte d'appello dal valutare, secondo adeguati parametri, la domanda avanzata dalla ricorrente di modificare la distribuzione delle spese straordinarie tra i genitori, ripartite in ragione della metà ciascuno.

La Cassazione quindi accoglie il ricorso e rinvia la causa alla Corte territoriale in diversa composizione.

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