Decreto legislativo - 31/12/1992 - n. 546 art. 67 - Decisione 1 2 .

Annamaria Fasano

Decisione12.

1. Ove ricorrano i motivi di cui all'art. 395 del codice di procedura civile la corte di giustizia tributaria di primo e secondo grado a decide il merito della causa e detta ogni altro provvedimento conseguenziale.

2. Contro la sentenza che decide il giudizio di revocazione sono ammessi i mezzi d'impugnazione ai quali era originariamente soggetta la sentenza impugnata per revocazione.

[1] Per l'abrogazione del presente articolo, a decorrere dal 1° gennaio 2026, vedi l'articolo 130, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 14 novembre 2024, n. 175. Vedi, anche, l'articolo 130, comma 3, del D.Lgs. 175/2024 medesimo.

[2] Per le nuove disposizioni legislative in materia di giustizia tributaria, di cui al presente articolo, a decorrere dal 1° gennaio 2026, vedi l'articolo 123 del D.Lgs. 14 novembre 2024, n. 175.

Inquadramento

Quando la Commissione riscontra la sussistenza dei motivi di revocazione decide il merito della causa e detta ogni altro provvedimento conseguenziale. La decisione sul giudizio di revocazione è data con sentenza. La norma regola dunque l'ipotesi in cui il giudice ritenga viziata la sentenza impugnata sotto uno dei profili di cui all'art. 395 c.p.c. e provveda di conseguenza, senza nulla stabilire con riguardo agli altri possibili esiti del ricorso.

Più in particolare, non vi è alcun riferimento ai casi di inammissibilità del ricorso e di sua infondatezza per insussistenza del vizio revocatorio: ipotesi in cui la sentenza impugnata non viene revocata e il giudizio si conclude con una pronuncia attinente al rito o al c.d. merito revocatorio, arrestandosi comunque alla fase rescindente (Turchi, 2016, 987).

Per quanto riguarda la decisione sul merito della causa, si sostiene che la stessa può consistere nel rigetto o nell'accoglimento della domanda finalizzata alla sostituzione della decisione impugnata, con pronuncia dei provvedimenti consequenziali (Turchi, 1998, 820).

Ai sensi del comma 2 della norma in commento, contro la sentenza che decide il giudizio di revocazione sono ammessi i mezzi d'impugnazione ai quali era originariamente soggetta la sentenza impugnata per revocazione (Circ. min. 23 aprile 1996 n. 98/E/II-3-1011).

La fase decisoria

In virtù di quanto stabilito dall'art. 67 del d.lgs. n. 546/1992, nella fase rescissoria il Collegio riesamina nel merito la causa, potendo anche assumere eventuali nuovi mezzi istruttori ed emana una nuova sentenza che andrà a sostituirsi a quella impugnata. La nuova sentenza, pertanto, potrà essere definita «giusta» in quanto priva dei vizi precedentemente lamentati e denunciati dal ricorrente.

Inoltre, il Collegio nel decidere il merito della causa detta ogni altro provvedimento conseguenziale da adottare successivamente all'emanazione della sentenza e che ne costituisce diretta conseguenza.

Preme sottolineare che la decisione adottata dal Collegio a conclusione del giudizio deve essere dotata di tutti gli elementi previsti a pena di nullità dall'art. 36 del d.lgs. n. 546/1992 e contro la stessa sarà possibile esperire i medesimi mezzi di impugnazione ai quali era originariamente soggetta la sentenza impugnata per revocazione.

A tal riguardo, si sono registrati contrasti in giurisprudenza ed in dottrina con riferimento alla possibilità di esperire tutti i mezzi di impugnazione previsti dall'ordinamento con particolare riguardo alla revocazione stessa.

L'interpretazione teorica contraria si fonda sul disposto normativo di cui all'art. 403 c.p.c, applicabile anche al rito tributario ed in virtù del quale è esclusa la revocazione per le sentenze emanate in sede di revocazione (Cass. S.U., n. 5055/2006; in senso conforme Cass. S.U., n. 7584/2004).

Più in particolare tale orientamento sostiene che nel processo tributario operi, al pari di quanto accade per il processo civile, il divieto di revocatio revocationis di cui all'art. 403, comma 1, c.p.c., che risponde ad un principio generale finalizzato ad evitare che la definizione della lite sia oggetto di ripetute contestazioni, promosse per impedire la pronuncia di una statuizione idonea a concludere definitivamente la controversia. Ebbene, si sostiene che tale regola posta da codice civile debba essere applicata anche in materia tributaria perché non derogabile «attraverso il silenzio» dell'art. 67 (in tal senso, Bafile, 178; Campeis, De Pauli, 352).

Al contrario, la dottrina maggioritaria, nonché parte della giurisprudenza, negano l'applicabilità dell'art. 403 c.p.c. al processo tributario, trovandosi lo stesso in regime tipico e quindi non compatibile con il procedimento civile (Carobello, 2999).

Secondo tale interpretazione teorica, la mancata riproposizione del divieto previsto dall'art. 403, comma 1, c.p.c. non sottintende un'inerzia o un silenzio del legislatore suscettibili di essere superati in via interpretativa; tanto che, se il legislatore avesse voluto adeguare tale disciplina a quella del processo civile, avrebbe verosimilmente modellato anche in parte qua l'art. 67 sull'art. 403 c.p.c., inserendo l'espresso divieto di impugnare per revocazione le sentenze pronunciate nei giudizi di revocazione (Turchi, 2016, 989). Di conseguenza le sentenze emesse in sede di giudizio di revocazione potranno essere revocabili (In tal senso si esprime la dottrina tributaristica prevalente: Bellagamba, 205; Turchi, 1998, 824; Tesauro, 282).

Tuttavia, tale soluzione è stata ampiamente aspramente criticata da quanti sostengono che la stessa si discosti dai principi posti dalla legge delega del 30 dicembre 1991, n. 413, la quale richiedeva di adeguare la disciplina del processo tributario a quella del codice di rito. Quanto appena detto costituisce il punto critico dell'istituto tanto da indurre parte della dottrina a prospettare dubbi di costituzionalità della norma in commento (Finocchiaro A., Finocchiaro M., 859, nt. 6).

Ai sensi dell'art. 403 c.p.c., la sentenza pronunciata nel giudizio di revocazione non può essere impugnata per revocazione, essendo contro di essa proponibili soltanto i mezzi di impugnazione ai quali era originariamente soggetta la sentenza impugnata per revocazione. Pertanto, la sentenza o l'ordinanza emessa dalla Cassazione nel giudizio di revocazione non è suscettibile di una nuova impugnazione per revocazione, né nei suoi confronti è proponibile il ricorso straordinario di cui all'art. 111 Cost., essendo tale rimedio consentito avverso un provvedimento di merito avente carattere decisorio quando l'ordinamento non appresti altri mezzi di impugnazione (Cass. S.U., 5055/2006; in senso conforme Cass. S.U., n. 7584/2004; Cass. ord. n. 5294/2014; conf. Cass. ord. n. 16449/2021).

Al pari della sentenza pronunciata all'esito del giudizio di revocazione, anche l'ordinanza, emessa con il procedimento in camera di consiglio ai sensi dell'art. 380-bis c.p.c. e contenente pronuncia di inammissibilità di altro ricorso per revocazione di sentenza della Corte di cassazione, stante l'identica rilevanza decisoria, non può essere impugnata per revocazione, essendo contro entrambe proponibile, come statuito dall'art. 403 c.p.c., solo i mezzi di impugnazione cui era originariamente soggetta la decisione impugnata per revocazione (Cass. ord. n. 27865/2011).

Deve trovare accoglimento il ricorso in revocazione avverso la sentenza di revocazione della decisione di secondo grado sfavorevole al contribuente fondata sull'erroneo presupposto della mancata costituzione in giudizio degli uffici dell'Amministrazione finanziaria nel distinto giudizio relativo all'impugnazione presentata dal sostituto di imposta. Il sostituito permane titolare dell'obbligazione di imposta non essendo riconducibile al vincolo di solidarietà il rapporto giuridico fra sostituto e sostituito. Conseguentemente, l'inapplicabilità dell'art. 1306 del codice civile osta all'estensibilità in capo al sostituito degli effetti del giudicato favorevole reso nei confronti del sostituto (C.t. II gr. Trento n. 42/2005).

Ai fini della sussistenza dell'interesse ad impugnare una sentenza con il mezzo della revocazione rileva una nozione sostanziale e materiale di soccombenza, che faccia riferimento non già alla divergenza tra le conclusioni rassegnate dalla parte e la pronuncia, ma agli effetti pregiudizievoli che dalla medesima derivino nei confronti della parte (Cass. n. 8326/2004; Cass. n. 15705/2005).

La revocazione travolge completamente i capi della sentenza che sono frutto di errore, sicché il giudice della fase rescissoria, chiamato nuovamente a decidere, deve procedere ad un nuovo esame prescindendo dalle rationes decidendi della sentenza revocata. Infatti, il giudizio ex art. 402 c.p.c. è nuovo e non la mera correzione di quello precedente, per cui la nuova decisione sul merito è del tutto autonoma e non può certo essere la risultante di singoli elementi correttivi nell'iter logico-giuridico espresso dalla decisione revocata (Fattispecie relativa alla revocazione di una sentenza della Corte di cassazione) (Cass. n. 2181/2001; Cass. n. 8326/2004; Cass. ord. n. 12215/2017).

Bibliografia

Bafile, Il nuovo processo tributario, Padova, 1994; Basilavecchia, Funzione impositiva e forme di tutela. Lezioni sul processo tributario, Torino, 2009; Bellagamba, Il nuovo contenzioso tributario, Torino, 1993; Campeis, De Pauli, Il manuale del processo tributario, Padova, 2002; Cantillo, Il processo tributario, Napoli, 2014; Colli Vignarelli, La revocazione delle sentenze tributarie, Bari, 2007; Consolo, Glendi, Commentario breve alle leggi del processo tributario, Padova, 2012; Carobello, Una interessante decisione di merito sulla revocazione ordinaria di sentenza di revocazione, in Il Fisco n. 19/2006; Di Paola, Come applicare la procedura civile nel contenzioso tributario, Santarcangelo di Romagna, 2011; Di Paola, Trattato del nuovo contenzioso tributario, I, Santarcangelo di Romagna, 2016; Di Paola, Tambasco, Il processo tributario nel c.p.c., Santarcangelo di Romagna, 2014; Finocchiaro A., Finocchiaro M., Commentario al nuovo contenzioso tributario, Milano, 1996; Fransoni, Il giudizio di revocazione, in Russo, Manuale di diritto tributario. Il processo tributario, Milano, 2013; Giuliani, Codice del contenzioso tributario, Commentario, Milano, 2012; Gobbi, Il processo tributario, Milano, 2001; Mandrioli, Diritto processuale civile, Torino, 2006; Mandrioli, Corso di diritto processuale civile. Il processo di cognizione, Torino, 2011; Rosito, La revocazione nel processo tributario, in AA.VV., Il processo tributario, a cura di Loiero, Battella, Marino, Torino, 2008; Russo, Processo tributario, in Enc. dir. XXXVI, Milano, 1987; Russo, Manuale di diritto tributario. Il processo tributario, Milano, 2005; Tesauro, Manuale del processo tributario, Torino, 2014; Turchi, La revocazione, in Il processo tributario, in Giur. sist. dir. trib. Tesauro, Torino, 1998; Turchi, Contenuto ed impugnabilità della sentenza di revocazione, in Tesauro (a cura di), Codice commentato del processo tributario, Milano, 2016.

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