Decreto legislativo - 19/06/1997 - n. 218 art. 13 - Atto di accertamento con adesione, adempimenti successivi e definizione.Atto di accertamento con adesione, adempimenti successivi e definizione. 1. La definizione si perfeziona secondo quanto previsto dagli articoli 7, 8 e 9. Il versamento delle somme dovute per effetto dell'adesione è effettuato presso l'ufficio del registro. InquadramentoLa disciplina dell'accertamento con adesione con riferimento alle altre imposte indirette (diverse dall'IVA) è analoga, ancorché non perfettamente sovrapponibile, a quella relativa alle imposte sui redditi ed all'IVA, le cui norme sono anche esplicitamente richiamate. È comunque medesimo il quadro normativo di riferimento, come disciplinato dal d.lgs. 19 giugno 1997, n. 218 (di seguito: «d.lgs. n. 218»), occorrendo quindi muovere dall'art. 3, comma 120, della l. 23 dicembre 1996, n. 662. Essa ha delegato il governo ad emanare uno o più decreti legislativi finalizzati alla semplificazione ed all'ampliamento dell'ambito applicativo dell'accertamento con adesione, sia nel comparto delle imposte sui redditi sia in quello delle imposte indirette, con conseguente revisione anche della conciliazione giudiziale, finalizzata ad una maggiore snellezza del procedimento contenzioso, a sua volta già disciplinata in via innovativa dall' art. 48 del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546. La delega di cui innanzi è stata attuata proprio con l'emanazione del d.lgs. n. 218 (più volte modificato), le cui principali istruzioni applicative sono state emanate con Circ. Min. Fin. 8 agosto 1997, n. 235/E e Circ. Min. Fin. 14 gennaio 1998, n. 8/E. L'art. 21, comma 22, della l. 22 dicembre 1997, n. 449, ne ha modificato l'art. 15 (c.d. «acquiescenza»), omogeneizzando le procedure di versamento delle somme dovute a titolo di sanzione in caso di omessa impugnazione (con modalità di cui al d.m. 11 settembre 1997). In forza dell'art. 50 della l. 27 dicembre 1997, n. 449, è stata contemplata la possibilità per Province e Comuni di prevedere, per i tributi propri, l'introduzione dell'istituto dell'accertamento con adesione, sulla base dei criteri di cui al citato d.lgs. n. 218. Il collegamento tra accertamento con adesione e “studi di settore” è stato invece assicurato dalla l. 21 novembre 2000, n. 342 ed il successivo art. 1, comma 1, della l. 18 ottobre 2001, n. 383, ha apportato integrazioni all'art. 6 in materia di istanza del contribuente. Successivamente, l'art. 10, comma 1, della l. 18 ottobre 2002, n. 383, ha consentito al contribuente di farsi rappresentare, in seno al procedimento di accertamento con adesione, da un procuratore munito di procura speciale, nelle forme previste dall'art. 63 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 (quando la procura è rilasciata ad un funzionario di un Centro di assistenza fiscale deve essere autenticata dal relativo responsabile). Con l'art. 1, comma 125, della l. 24 dicembre 2007, n. 244, per il caso di rateizzazione, è stata prevista idonea garanzia mediante polizza fideiussoriao fideiussione bancaria, ovvero rilasciata dai consorzi di garanzia collettiva dei fidi (Confidi) iscritti negli elenchi previsti dagli artt. 106 e 107 del d.lgs. 1 settembre 1993, n. 385 (testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia). L'art. 83, comma 18, del d.l. 25 giugno 2008, n. 112 (conv., con modif., dalla l. 6 agosto 2008, n. 133), a sua volta, ha previsto che, in caso di mancato pagamento delle somme dovute in ragione dell'accertamento con adesione, il competente ufficio dell'Agenzia delle entrate provveda all'iscrizione a ruolo a titolo definitivo delle predette somme, a norma dell'art. 14 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602. Il medesimo d.l. ha introdotto nel d.lgs. n. 218 l'art. 5-bis, consentendo l'accertamento con adesione al processo verbale di constatazione. L'articolo da ultimo citato è stato successivamente abrogato dall'art. 1, comma 637, lett. c), n. 2), della l. 23 dicembre 2014, n. 190, anche se, per espressa previsione normativa, per i verbali di constatazione consegnati entro il 31 dicembre 2015 continua ad applicarsi la disciplina ivi prevista. Ulteriori interventi normativi si sono susseguiti nel periodo 2010-2015. Ex art. 1, comma 18, lett. a) e b), della l. 13 dicembre 2010, n. 220, le sanzioni per violazioni dei tributi oggetto di adesione, a decorrere dall'1 febbraio 2011, si applicano nella misura di un terzo del minimo (in luogo della precedente misura di un quarto). In forza dell'art. 23, commi 17, 18 e 20 del d.l. 6 luglio 2011, n. 98 (conv., con modif., dalla l. 15 luglio 2011, n. 111), per le adesioni perfezionate dal 7 luglio 2010, il pagamento rateale delle somme liquidate con l'atto di adesione non è più subordinato alla prestazione di alcuna garanzia. L'art. 25 d.lgs. 24 settembre 2015, n. 158, ha invece introdotto il diritto del contribuente di chiedere la deduzione delle perdite relative al periodo d'imposta oggetto di accertamento dai maggiori imponibili accertati (per una compiuta disamina della ratio e dell'evoluzione normativa dell'istituto in esame si vedano, ex plurimis: Capolupo, 2015, 1942, 1943; Versiglioni, 2011, 1, 8; Batistoni Ferrara, 22; per la ricostruzione e la disamina dell'istituto in esame si vedano anche, tra i tanti: Moscatelli, passim; Picciaredda, 557). L'istituto in esame è altresì suscettibile di trovare applicazione, con i dovuti adattamenti normativamente previsti, in sede di «procedura di cooperazione e collaborazione rafforzata», di cui all'art. 1-bis del d.l. 24 aprile 2017 (conv., con modif., dalla l. 21 giugno 2017, n. 96). Qualora difatti, in sede di interlocuzione con l'Agenzia delle entrate, sia constatata la sussistenza di una stabile organizzazione nel territorio dello Stato (ai sensi e per gli effetti del citato art. 1-bis), per i periodi di imposta per i quali siano scaduti i termini di presentazione delle dichiarazioni, il competente Ufficio dell'Agenzia delle entrate invia al contribuente un invito ai sensi dell'art. 5, comma 1, del d.lgs. n. 218, al fine di definire, in contraddittorio,, i debiti della stabile organizzazione. All'estinzione del detto debito tributario, versando le somme dovute in base all'accertamento con adesione ai sensi dell'art. 8 del d.lgs. n. 218, le sanzioniamministrative, applicabili ai sensi dell'art. 2, comma 5, dello stesso decreto, sono ridotte alla metà. Alla completa estinzione del debito tributario di cui innanzi (compresi interessi e sanzioni amministrative) consegue altresì la non punibilità per il reato di cui all'art. 5 del d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74. Gli evidenziati effetti sul piano penale non si verificano nel caso di mancata sottoscrizione dell'accertamento con adesione ovvero di omesso o parziale versamento delle somme dovute. L'art. 11 del medesimo d.l. n. 50 del 2017, prevede infine l'applicazione dell'art. 8 del d.lgs. n. 218, ancorché con riduzione a tre del numero massimo di rate, al versamento degli importi dovuti in forza della «definizione agevolata delle controversie tributarie (introdotta dallo stesso art. 11 cit.). Atto di accertamento con adesione e perfezionamento della definizione con annessi effetti: rinviiL'accertamento con adesione inerente le altre imposte indirette, diverse dall'IVA, come già chiarito nel precedente «inquadramento», è disciplinato in maniera analoga, ancorché non perfettamente sovrapponibile, a quella relativa alle imposte sui redditi ed all'IVA, le cui norme sono anche esplicitamente richiamate . Sicché, circa l'ambito di applicazione dell'istituto e la definizione dell'accertamento, si richiama l'analisi dottrinal-giurisprudenziale già condotta con riferimento ai precedenti artt. 1 e 3 del d.lgs. n. 218, ai quali, pertanto, si rinvia. Con particolare riferimento poi al procedimento, disciplinato dagli artt. dal 10 al 13 del d.lgs. n. 218, anche in questo caso è competente l'Ufficio delle entrate (art. 10 dec. cit.), che invia al contribuente l'invito a comparire, indicante, oltre agli elementi identificativi dell'atto, della denuncia o della dichiarazione cui si riferisce l'accertamento suscettibile di adesione, anche il giorno ed il luogo della comparizione, le maggiori imposte, sanzioni ed interessi dovuti nonché i motivi che hanno dato luogo alla determinazione delle dette maggiori imposte (art. 11). Nel caso di notificazione di un avviso di accertamento non preceduto dall'invito di cui innanzi il contribuente può formulare istanza di accertamento con adesione, in carta libera ed indicando il proprio recapito anche telefonico, solo anteriormente all'impugnazione dell'atto innanzi al Giudice tributario. Essa, infatti, se proposta dopo la presentazione della detta istanza implica rinuncia alla stessa, con il conseguente venir meno dei relativi effetti sospensivi (art. 12). Tali effetti, difatti, sono riconnessi alla presentazione dell'istanza la quale, anche se in ipotesi presentata da parte di un solo obbligato, comporta, per tutti i coobbligati, la sospensione per novanta giorni dei termini di impugnazione dell'originario avviso oltre che di quelli per la riscossione delle imposte in pendenza del giudizio (art. 12). Sollecitato così il contraddittorio, l'Ufficio, entro quindici giorni successivi alla ricezione dell'istanza, formula al contribuente, anche telefonicamente o telematicamente, l'invito a comparire. Ciò al fine di integrare il detto contraddittorio endoprocedimentale; laddove solo all'atto del perfezionamento della definizione perde efficacia l'originario avviso. Con particolare riferimento all'atto di accertamento con adesione, al successivi adempimento ed al perfezionamento della definizione, l'art. 13 del d.lgs. n. 218 fa esplicito rinvio, rispettivamente, ai precedenti artt. 7, 8 e 9. Esso chiarisce che il versamento delle somme dovute per effetto dell'adesione è effettuato presso l'Ufficio del registro. Premesso quanto innazi, circa le questioni inerenti natura, ratioe finalità dell'istituto, oltre che relative al procedimento, ai requisiti dell'atto di accertamento, al suo perfezionamento ed agli effetti sospensivi e premiali, si richiama l'analisi dottrinal-giurisprudenziale già condotta con riferimento ai precedenti artt. dal 5 al 9 del d.lgs. n. 218, ai quali, pertanto, si rinvia. Ciò proprio in ragione di quanto innanzi detto circa la sostanziale omogeneità della procedura in esame a quella relativa all'accertamento con adesione inerente la imposte sui redditi e l'IVA. BibliografiaBatistoni Ferrara, Accertamento con adesione, in Enc. dir., Aggiornamento II, 1998; Capolupo, Manuale dell'accertamento delle imposte, Milano, 2015; Moscatelli, Moduli consensuali e istituti negoziali nell'attuazione della orma tributaria, Milano, 2007; Picciaredda, La Corte Costituzionale valorizza la funzione consensuale dell'accertamento con adesione, in G.T. Riv. giur. trib., 2011; Versiglioni, Accertamento con adesione, Padova, 2011; si rinvia altresì integralmente alla bibliografia indicata in sede di commento a tutti i precedenti articoli del d.lgs. n. 218 del 1997. |