Codice Civile art. 373 - Titoli al portatore.

Annachiara Massafra

Titoli al portatore.

[I]. Se nel patrimonio del minore si trovano titoli al portatore, il tutore deve farli convertire in nominativi [1999], salvo che il giudice tutelare disponga che siano depositati in cauta custodia [45 1 att.].

Inquadramento

La disposizione in commento obbliga il tutore a convertire in nominativi gli eventuali titoli al portatore rinvenuti nel patrimonio del minore.

Tale attività, che costituisce atto di amministrazione, deve essere compiuta successivamente alla chiusura dell'inventario, trovando applicazione per il periodo antecedente l'art. 369 c.c. (in merito Bucciante, 710).

La conversione dei titoli al portatore in titoli nominativi è prevista in quanto questi ultimi per le modalità della loro circolazione, appaiono più idonei a garantire la necessaria sicurezza e quindi maggiormente conformi alle esigenze di protezione del patrimonio del minore (in questo senso De Cupis, 467).

Secondo la dottrina dominante in forza dell'obbligatorietà che contraddistingue la disposizione in commento («deve farli convertire»), l'atto posto in essere dal tutore non è subordinato all'autorizzazione del Giudice tutelare (Dell'Oro, 193, De Cupis, 467, contra Stella Richter-Sgroi, 526). Diversamente, si ritiene che poiché il Giudice tutelare può disporre la cauta custodia dei titoli, ai sensi dell'art. 76 disp. att. c.c., la conversione sarebbe sempre subordinata alla sua autorizzazione (Stella Richter-Sgroi, 527). È stato in merito specificato che il tutore ha solo l'obbligo di rappresentare al Giudice tutelare il rinvenimento di titoli al portatore e di indicare eventuali forme di investimento, mentre il potere decisionale è di esclusiva competenza dell'autorità giudiziaria (in questo senso Dell'Oro, 255; Santarcangelo, 515).

È inoltre opportuno evidenziare che secondo alcuni commentatori il Giudice tutelare può disporre un impego differente dei titoli rinvenuti ed in tal caso ove ritenga di alienarli è competente per la relativa autorizzazione il Tribunale ex art. 375 c.c. (Stella Richter- Sgroi, 527). Anche in questo caso il provvedimento del giudice è impugnabile mediante reclamo davanti al Tribunale ordinario (art. 45 disp att. c.c., Dell'Oro, 194).

Bibliografia

Bisegna, Tutela e curatela, in Nss. D.I., XIX, Torino, 1973; Bucciante, La potestà dei genitori, la tutela e l'emancipazione, in Rescigno (diretto da) Trattato di diritto privato, Torino, 1997; De Cupis, Della tutela dei minori, sub artt. 343-389, in Cian-Oppo Trabucchi (diretto da) Commentario al diritto italiano della famiglia, Padova, 1992; Dell'Oro, Tutela dei minori, in Comm. S.B., artt. 343-389, Bologna- Roma, 1979; Jannuzzi-Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004; Pazè, La tutela e la curatela dei minori, in Zatti (diretto da) Trattato di diritto di famiglia, Milano, 2012; Stella Richter- Sgroi, Delle persone e della famiglia, in Commentariodel codice civile, Torino, 1967.

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