Codice Civile art. 366 - Beni amministrati da curatore speciale.Beni amministrati da curatore speciale. [I]. Il tutore deve comprendere nell'inventario generale del patrimonio del minore anche i beni, la cui amministrazione è stata deferita a un curatore speciale [356]. Se questi ha formato un inventario particolare di tali beni, deve rimetterne copia al tutore, il quale lo unirà all'inventario generale. [II]. Il curatore deve anche comunicare al tutore copia dei conti periodici della sua amministrazione, salvo che il disponente lo abbia esonerato. InquadramentoLa disposizione in commento disciplina le modalità di redazione dell'inventario da parte del tutore qualora un soggetto abbia donato o lasciato con testamento beni a favore del minore ai sensi dell'art. 356 c.c. In questo caso i beni oggetto della curatela devono essere compresi nell'inventario generale di cui all'art. 362 c.c. e, nel caso in cui il curatore abbia redatto un proprio inventario, lo stesso deve essere allegato a quello del tutore (in merito De Cupis, 456; si veda anche Bucciante, 709 e seguenti; Pazè, 384). I compiti ed i poteri del tutore e del curatore nominato ai sensi dell'art. 356 c.c.si svolgono su binari paralleli, sicché ciascuno non può «invadere» la sfera di competenza dell'altro. Il tutore, difatti, ricevuto l'inventario del curatore non può sindacarne il contenuto né può chiedere, nel caso in cui il curatore sia stato dispensato dall'avente diritto, che gli vengano esibiti i rendiconti periodici. Ne consegue che il tutore non può essere ritenuto responsabile degli elementi risultanti dall'inventario redatto dal curatore speciale, dovendosi imputare ogni responsabilità a quest'ultimo (Dell'Oro, 160, Stella Richter-Sgroi, 438). Tuttavia, il curatore risponde comunque del suo operato al Giudice tutelare che può, nell'ambito dei suoi poteri di vigilanza, convocarlo, chiedere chiarimenti ex art. 44. disp. att. c.c., e secondo parte di dottrina, come già in precedenza evidenziato, deve comunque presentare il proprio rendiconto al Giudice tutelare ritenendosi la dispensa non operante con riferimento al Giudice tutelare (in questo senso Bucciante, 686, si veda anche il commento sub art. 356 c.c.). BibliografiaBucciante, La potestà dei genitori, la tutela e l'emancipazione, in Rescigno (diretto da) Trattato di diritto privato, Torino, 1997; De Cupis, Della tutela dei minori, sub Art. 343-389, in Cian-Oppo Trabucchi (diretto da), Commentario al diritto italiano della famiglia, Padova, 1992; Dell'Oro, Tutela dei minori, in Comm. S. B., artt. 343-389, Bologna-Roma, 1979; Finocchiaro-Finocchiaro, Il diritto di famiglia, Milano, 1984; Pazè, La tutela e la curatela dei minori, in Zatti (diretto da) Trattato di diritto di famiglia, Milano, 2012, 336; Stella Richter- Sgroi, Delle persone e della famiglia, in Commentariodel codice civile, Torino, 1958 |