Codice Civile art. 450 - Pubblicità dei registri dello stato civile.

Francesco Bartolini

Pubblicità dei registri dello stato civile.

[I]. I registri dello stato civile sono pubblici.

[II]. Gli ufficiali dello stato civile devono rilasciare gli estratti e i certificati che vengono loro domandati con le indicazioni dalla legge prescritte.

[III]. Essi devono altresì compiere negli atti affidati alla loro custodia le indagini domandate dai privati.

Inquadramento

Gli atti dello stato civile sono pubblici. Ciò significa che chi vi ha interesse può prenderne visione e farne consultazione. In proposito è tuttavia prescritto che debba farsene richiesta all'ufficiale di stato civile, il quale è tenuto a rilasciare gli estratti e le certificazioni domandate dall'interessato, nelle forme e nei modi previsti dalla legge.

La dottrina controverte in ordine alla natura giuridica della pubblicità offerta dai registri dello stato civile. In particolare, si discute se essa abbia valore di semplice pubblicità-notizia, se abbia efficacia meramente dichiarativa o se abbia forza costitutiva. In quest'ultimo senso si è espressa gran parte degli interpreti (Balestra-Bolondi, 589; Cerino Canova, 703; Ferri, 68). Pare più appropriato non affermare una regola generale ma riferirsi di volta in volta al singolo atto ed al suo contenuto. Ad esempio, si fa notare che lo stato di figlio deriva direttamente dalla filiazione e non già dall'iscrizione della nascita nell'apposito registro dello stato civile (Bianca, 305).

Il diritto di chiedere estratti o certificati non richiede motivazioni particolari, salvo i casi in cui essa è richiesta e salvi, altresì, i casi nei quali la domanda può provenire soltanto da determinati soggetti o previa una specifica autorizzazione. Ad esempio, la richiesta di un privato di ottenere atti, estratti o copie dai quali risulti la sussistenza di un rapporto di adozione di minori deve essere autorizzata dal tribunale per i minorenni.

L'estratto riguarda un atto esistente nei registri e consiste nella riproduzione, totale o parziale, di questo atto: in copia integrale o per riassunto. Il certificato è una attestazione non definita dalla legge e che è intesa in un significato onnicomprensivo: essa è riferita a tutto ciò che non è un estratto e che potrebbe avere anche un contenuto negativo, attestante la mancanza di atti nel registro.

Bibliografia

Andrini, Gli atti dello stato civile, Tr. Res, IV, Torino, 1997, 979 ss.; Balestra-Bolondi, in Della famiglia, a cura di Balestra, III, artt. 343-455, Commentario al codice civile diretto da Gabrielli, Torino 2009; Bianca, Diritto civile, II, Milano, 2005; Cerino Canova, Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, Commentario al diritto italiano della famiglia, diretto da Oppo, Cian e Trabucchi, IV, Padova, 1992; Ferri, Degli atti dello stato civile, artt. 449-455, in Commentario Scialoja - Branca, Bologna-Roma, 1973; Galgano (a cura di) Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, in Commentario compatto al codice civile, Piacenza, 2012; Merlino, Separazione personale tra coniugi, riconciliazionee regime patrimoniale della famiglia: osservazioni in margine al d.P.R. n. 396del 2000 (nuovoordinamento dello stato civile), in Giust. civ. 2006, II, 421 ss.; Scardulla, Stato civile, in Enc. dir., XLIII, Milano, 1990; Spangaro, Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, in Codice della famiglia, diretto da Sesta, Milano, 2015.

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