Codice Civile art. 452 - Mancanza, distruzione o smarrimento di registri.

Francesco Bartolini

Mancanza, distruzione o smarrimento di registri.

[I]. Se non si sono tenuti i registri o sono andati distrutti o smarriti o se, per qualunque altra causa, manca in tutto o in parte la registrazione dell'atto, la prova della nascita o della morte può essere data con ogni mezzo.

[II]. In caso di mancanza, di distruzione totale o parziale, di alterazione o di occultamento accaduti per dolo del richiedente, questi non è ammesso alla prova consentita nel comma precedente.

Inquadramento

L'art. 452 concerne due fattispecie diverse. L'una si verifica quando i registri dello stato civile non sono stati tenuti o sono andati distrutti o smarriti. L'altra riguarda il caso in cui manchi, invece, la registrazione dell'atto, in tutto o in parte. In entrambi i casi può fornirsi la prova della sussistenza del fatto che avrebbe dovuto risultare dall'atto mancante. In proposito, però, occorre qualche precisazione.

La disposizione citata non si riferisce all'atto di cittadinanza, per il quale valgono regole particolari. L'ufficiale giudiziario deve prendere in considerazione la normativa vigente in proposito, che considera rilevanti lo jus sanguinis, il criterio dello jus loci e, in modo specifico, gli altri criteri indicati in dettaglio dalla legislazione dedicata. La disposizione in esame è riferita espressamente all'atto di nascita e all'atto di morte. In proposito l'interessato a far risultare questi eventi è ammesso a fornire la prova idonea, con ogni mezzo. Soltanto se la mancanza, la distruzione, l'alterazione o l'occultamento dell'atto sono frutto del dolo del richiedente la prova è esclusa.

La medesima disposizione non riguarda l'atto di matrimonio. La circostanza trova ragione nel disposto dell'art. 132 c.c., per il quale, nel caso di distruzione o di smarrimento dei registri dello stato civile, l'esistenza del matrimonio può essere provata a norma dell'articolo 452. Ma quando vi sono indizi che per dolo o per colpa del pubblico ufficiale o per un caso di forza maggiore l'atto di matrimonio non è stato inserito nei registri a ciò destinati, la prova dell'esistenza del matrimonio è ammessa, sempre che risulti in modo non dubbio un conforme possesso di stato. In questa disposizione risiede, dunque, la differenza, che ha giustificato il mancato richiamo, nell'art. 452, dell'atto di matrimonio.

 L'atto di morte formato all'estero e riguardante un cittadino italiano deve essere trasmesso per via diplomatica o consolare per la trascrizione nei registri dello stato civile, atteso che solo attraverso detta formalità esso acquista la medesima efficacia probatoria degli atti dello stato civile formati in Italia. Nel caso in cui la trasmissione e la trascrizione siano mancate, occorre verificare se si verta nell'ipotesi in cui la prova della morte, ai c.c.sensi dell'art. 452 c.c. può essere data con ogni mezzo. Tale norma trova applicazione, tuttavia, soltanto nell'ipotesi in cui manchi qualsiasi registrazione dell'atto nei registri italiani od esteri ovvero quando non sia possibile avvalersi della prova privilegiata costituita dalle risultanze di tali registri. Ne consegue che, ove la registrazione della morte sia stata effettuata dall'ufficiale dello stato civile competente secondo la legge del luogo in cui l'evento si è verificato, la prova deve essere fornita mediante certificato rilasciato all'estero dall'autorità che ha formato l'atto accompagnato dalla legalizzazione della sottoscrizione dell'autorità estera da parte delle autorità consolari o diplomatiche secondo il modello previsto dall'art. 30 del d.P.R. n. 444/2000, o, se il rapporto riguarda paesi che aderiscono alla Convenzione dell'Aja del 5 ottobre 1961, ratificata con legge n. 1253/1966, mediante la formula "apostille" (Cass. n. 9687/2011). In tema di successione legittima, il rapporto di parentela con il de cuius a norma dell'art. 565 c.c., quale titolo che conferisce la qualità di erede, deve essere provato tramite gli atti dello stato civile. Tuttavia, nel caso in cui essi manchino o siano andati distrutti o smarriti ovvero omettano la registrazione di un atto, la prova dei fatti oggetto di registrazione quali la nascita, la morte o il matrimonio può essere data con qualsiasi mezzo, ai sensi dell'art. 452 c.c. (Cass. n. 22192/2020; Cass. n. 7276/2006).

Bibliografia

Andrini, Gli atti dello stato civile, Tr. Res, IV, Torino, 1997, 979 ss.; Balestra-Bolondi, in Della famiglia, a cura di Balestra, III, artt. 343-455, Commentario al codice civile diretto da Gabrielli, Torino 2009; Bianca, Diritto civile, II, Milano, 2005; Cerino Canova, Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, Commentario al diritto italiano della famiglia, diretto da Oppo, Cian e Trabucchi, IV, Padova, 1992; Ferri, Degli atti dello stato civile, artt. 449-455, in Commentario Scialoja - Branca, Bologna-Roma, 1973; Galgano (a cura di) Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, in Commentario compatto al codice civile, Piacenza, 2012; Merlino, Separazione personale tra coniugi, riconciliazionee regime patrimoniale della famiglia: osservazioni in margine al d.P.R. n. 396del 2000 (nuovoordinamento dello stato civile), in Giust. civ. 2006, II, 421 ss.; Scardulla, Stato civile, in Enc. dir., XLIII, Milano, 1990; Spangaro, Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, in Codice della famiglia, diretto da Sesta, Milano, 2015.

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