Legge - 19/02/2004 - n. 40 art. 3 - (Modifica alla legge 29 luglio 1975, n. 405).

Marzia Minutillo Turtur
aggiornato da Francesco Bartolini

(Modifica alla legge 29 luglio 1975, n. 405).

Art. 3.

1. Al primo comma dell'articolo 1 della legge 29 luglio 1975, n. 405, sono aggiunte, in fine, le seguenti lettere:

"d-bis) l'informazione e l'assistenza riguardo ai problemi della sterilità e della infertilità umana, nonché alle tecniche di procreazione medicalmente assistita;

d-ter) l'informazione sulle procedure per l'adozione e l'affidamento familiare".

2. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Inquadramento

La legge cui si riferisce la modifica operata dall'art. 3 aveva ad oggetto la costituzione dei consultori familiari. Il consultorio familiare è una struttura sanitaria voluta dalla legge a sostegno dei cittadini, che si tratti del singolo o della famiglia, gestita dalle Regioni attraverso le Asl. Esso svolge un servizio pubblico che rientra nelle prestazioni del Servizio sanitario nazionale. Al consultorio può accedere senza appuntamento qualsiasi cittadino, italiano o straniero (compreso il clandestino) per chiedere, nelle materie socio-sanitarie di sua competenza, informazioni ed assistenza. Tra le funzioni del consultorio familiare c'è quella di assistere da un punto di vista psicologico e sociale chi si trova ad affrontare una maternità non desiderata oppure chi la vorrebbe ma non riesce ad avere dei figli. Scopo del consultorio familiare è anche quello della prevenzione, sulla quale lavora il personale specializzato che accoglie gli utenti.

Il provvedimento concernente la procreazione medicalmente assistita costituì, per il legislatore, l'occasione per ritornare sulla normativa disciplinatrice dei consultori ed estenderne le attribuzioni alla prestazione di assistenza in tema di procreazione medicalmente assistita. L'art. 1 della l. n. 405/1975 indicava come segue le finalità del servizio di assistenza alla famiglia e alla maternità: a) l'assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile; b) la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell'integrità fisica degli utenti; c) la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento; d) la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza consigliando i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso. A queste indicazioni la l. n. 40/2004 ha aggiunto: d-bis) l'informazione e l'assistenza riguardo ai problemi della sterilità e della infertilità umana, nonché alle tecniche di procreazione medicalmente assistita; e d-ter) l'informazione sulle procedure per l'adozione e l'affidamento familiare.

Con questo intervento le norme innovative sulla procreazione hanno trovato nei consultori, per quanto riguarda i soggetti destinatari delle nuove tecniche, un appoggio e uno strumento di informazione certamente idonei, posto che quelle strutture avevano dato una prova positiva sul campo. Può ricordarsi che la legge istitutiva aveva demandato alla regione di fissare con proprie norme legislative i criteri per la programmazione, il funzionamento, la gestione e il controllo del servizio dei consultori in conformità a precisi principi. Essa disponeva: a) sono istituiti da parte dei comuni o di loro consorzi i consultori di assistenza alla famiglia e alla maternità quali organismi operativi delle unità sanitarie locali, quando queste saranno istituite; b) i consultori possono essere istituiti anche da istituzioni o da enti pubblici e privati che abbiano finalità sociali, sanitarie e assistenziali senza scopo di lucro quali presidi di gestione diretta o convenzionata dalle unità sanitarie locali, quando queste saranno istituite; c) i consultori pubblici ai fini della assistenza ambulatoriale e domiciliare, degli opportuni interventi e della somministrazione dei mezzi necessari si avvalgono del personale dei distretti sanitari, degli uffici sanitari comunali e consorziali, delle condotte mediche e ostetriche e delle altre strutture di base sociali, psicologiche e sanitarie. I consultori costituiti da istituzioni o da enti pubblici e privati adempiono alle funzioni di cui sopra mediante convenzioni con le unità sanitarie locali. I consultori pubblici e privati per gli esami di laboratorio e radiologici ed ogni altra ricerca strumentale possono avvalersi degli ospedali e dei presidi specialistici degli enti di assistenza sanitaria. Il personale di consulenza e di assistenza addetto ai consultori deve essere in possesso di titoli specifici in una delle seguenti discipline: medicina, psicologia, pedagogia ed assistenza sociale, nonché dell'abilitazione, ove prescritta, all'esercizio professionale. L'onere delle prescrizioni di prodotti farmaceutici va a carico dell'ente o del servizio cui compete l'assistenza sanitaria. Le altre prestazioni previste dal servizio istituito con la presente legge sono gratuite per tutti i cittadini italiani e per gli stranieri residenti o che soggiornino, anche temporaneamente, su territorio italiano.

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