Codice Civile art. 99 - Termine per la celebrazione del matrimonio.Termine per la celebrazione del matrimonio. [I]. Il matrimonio non può essere celebrato prima del quarto giorno dopo compiuta la pubblicazione [138] (1). [II]. Se il matrimonio non è celebrato nei centottanta giorni successivi, la pubblicazione si considera come non avvenuta [111 5]. (1) V. d.P.R. 3 novembre 2000, n. 396. InquadramentoLa ratio della pubblicità dell'annuncio di matrimonio presso la casa comunale è quella di consentire agli interessati di segnalare o far altrimenti emergere impedimenti ostatici. La pubblicità ha però un termine di efficacia, fissato dall'art. 99 c.c., in 180 giorni, e decorrente dal quarto giorno dall'avvenuta pubblicazione; scaduto questo termine, è necessaria la reiterazione della pubblicità. In buona sostanza, la disposizione è finalizzata a consentire a coloro che hanno avuto conoscenza della compiuta pubblicazione di proporre opposizione al matrimonio; ma è anche finalizzata a evitare che la richiesta di pubblicazione cristallizzi nel tempo in modo indefinito la volontà dei nubendi di contrarre matrimonio. Per soddisfare la prima esigenza, è previsto un lasso temporale minimo che deve decorre affinché il matrimonio possa essere celebrato; per soddisfare la seconda esigenza, è previsto un lasso temporale massimo, entro il quale il matrimonio deve essere celebrato Celebrazione del matrimonioTrascorsi tre giorni dalla pubblicazione di cui all'art. 99 c.c. senza che sia stata fatta alcuna opposizione, l'ufficiale dello stato civile può procedere alla celebrazione del matrimonio (art. 57, d.P.R. n. 396/ 2000). Fra i documenti registrati di seguito all'atto di matrimonio, l'ufficiale dello stato civile, che procede alla celebrazione o che richiede per questa altro ufficiale, inserisce negli archivi di cui all'articolo 10 d.P.R. n. 396/ 2000 anche i certificati attestanti che la pubblicazione è stata eseguita e che non è stata notificata alcuna opposizione (art. 57 cit., comma 2). Se il matrimonio non è celebrato nei centottanta giorni successivi, la pubblicazione si considera come non avvenuta: il termine in parola decorre non dal momento in cui la pubblicazione sia stata compiuta ma dopo i tre giorni di cui al comma 1 dell'art. 99 (Cian, Trabucchi, 202). Se la pubblicazione è stata effettuata in più Comuni, i centottanta giorni vengono computati dal giorno in cui tutte e due le pubblicazioni siano state compiute oppure, atteso che esse sono disposte sempre da uno stesso ufficiale di Stato Civile, quello a cui sono state richieste ex art. 53 d.P.R. n. 396/ 2000 che è il solo competente — ex art. 106 c.c. e salva la deroga dell'art. 109 c.c. — a celebrare il matrimonio (Cian, Trabucchi, 202) SanzioniSe il matrimonio è celebrato prima del decorso del quarto giorno successivo alla pubblicazione, l'ufficiale di Stato Civile è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 20 a euro 103, per effetto del richiamato all'art. 135 c.c. fatto dall'art. 138 c.c. Quando, invece, il matrimonio è celebrato dopo i centottanta giorni, si verifica, di fatto, un caso di omissione di pubblicazione e, pertanto, la sanzione applicabile è quella di cui all'art. 134 c.c. (Sesta, 344) che punisce l'ufficiale di Stato civile e gli sposi con una sanzione pari al pagamento di un importo compreso tra euro 41 ed euro 206. BibliografiaBianca C. M., Istituzioni di diritto privato, Milano, 2014; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Ferrando, L'invalidità del matrimonio in Tr. ZAT, I, Milano, 2002; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Spallarossa, Le condizioni per contrarre matrimonio, in Tr. ZAT, I, Milano, 2011. |