Codice Civile art. 171 - Cessazione del fondo (1).Cessazione del fondo (1). [I]. La destinazione del fondo termina a seguito dell'annullamento [117] o dello scioglimento [149] o della cessazione degli effetti civili del matrimonio. [II]. Se vi sono figli minori il fondo dura fino al compimento della maggiore età dell'ultimo figlio. In tale caso il giudice [38 att.] può dettare, su istanza di chi vi abbia interesse, norme per l'amministrazione del fondo. [III]. Considerate le condizioni economiche dei genitori e dei figli ed ogni altra circostanza, il giudice può altresì attribuire ai figli, in godimento o in proprietà, una quota dei beni del fondo. [IV]. Se non vi sono figli, si applicano le disposizioni sullo scioglimento della comunione legale [191 ss.]. (1) Articolo così sostituito dall'art. 53 l. 19 maggio 1975, n. 151. L'art. 48 della stessa legge, ha modificato l'intitolazione di questa Sezione. InquadramentoL'art. 171 c.c. individua le cause di cessazione del fondo. Il fondo patrimoniale cessa: 1. In caso di annullamento del matrimonio; 2. In caso di divorzio dei coniugi. La norma non menziona, come cause di cessazione, lo scioglimento consensuale o il cd. svuotamento (vendita dell'unico bene), ma si tratta di ipotesi ammesse dalla giurisprudenza. Per le ipotesi di cessazione legate all'annullamento del vincolo matrimoniale o alla pronuncia divorzile, l'art. 171 comma 2, introduce una deroga ove vi siano figli minori: in questo caso, il fondo dura fino al compimento della maggiore età dell'ultimo figlio e il giudice può dettare, su istanza di chi vi abbia interesse, norme per l'amministrazione del fondo. Considerate le condizioni economiche dei genitori e dei figli ed ogni altra circostanza, il giudice può altresì attribuire ai figli, in godimento o in proprietà, una quota dei beni del fondo. Se non vi sono figli, si applicano le disposizioni sullo scioglimento della comunione legale. Cessazione del fondoSecondo l'indirizzo prevalente della giurisprudenza, è ammissibile la cessazione volontaria del fondo patrimoniale per mutuo consenso dei coniugi, pur in presenza di figli minori (in questo caso, però, con il solo limite della autorizzazione giudiziale). La revocabilità per mutuo consenso del fondo patrimoniale potrebbe anche aversi per effetto del cd. svuotamento, ossia la vendita di tutti i beni che lo costituiscono. In tempi recenti, la Suprema Corte ha precisato che i coniugi non possono sciogliere consensualmente il fondo patrimoniale in presenza di figli minori, o anche solo concepiti, i quali, pertanto, sono legittimati a dedurne la conseguente l'invalidità (Cass. n. 17811/2014): ciò assumendo ha però previsto, a tal fine, possibili spazi a seguito della rituale richiesta di autorizzazione al giudice, nelle stesse forme dell'art. 169 c.c. CompetenzaCon la l. n. 219/2012 è venuta meno la diversità di competenza tra Tribunale ordinario (art. 169 c.c.) e tribunale per i minorenni (art. 171 c.c.), non più sussistente in seno all'art. 38 disp. att. c.c. BibliografiaAuletta, Diritto di famiglia, Torino, 2014; Bianca C. M., Istituzioni di diritto privato, Milano, 2014; Cian, Trabucchi - a cura di -, Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Finocchiaro F., Matrimonio in Comm. S. B., artt. 84 - 158, Bologna - Roma, 1993; Jemolo, in La famiglia e il diritto, in Ann. fac. giur. Univ. Catania, Napoli, 1949, 57; Oberto, La comunione legale tra i coniugi in Tr. C.M., Milano, 2010; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta - a cura di -, Codice della famiglia, Milano, 2015. |