Legge - 1/12/1970 - n. 898 art. 12 quinquies

Giuseppe Pagliani
Francesco Maria Bartolini

Art. 12-quinquies.

1. Allo straniero, coniuge di cittadina italiana, la legge nazionale del quale non disciplina lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, si applicano le disposizioni di cui alla presente legge (1).

(1) Articolo aggiunto dall'articolo 20, comma 1, della Legge 6 marzo 1987, n. 74.

Inquadramento

Norma di stampo processuale, che dettava una regola speciale in tema di giurisdizione per le cause nelle materie regolate dalla l. n. 898/1970. La funzione della norma era quella di estendere allo straniero, coniuge di cittadino italiano, tutta la disciplina del divorzio prevista dalla normativa interna. La successiva entrata in vigore della l. 31 maggio 1995, n. 218 , ha reso superata la disposizione nelle parti che con tale legge siano in contrasto.

La disposizione si inquadrava nella allora vigente normativa in tema di diritto internazionale privato e andava a disciplinare il particolare e specifico caso del coniuge cittadina italiana parte in un giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio contratto con un cittadino straniero. Il contesto è poi stato mutato con le più comprensive norme di cui alla l. n. 218/1995, che offrono una regolamentazione più completa ma pur sempre da applicare ove l'ordinamento italiano non assicuri prevalenza agli obblighi sul piano internazionale e su quello dell'Unione europea.

La complessa disciplina conseguente si articola sul disposto degli artt. 3 (giurisdizione in funzione del domicilio o della residenza in Italia o presenza ivi di un rappresentante autorizzato a stare in giudizio; criteri di competenza di cui alla Convenzione di Bruxelles 27 settembre 1971, n. 804), 4 (accettazione convenzionale della giurisdizione; deroga convenzionale della giurisdizione italiana), 31 (designazione della giurisdizione convenzionale mediante scrittura privata; negli Stati membri, applicazione del regolamento n. 2020/1259UE del Consiglio del 20 dicembre 2010) e 32 (in materia di scioglimento del matrimonio la giurisdizione sussiste quando uno dei coniugi è cittadino italiano o il matrimonio è stato celebrato in Italia. La disposizione dell'art. 32 ha reso superflua la norma dettata dall'art. 12 quinquies l. n. 898/1970.

Ai sensi dell' art. 5 del Regolamento UE n. 1259/2010 , i coniugi possono designare di comune accordo la legge applicabile al procedimento; per cui, il divorzio di una coppia di nazionalità diverse può essere pronunciato in Italia anche senza previa separazione, in applicazione della normativa straniera, che stabilisca la possibilità di richiesta immediata di divorzio ( Trib. Parma, n. 599/2014 , Dir. e giust. 2014).

In tema di nullità del matrimonio, di separazione personale e di scioglimento del matrimonio, la giurisdizione italiana sussiste quando le parti l'abbiano convenzionalmente accettata e l'accettazione sia provata per iscritto. Per il Tribunale di Rieti (14 dicembre 2019, n. 892) la prova può essere desunta dall'avere i coniugi presentato il ricorso davanti al giudice nazionale.

La normativa sovranazionale

La normativa interna cede a fronte degli obblighi assunti dall'Italia con i trattati internazionali e per effetto della sua partecipazione all'Unione europea.

La più importante resta la Convenzione dell'Aja 1970, ratificata dall'Italia il 18 marzo 1970, sul riconoscimento dei divorzi e delle separazioni legali, che si applica al riconoscimento, in uno Stato contraente, dei divorzi e delle separazioni acquisiti in un altro Stato contraente, per effetto di un procedimento giudiziario o di un'altra procedura ufficialmente riconosciuta in quest'ultimo Stato, e che vi hanno efficacia legale.

In ambito Unione europea in breve sintesi possono essere ricordati: il regolamento (CE)n. 2201/2003 del Consiglio, del 27 novembre 2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale; il regolamento UE n. 1259/2010 del Consiglio del 20 dicembre 2010 relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione personale; il regolamento (UE) n. 2019/1111 de Consiglio del 25 giugno 2019, relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale.

Sussiste la giurisdizione italiana, ai sensi dell' art. 32 l. n. 218/1995 , in una causa di divorzio proposta da una cittadina italiana contro il coniuge straniero non residente in Italia, a nulla rilevando né la prevalente localizzazione della vita matrimoniale all'estero (relativa ex art. 31 al diritto applicabile) né la pendenza di analogo giudizio all'estero (non invocata ex art. 7 della medesima legge) ( Cass. S.U. , n. 61/2000 ).

Aspetti processuali

La controversia, per i procedimenti instaurati successivamente  al 28 febbraio 2023,  è trattata nelle forme del rito unico per le cause in materia di persone, di minorenni e di famiglie (artt. 473-bis e seguenti c.p.c.). Va ricordato che l'art. 31 l. 31 maggio 1995, n. 218, Disposizioni di diritto internazionale privato, ha stabilito che le parti possono designare, di comune accordo e mediante scrittura privata, la legge applicabile al divorzio e alla separazione personale.

Bibliografia

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