Regolamento - 20/12/2010 - n. 1259 art. 21 - Entrata in vigore e data di applicazioneEntrata in vigore e data di applicazione Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Per gli Stati membri partecipanti che partecipano a una cooperazione rafforzata in forza di una decisione adottata ai sensi dell'articolo 331, paragrafo 1, secondo comma o terzo comma, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il presente regolamento si applica dalla data indicata nella relativa decisione. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri partecipanti conformemente ai trattati. InquadramentoLe disposizioni contenute negli artt. 17 ss. verranno trattate congiuntamente perché sono norme residuali, che non richiedono particolari approfondimenti. L'art. 17 è una norma di coordinamento che elenca le informazioni che gli Stati aderenti dovevano fornire alla Commissione entro il 21 settembre 2011 per consentire ai coniugi la formazione degli accordi ex art. 5 Reg. L'art. 18 fissa al 21 giugno 2012 la data di entrata in vigore del regolamento, ma prevede la immediata applicabilità degli accordi sulla legge applicabile raggiunti in precedenza purché rispettosi dei requisiti formali di cui all'art. 7; il par. 3 contiene una norma di diritto intertemporale. L'art. 19 stabilisce che l'adesione al regolamento non osta alla permanenza della partecipazione di alcuni Stati aderenti ad altre convenzioni matrimoniali che regolano conflitti di leggi in materia di separazione e divorzio specificando però, al par. 2 che le norme del presente regolamento prevalgono su queste ultime. L'art. 20 disciplina la clausola di revisione della convenzione, ogni cinque anni, mentre l'art. 21 si occupa dell'entrata in vigore, assicurando l'adesione successiva di altri Stati membri con la procedura di cui all'art. 331 TFUE. L'ultimo paragrafo prevede l'applicazione obbligatoria del regolamento a tutti gli Stati aderenti, ma è una clausola di stile, giacché l'atto prescelto, il Regolamento, rientra tra quelli vincolanti. Norme residueNon vi sono ulteriori considerazione da fare sugli artt. da 17 a 21 attesa la loro semplicità. Come annotazioni finali, va ricordato che al momento della sua entrata in vigore il regolamento ha trovato applicazione nell'ordinamento dei quattordici Stati che hanno inizialmente partecipato alla cooperazione rafforzata che ne ha consentito l'adozione: Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Ungheria. L'art. 21 par. 3 consente agli altri Stati membri dell'Unione di aderire in un secondo momento, qualora dovessero decidere di accettare le disposizioni uniformi, e continuano nel frattempo ad applicare il proprio sistema nazionale di diritto internazionale privato. Fra gli Stati membri partecipanti si annoverano quasi tutti i Paesi fondatori (con l'esclusione dei soli Paesi Bassi), ma anche molti Paesi che hanno aderito recentemente; vi sono sia Paesi nei quali il divorzio viene concesso a condizioni abbastanza rigorose, come l'Italia prima della innovazioni apportate dai d.l. n. 132/2014 e dalla l. n. 55/2015, ed addirittura Malta, che al momento dell'adozione del regolamento non ammetteva il divorzio (che verrà introdotto con legge solo a decorrere dal 1 ottobre 2011), sia Paesi nei quali il divorzio è ammesso con relativa facilità, come la Germania o la Spagna. Mancano però tutti i Paesi scandinavi e quelli di common law, che tradizionalmente applicano al divorzio unicamente la lex fori (rilievo di Zanobetti, 250 ss.). Il regolamento è entrato in vigore concretamente il 21.06.12 solo per i giudizi iniziati dopo tale data, ma ha assunto efficacia retroattiva con riferimento a quelli già pendenti al momento della sua entrata in vigore se risultavano rispettate le condizioni ed i requisiti formali di cui agli artt. 5 e 7. Le norme poste dal regolamento hanno carattere universale, poiché si applicano «qualunque sia la legge richiamata» (art. 4) e valgono nei quattordici Stati per tutti i divorzi e le separazioni personali che «implichino conflitti di leggi», anche se collegati con Paesi membri non partecipanti o con Paesi terzi, esterni all'Unione. Per ciò che concerne il nostro ordinamento, le norme del regolamento hanno sostituito integralmente l'art. 31 della l. n. 218/1995 che definiva i conflitti tra leggi applicabili in materia di separazione e divorzio. BibliografiaBaruffi, Il regolamento sulla legge applicabile ai «divorzi europei», in Dir. un. eur., 2011, 867-893; Bergamini, Evoluzioni nel diritto di famiglia dell'Unione europea: il regolamento 1259/2010 sulla legge applicabile al divorzio e alla separazione personale, in Studi sull'integrazione europea, 2012, 181 ss.; Bergamini-Dereatti, L'uniformazione (parziale) della legge applicabile nel diritto dell'UE. Dal nuovo Reg. n. 1259/2010 al Reg. sulle successioni: il focus sulla volontà delle parti per contenere il forum running, in Int'l lis, 2012, 10 ss.; Bergamini, Evoluzioni nel diritto di famiglia dell'Unione europea: il nuovo Regolamento 1259/2010, in Panella - Spatafora (a cura di), Studi in onore di Claudio Zanghì, vol. III - t. 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Il regolamento UE n. 1259/2010 sulla legge applicabile allo scioglimento del matrimonio e alla separazione personale, in Nuova giurisprudenza civile commentata, 2012, 250 ss. |