Legge - 15/01/1994 - n. 64 art. 15

Gustavo Danise

Art. 15.

Le Autorità giudiziarie o amministrative di uno Stato contraente hanno facoltà, prima di decretare il ritorno del minore, di domandare che il richiedente produca una decisione o attestato emesso dalle Autorità dello Stato di residenza abituale del minore, comprovante che il trasferimento o il mancato rientro era illecito ai sensi dell'Articolo 3 della Convenzione, sempre che tale decisione o attestato possa essere ottenuto in quello Stato. Le Autorità centrali degli Stati contraenti assistono il richiedente, per quanto possibile, nell'ottenimento di detta decisione o attestato.

Inquadramento

L'art. 15 è un completamento dell'art. 14 e ne condivide la natura di norma strumentale alla proficua attuazione di altre disposizioni della convenzione (art. 3 in relazione agli artt. 12 e 13). Si è detto nell'art. 14 infatti che l'Autorità decidente può ordinare il rientro del minore dopo aver accertato l'illecito da parte dell'altro genitore, ricavandolo dal provvedimento dello Stato ove il minore ha la residenza abituale di affidamento del minore al genitore (o ente) che richiede il rientro. Se tale provvedimento non è allegato agli atti del procedimento al momento della presentazione del ricorso, ai sensi dell'art. 8 lett. e), l'Autorità può chiedere al genitore istante di produrlo; sempre che vi riesca. Allo scopo l'istante è assistito dalle Autorità centrali degli Stati contraenti per l'ottenimento di detta decisione o attestato.

La possibilità di richiedere una decisione o un attestato emesso dalle autorità della residenza abituale del minore

Questo articolo risponde alle difficoltà che le autorità competenti dello Stato richiesto possono incontrare nel momento in cui devono decidere su una domanda di ritorno di minore senza essere certe dell'applicazione nella fattispecie del diritto della residenza abituale di quest'ultimo. Se questo è il caso, le autorità in questione possono chiedere «che il richiedente produca una decisione o attestato emesso dalle autorità dello Stato di residenza abituale del minore». La richiesta non ha natura vincolante, nel senso che il ritorno del minore non può essere condizionato dal suo adempimento; tale conclusione deriva sia dal tenore letterale dell'articolo (che parla di «chiedere» e non di «esigere») che della eventualità, ammessa dalla disposizione stessa, che l'ottenimento dei documenti sollecitati non sia possibile nello Stato della residenza del minore. Non potrebbe essere diversamente altrimenti il sistema normativo della convenzione cadrebbe in contraddizione, poiché se l'art. 8 lett. e) facoltizza semplicemente l'istante a produrre il documento o attestato che contiene le statuizioni sul diritto di affidamento, il successivo art. 15 non può porre obbligatoriamente tale produzione a carico dell'istante. Su quest'ultimo punto, l'ultima parte della norma pone a carico delle autorità centrali l'obbligo di aiutare il richiedente ad ottenere la decisione o l'attestato per facilitargli tale compito, dato che l'autorità centrale può produrre un attestato riguardante il proprio diritto in materia di custodia, secondo l'articolo 8 lett. f). Il contenuto della decisione o attestato deve rilevare ai fini della valutazione del carattere illecito, ai sensi della convenzione, del trasferimento o del mancato ritorno.

Bibliografia

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