Regolamento - 27/11/2003 - n. 2201 art. 39 - Certificato relativo alle decisioni rese nelle cause matrimoniali e in materia di responsabilità genitoriale1

Rosaria Giordano

Certificato relativo alle decisioni rese nelle cause matrimoniali e in materia di responsabilità genitoriale1

L'autorità giurisdizionale o l'autorità competente dello Stato membro d'origine rilascia, su richiesta di qualsiasi parte interessata, un certificato utilizzando il modello standard di cui all'allegato I (decisioni in materia matrimoniale) o all'allegato II (decisioni in materia di responsabilità genitoriale).

[1] Articolo abrogato dall'articolo 104 del Regolamento del Consiglio del 25 giugno 2019, n. 1111, a decorrere dal 1° agosto 2022, fatto salvo quanto disposto dall'articolo 100, paragrafo 2, del medesimo Reg. 1111/2019.

Inquadramento

La disposizione in esame stabilisce che l'autorità giurisdizionale o l'autorità competente dello Stato membro d'origine rilascia, su richiesta di qualsiasi parte interessata, un certificato utilizzando il modello standard di cui all'allegato I (decisioni in materia matrimoniale) o all'allegato II (decisioni in materia di responsabilità genitoriale).

Il certificato viene rilasciato dal giudice d'ufficio una volta che la decisione diviene esecutiva nello Stato membro d'origine, qualora al momento della pronuncia il caso rivesta già carattere transfrontaliero, rientrando altrimenti nell'onere della parte interessata richiedere lo stesso.

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha chiarito che l'esecuzione di una decisione certificata non può essere negata nello Stato membro di esecuzione adducendo un mutamento delle circostanze, sopravvenuto dopo la sua emanazione, che deve essere dedotto dinanzi al giudice competente dello Stato membro di origine (CGUE III, 1° luglio 2010, n. 211).

Contenuto dei certificati in materia matrimoniale e di responsabilità genitoriale

La disposizione in esame stabilisce che l'autorità giurisdizionale o l'autorità competente dello Stato membro d'origine rilascia, su richiesta di qualsiasi parte interessata, un certificato utilizzando il modello standard di cui all'allegato I (decisioni in materia matrimoniale) o all'allegato II (decisioni in materia di responsabilità genitoriale).

Per quanto attiene al modello standard di certificato per le decisioni in materia matrimoniale, oltre alle indicazioni sulle parti e sul tipo di pronuncia (separazione, divorzio, annullamento del matrimonio), deve essere indicato: se si tratta di decisione resa in contumacia di una parte e, nell'ipotesi affermativa, il certificato dovrà essere corredato dalla parte che chieda il riconoscimento o l'esecuzione della pronuncia della documentazione richiesta dall'art. 37, § II, dello stesso Regolamento in esame (ossia: a) l'originale o una copia autenticata del documento comprovante che la domanda giudiziale o l'atto equivalente è stato notificato o comunicato al contumace; o b) un documento comprovante che il convenuto ha inequivocabilmente accettato la decisione); se nello Stato membro d'origine può ancora essere proposta opposizione avverso la pronuncia; da quando decorrono, sempre nello Stato membro d'origine, gli effetti giuridici della decisione di attenuazione o scioglimento del vincolo coniugale.

Il modello standard di certificato allegato al Regolamento in commento per le decisioni in materia di responsabilità genitoriale, oltre alle indicazioni sulle parti e su eventuali titolari della responsabilità genitoriale differenti dai genitori (ad esempio, i servizi sociali del Comune), deve essere corredato delle seguenti indicazioni: se si tratta di decisione resa in contumacia di una parte , il certificato dovrà essere corredato dalla parte che chieda il riconoscimento o l'esecuzione della pronuncia della documentazione richiesta dall'art. 37, § II, dello stesso Regolamento in esame (ossia: a) l'originale o una copia autenticata del documento comprovante che la domanda giudiziale o l'atto equivalente è stato notificato o comunicato al contumace; o b) un documento comprovante che il convenuto ha inequivocabilmente accettato la decisione); dati dei minori coinvolti nella decisione (se sono più di quattro dovranno essere richiesti due certificati); se la decisione è esecutiva nello Stato membro di origine; nel caso di pronuncia esecutiva, se è stata notificata alla parte nei confronti della quale si intende farla valere (con indicazioni, in detta ipotesi, sul recapito di detta parte e sulla data dell'avvenuta notifica).

Inoltre se si tratta di decisioni relative all'esercizio del diritto di visita per le quali è richiesto l'exequatur ai sensi dell'art. 28 del Regolamento in esame dovranno essere indicate, nella misura in cui possano evincersi dalla pronuncia, le modalità di esercizio del diritto di visita, con specificazione degli obblighi rispettivi imposti all'affidatario ed al beneficiario del diritto di visita, nonché delle eventuali limitazioni poste allo stesso.

Tra le condizioni ostative al rilascio del certificato non rientra, pertanto, la manifesta contrarietà del provvedimento all'ordine pubblico dello Stato richiesto dell'esecuzione. Il che sembra dipendere dal fatto che è il giudice dello Stato membro di provenienza del provvedimento ad effettuare il controllo. Secondo taluni, peraltro, la norma sarebbe un'ulteriore dimostrazione del particolare favor che caratterizza la disciplina agevolata di queste pronunce rispetto alle altre in tema di responsabilità genitoriale (Magrone, 367).

Procedura per l'emissione del certificato

Il certificato viene rilasciato dal giudice d'ufficio una volta che la decisione diviene esecutiva nello Stato membro d'origine, qualora al momento della pronuncia il caso rivesta già carattere transfrontaliero. Se invece un tale carattere è assunto successivamente sarà onere della parte interessata richiedere il rilascio del certificato.

Circostanze sopravvenute

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha chiarito che l'esecuzione di una decisione certificata non può essere negata nello Stato membro di esecuzione adducendo un mutamento delle circostanze, sopravvenuto dopo la sua emanazione, tale per cui l'esecuzione potrebbe ledere gravemente il superiore interesse del minore, evidenziando che un mutamento del genere deve essere dedotto dinanzi al giudice competente dello Stato membro di origine, al quale dovrebbe essere presentata anche l'eventuale domanda di sospensione dell'esecuzione della sua decisione (CGUE, III, 1° luglio 2010, n. 211).

Bibliografia

Biagioni, Il nuovo regolamento comunitario sulla giurisdizione e sull'efficacia delle decisioni in materia matrimoniale e di responsabilità dei genitori, in Riv. dir. internaz. 2004, 991; Biavati, Il riconoscimento e il controllo delle decisioni europee in materia familiare, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2003, 1241; Bonomi, Il regolamento comunitario sulla competenza e sul riconoscimento in materia matrimoniale e di potestà dei genitori, in Riv. dir. internaz. 2001, 298; Bruneau, La reconnaissance et l'exécution des décisions rendues dans l'Union européenne, in La Semaine Juridique 2001, 803; Consolo, Nuovi problemi di diritto processuale civile internazionale, Milano 2002; Conti, Il nuovo regolamento comunitario in materia matrimoniale e di potestà parentale, in Fam. e dir. 2004, 291; Conti, Il riconoscimento e l'esecuzione dei provvedimenti in materia di diritto di visita ed il regolamento CE n. 1347/2000, in Fam. e dir. 2003, 1, 60; Magrone, La disciplina del diritto di visita nel regolamento (CE) n. 2201/2003, in Riv. dir. internaz.priv. e proc. 2005, 339; McEleavy, The Comunitarization of Divorce Rules: What Impact for English and Scottish Law?, in Int. Comp. Law Quaterly 2004, 695; McEleavy, Brussels II bis: Matrimonial Metters, Parental Responsability, Child Abduction and Mutual Recognition, in Int.Comp. Law Quaterly 2004, 503; Mosconi, Giurisdizione e riconoscimento delle decisioni in materia matrimoniale secondo il regolamento comunitario 29 maggio 2000, in Riv. dir. proc. 2001, 376; Picardi, Le matrici socioeconomiche del titolo esecutivo europeo, in Studi in onore di Romagnoli, Milano 1997, 985.

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