Il rigetto della domanda di lite temeraria non giustifica la compensazione per soccombenza reciproca
25 Maggio 2018
Il caso. La vicenda trae origine da una decisione del Tribunale di Napoli Nord con la quale veniva rigettato sia l'appello proposto dai soccombenti in primo grado, sia la domanda di condanna ex art. 96 c.p.c. proposta dagli appellati e venivano compensate le spese di lite, «attesa la soccombenza reciproca».
Illegittima, contraddittoria ed illogica compensazione spese di lite. Contro tale pronuncia uno degli appellati ha proposto ricorso per cassazione, lamentando illegittima, contraddittoria ed illogica compensazione delle spese di lite per inesistenza assoluta di soccombenza reciproca.
Il rigetto della domanda di lite temeraria. Il Collegio ritiene di aderire al recente orientamento espresso dalla giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 9532/2017), in base al quale, stante la natura meramente accessoria della domanda ex art. 96 c.p.c. rispetto all'effettivo tema di lite cui va rapportata la verifica della soccombenza, nel caso di rigetto della domanda ex art. 96 proposta dagli appellati e di rigetto dell'appello non si ha una ipotesi di pluralità di domande effettivamente contrapposte idonea a determinare la soccombenza reciproca sulla quale il tribunale, nel caso in esame, ha fondato la compensazione delle spese di lite di secondo grado.
La Suprema Corte ha, dunque, accolto, per quanto di ragione, il ricorso, cassato la sentenza impugnata e rinviato la causa al tribunale di Napoli Nord in persona di diverso magistrato.
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