Proroga del contratto di lavoro somministrato a tempo determinatoInquadramentola somministrazione di lavoro è un istituto tipico, in forza del quale un soggetto specificamente autorizzato dalla legge (somministratore) assume e pone a disposizione di un altro soggetto (utilizzatore), a tempo indeterminato o determinato, uno o più lavoratori suoi dipendenti, i quali, per tutta la durata della missione, prestano la loro attività lavorativa nell'interesse, sotto la direzione e il controllo dell'utilizzatore. L'istituto in commento prevede, dunque, l'intervento di tre soggetti (si tratta, infatti, di un rapporto trilaterale): da un lato, somministratore e utilizzatore, legati da un contratto di natura commerciale che può essere stipulato a tempo indeterminato o determinato, e dall'altro lato, somministratore e lavoratore, legati da un contratto di lavoro somministrato, a tempo indeterminato o determinato. FormulaEgregio/Gentile Sig./Sig.ra…. ………… Essendosi verificate le seguenti condizioni……………..1 che determinano l'esigenza di prorogare il termine del Suo contratto di lavoro, Le comunichiamo con la presente la proroga dal………. al……………. della Sua missione presso la società………………. alle medesime condizioni sino ad oggi pattuite e per l'espletamento della medesima attività da Lei espletata in forza del Suo contratto iniziale di lavoro. Alla scadenza della proroga come sopra indicata, il contratto con Lei in essere sarà automaticamente risolto, senza preavviso e senza ulteriori comunicazioni. Voglia restituirci copia della presente sottoscritta per accettazione. Luogo e data … Firma del datore di lavoro … [1] Indicare le condizioni di cui all'art. 19, comma 1, del d.lgs. n. 81/2015, come modificato dal d.l n. 87/2018, conv. con modif. nella l.n. 96/2018, che come previsto dall'art. 2, comma 1-ter del d.l. n. 87/2018, come modificato in sede di conversione, “si applicano esclusivamente all'utilizzatore” dal 14 luglio 2018. CommentoIl termine inizialmente posto al contratto di lavoro somministrato a tempo determinato può, in forza del disposto del comma 2 dell'art. 34 del d.lgs. n. 81/2015, essere prorogato, con il consenso del lavoratore e per atto scritto, nei casi e per la durata previsti dal contratto collettivo applicato dal somministratore. Il CCNL applicato dalle APL (Assolavoro) del 22 febbraio 2014, all'art. 47 (“Proroghe”) prevede: 1. La materia delle proroghe è di esclusiva competenza del presente Contratto Collettivo. Con riferimento al dettato previsto dall'art. 22, comma 2, secondo periodo del d.lgs. n. 276/03, il periodo di assegnazione iniziale può essere prorogato per 6 volte nell'arco di 36 mesi. Il periodo temporale dei 36 mesi si intende comprensivo del periodo iniziale di missione, fermo restando che l'intero periodo si configura come un'unica missione. 2. Il periodo iniziale può essere prorogato con il consenso del lavoratore e, ai soli fini probatori, deve essere formalizzato con atto scritto. Le proroghe sono da intendersi continuative, senza alcuna soluzione di continuità del rapporto di lavoro. 3. Resta inteso che, nei casi di somministrazione per la sostituzione di lavoratori assenti, il periodo iniziale della missione può essere prorogato fino alla permanenza delle ragioni che hanno causato l'assenza. 4. L'informazione al lavoratore della durata temporale della proroga va fornita, salvo motivi d'urgenza, con un anticipo di 5 giorni rispetto alla scadenza inizialmente prevista o successivamente proroga, e comunque mai inferiore a 2 giorni”. Per effetto dell'entrata in vigore del d.l. n. 87/2018 (il 14 luglio 2018) e della successiva legge di conversione (il 12 agosto 2018), anche alla somministrazione si applicano, in forza del rinvio alla norma operato dall'art. 34 d.lgs. n. 81/2015, le condizioni previste per il contratto a tempo determinato dall'art. 19, comma 1, del d.lgs. n. 81/2015, come modificato dal d.l n. 87/2018, conv. con modif. nella l.n. 96/2018. Tali condizioni, come previsto dall'art. 2, comma 1-ter del decreto del 2018, come modificato in sede di conversione, “si applicano esclusivamente all'utilizzatore” dal 14 luglio 2018. All'utilizzatore trovano quindi applicazione le limitazioni previste in materia di proroga e rinnovo così come previste dall''art. 21 d.lgs. n. 81/2015, come novellato dal legislatore del 2018. Si vedano per approfondimenti anche la Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 17/2018, nonché il CCNL 21 dicembre 2018 applicato dalle APL in ordine alla durata massima dei contratti e della successione, oltre che in materia di proroghe (fissato, di regola, in un numero massimo di 6 per ogni singolo contratto, nell'arco del limite legale di 24 mesi; in caso di diverso limite di durata individuato dal CCNL applicato dall'utilizzatore, con riferimento alla successione dei contratti ex art. 19, comma 2, d.lgs. n. 81/2015, il numero massimo di proroghe per ogni singolo contratto è elevato a 8 negli specifici casi individuati dallo stesso. Si evidenzia che, nel contesto ed in considerazione dell'emergenza epidemiologica legata alla diffusione del Covid-19, in sede di conversione del d.l. n. 18/2020, ad opera della legge 24 aprile 2020, n. 27, è stato introdotto l'art. 19-bis, (rubricato “Norma di interpretazione autentica in materia di accesso agli ammortizzatori sociali e rinnovo dei contratti a termine”) il quale dispone che, considerata l'emergenza epidemiologica da COVID-19, ai datori di lavoro che accedono agli ammortizzatori sociali di cui agli articoli da 19 a 22 del medesimo d.l. n. 18 del 17 marzo 2020, nei termini ivi indicati, è consentita la possibilità, in deroga alle previsioni di cui agli artt. 20, comma 1, lett. c), 21, comma 2, e 32, comma 1, lett. c) del d.lgs. n. 81/2015, di procedere, nel medesimo periodo, al rinnovo o alla proroga dei contratti a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione. Stante il perdurare dell'emergenza epidemiologica legata alla diffusione del Covid-19, ASSOLAVORO, FELSA CISL, NIDIL CGIL e UILTEMP hanno siglato in data 9 maggio 2020 un nuovo accordo, con il quale sono state individuate misure urgenti a sostegno della continuità occupazionale e del reddito dei lavoratori, oltre che delle agenzie di somministrazione. Con il d.l. 19 maggio 2020, n. 34, è stata prevista (art. 93), in deroga all'art. 21 del d.lgs. n. 81/2015, per far fronte al riavvio delle attività in conseguenza all'emergenza epidemiologica da COVID-19, la possibilità di rinnovare o prorogare fino al 30 agosto 2020 i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato in essere alla data del 23 febbraio 2020, anche in assenza delle condizioni di cui all'art. 19, comma 1, del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (si veda anche INL, nota 3 giugno 2020, n. 160). La l. n. 77/2020, di conversione del d.l. n. 34/2020, ha aggiunto il comma1-bis all'art. 93 del cd. Decreto Rilancio, prevedendo la proroga del termine dei contratti di lavoro degli apprendisti di cui agli artt. 43 e 45 d.lgs. n. 81/2015, e dei contratti di lavoro a tempo determinato, anche in regime di somministrazione, di una durata pari al periodo di sospensione dell'attività lavorativa, prestata in forza dei medesimi contratti, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. La stessa legge, introducendo il nuovo art. 80-bis al d.l. n. 34/2020, ha fornito una interpretazione autentica del comma 3 dell'art. 38 dd.lgs. n. 81/2015, precisando che il secondo periodo del detto comma 3, ai sensi del quale tutti gli atti compiuti o ricevuti dal somministratore nella costituzione o nella gestione del rapporto, per il periodo durante il quale la somministrazione ha avuto luogo, si intendono come compiuti o ricevuti dal soggetto che ha effettivamente utilizzato la prestazione, si interpreta nel senso che tra gli atti di costituzione e di gestione del rapporto di lavoro non è compreso il licenziamento. Sui termini del divieto di licenziamento per giustificato motivo, si veda da ultimo l'art. 14 d.l. 14 agosto 2020, n. 104. Il comma 1-bis dell'art. 93 citato è stato abrogato dall'art. 8 del d.l. n. 104/2020, il quale ha inoltre così sostituito il comma 1 dell'art. 93 d.l. n. 34/2020: “In conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, in deroga all'art. 21 del d.lgs. n. 81/2015 e fino al 31 dicembre 2020, ferma restando la durata massima complessiva di ventiquattro mesi, è possibile rinnovare o prorogare per un periodo massimo di dodici mesi e per una sola volta i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, anche in assenza delle condizioni di cui all'art. 19, comma 1, d.lgs. n. 81/2015”. L'art. 17 del d.l. 22 marzo 2021, n. 41 “Decreto Sostegni”, convertito con modificazioni dalla l. 21 maggio 2021 n. 69 , ha previsto la proroga del regime della causalità dei contratti a tempo determinato, ed anche dei contratti di lavoro in somministrazione a termine, sino al 31 dicembre 2021, prevedendo l'efficacia delle disposizioni introdotte dal medesimo decreto dalla data della sua entrata in vigore (23 marzo 2021) senza che, nella loro applicazione, si tenga conto dei rinnovi e delle proroghe già intervenuti; si veda sul punto anche Int. Min. Lav. n. 2/2021. La legge 23 luglio 2021 n. 106, di conversione del d.l. 25 maggio 2021 n. 73, ha inserito al d.l. n. 73 l'art. 41-bis, con il quale è stata disposta la modifica dell'articolo 19 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81. In particolare: - al comma 1 dell'art. 19 del d.lgs. n. 81/2015 è stata aggiunta una nuova causale, individuata nelle “specifiche esigenze previste dai contratti collettivi di cui all'articolo 51” (nuova lettera b-bis), ossia dai contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e dai contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro RSA o RSU; - con l'inserimento del nuovo comma 1.1. all'art. 19 è stato previsto che il termine di durata superiore a dodici mesi, ma comunque non eccedente ventiquattro mesi, di cui al comma 1 può essere apposto ai contratti di lavoro subordinato qualora si verifichino specifiche esigenze previste dai contratti collettivi di lavoro di cui all'articolo 51, ai sensi della lettera b-bis) del medesimo comma 1, fino al 30 settembre 2022. In sede di conversione del d.l. 104/2020, la l. 13 ottobre 2020, n. 126, ha aggiunto il comma 1-bis all'art. 8 del d.l. n. 104, ai sensi del quale, “In considerazione dell'attuale fase di rilancio dell'economia e al fine di garantire la continuità occupazionale, all'articolo 31, comma 1, del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Nel caso in cui il contratto di somministrazione tra l'agenzia di somministrazione e l'utilizzatore sia a tempo determinato l'utilizzatore può impiegare in missione, per periodi superiori a ventiquattro mesi anche non continuativi, il medesimo lavoratore somministrato, per il quale l'agenzia di somministrazione abbia comunicato all'utilizzatore l'assunzione a tempo indeterminato, senza che ciò determini in capo all'utilizzatore stesso la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il lavoratore somministrato. La disposizione di cui al periodo precedente ha efficacia fino al 31 dicembre 2021”. Il comma 15 dell'art. 11 del d.l. 21 ottobre 2021, n. 146, ha disposto la soppressione del quinto periodo dell'art. 31, comma 1, del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, estendendo quindi anche per il periodo successivo al 31 dicembre 2021 la possibilità prevista dalla stessa norma in favore del soggetto utilizzatore. |